Qual è l’origine del nome dei Counting Crows?

Counting Crows

Dalla loro San Francisco, i Counting Crows hanno colorato gli anni Novanta con un classic rock che abbraccia le radici folk, country e blues americane. Ma com'è nato il loro particolare nome?

Si trovano alla fine degli anni '80 sulla Baia di San Francisco, ma è tra le colline hollywoodiane che registrano il loro album di debutto, nel 1992. Si intitola AUGUST AND EVERYTHING AFTER (1993) e viene definito da «Rolling Stone» come "uno dei migliori album rock dell'anno". Lo traina il campione di vendite Mr. Jones e lo tratteggiano con eleganza i riferimenti letterari a cui attinge il cantante, Adam Duritz.

Lungo i frammenti di un estate che se ne va, tra il racconto di un uomo e la paura dell'amore, si cementa il percorso dei Counting Crows. 

Ma rimane curiosa l'origine del loro nome, non a caso di matrice letteraria. L'espressione infatti si rifà ai versi di una celebre filastrocca inglese dall'origine incerta. Si chiama The Magpie Rhyme (La filastrocca della Gazza) e associa al numero di questo tipo di uccelli visti in cielo un evento più o meno sfortunato. Se, per esempio, vedere una gazza porta dolore, avvistarne sei regala dell'oro.

Counting Crows

Si parte quindi da un riferimento hitchcokiano che, quasi per sineddoche, associa la gazza al corvo, attraverso la comune appartenenza alla famiglia dei Corvidi. Così deriva il simpatico riferimento al contare i corvi nel cielo, a cui si rifà il nome della band. Tra l'altro, sarebbero stati proprio Adam Duritz e il chitarrista David Bryson a sentire per la prima volta la filastrocca in un film del 1989, Signs of Life. Tuttavia nulla è lasciato alla superficie e, da una filastrocca per bambini, i Counting Crows tratteggiano una riflessione sull'esistenza. 

Quest'ultima si spegne nella sua inutilità se non viene vissuta al meglio. Ogni forma di vaghezza, indecisione, instabilità indebolisce la carica vitale dell'esistenza e la depriva del suo significato. Se si deve vivere allo sbando, quindi, tanto vale restare su una collina a contare i corvi, cercando di predire il proprio futuro. Come accade alla ragazza di A Murder of One.

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Lei è bloccata in una relazione che la rende infelice, ma da cui è incapace sia di fuggire che di restare. Si appella così al magico volo degli uccelli, come facevano gli aurispici romani, sperando in un segno. Ma il titolo della canzone si rifà al modo di dire Murder of Crows per indicare uno stormo di corvi. Qui, però, lo stormo è di uno, per rivolgersi a chi rimane, ma forse per errore.

Ecco quindi svelata l'origine dietro un nome così particolare... 

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