L’ultimo grande mistero di Robert Johnson

robert johnson

Si racconta che, in cambio del talento musicale, Robert Johnson abbia fatto un patto con il diavolo. C'è però un mistero ancora più grande intorno all'artista: quello riguardante la sua morte. 

Viene considerato uno dei capostipiti del Delta Blues, un genere del blues nato nella zona del Mississippi. Ha ispirato grandi artisti come i Rolling Stones, Eric Clapton, Bob Dylan e Jimi Hendrix. La sua abilità nel suonare la chitarra ha pochi eguali. Eppure, Robert Johnson ha lasciato in eredità ai posteri solo 29 tracce

In effetti, un alone di mistero circonda tutta la vita del celebre bluesman. Della sua biografia si sa poco, e il vuoto lasciato dai dati è stato colmato da una grande quantità di miti e leggende. Così, Johnson è diventato il musicista che in cambio del suo talento ha fatto un patto con il diavolo, gli ha venduto la sua anima. Ma il più grande mistero riguarda la sua morte

I got to keep movin', blues falling down like hail. And the day keeps on worryin' me... there's a hell hound on my trail.

Devo correre, il blues cade come grandine. E il giorno continua a tormentarmi... c'è un segugio infernale sulle mie tracce.

Il 16 agosto 1938 Robert Johnson scompare: ha solo 27 anni. Fin da subito un alone di mistero circonda il suo decesso. Il certificato di morte non segnala alcuna causa specifica; si limita a suggerire che il musicista non ricevette alcun tipo di cura durante l'agonia, ma non se ne conosce la ragione. Così, riguardo alla sua dipartita iniziano a essere formulate ipotesi diverse:

Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera.

(Greil Marcus)

La teoria più probabile è quella testimoniata dai musicisti Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards che, poche sere prima della scomparsa di Johnson, si trovavano con lui in un locale vicino a Greenwood, dove i tre suonavano. Si racconta che Johnson avesse una storia con la moglie del gestore del locale. Infatti, da quando sua moglie era morta di parto a soli 16 anni, Johnson si era trasformato in un donnaiolo (oltre che in un gran bevitore).

Quella notte, spinto anche dall'alcol, il comportamento dell'artista e dell'amante divenne troppo esplicito. Durante una pausa, gli venne passata una bottiglia di whiskey già aperta, dalla quale bevette nonostante gli avvertimenti dell'amico Sonny Boy, che non lo riteneva prudente. Quando tornò a casa, quella sera stessa, iniziò a mostrare segni di avvelenamento. Sarebbe morto due giorni dopo, trascorsi in un'inimmaginabile agonia

Con la sua dipartita, Johnson andò ad aggiungersi a quel gruppo di artisti tristemente conosciuti come il club 27. Kurt Cobain, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e la più recente Amy Winehouse. Tutti grandi musicisti che, purtroppo, scomparvero prima di aver compiuto 28 anni. 

Vi è un ultimo mistero ancora irrisolto riguardo il decesso di Johnson: la sua tomba. Attualmente, infatti, ce ne sono tre. Una si trova nel cimitero di Payne Chapel vicino a Quito, e recita la scritta "resting in the blues" (riposa nel blues).

La seconda è situata nel cimitero della Little Zion Church, vicino a Greenwood, ed è stata recentemente restaurata dalla Sony Music.

Esiste infine un obelisco in suo onore, nel cimitero della Chiesa Missionaria Battista di Mount Zion, sempre nei pressi di Greenwood. Su quest'opera, finanziata dalla Columbia Records, sono stati incisi i titoli di tutti i pezzi del bluesman. Ancora oggi, però, non si sa con certezza dove Johnson stia "riposando nel blues"

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