Marco Masini: tra cantautorato e censura

Il 18 settembre 1964 nasce Marco Masini, cantautore e musicista dal percorso artistico travagliato, che però ha sempre trovato la forza e la perseveranza di seguire il suo cammino musicale. 

Oggi Marco Masini compie 56 anni e continua a calcare le scene dei palchi italiani e internazionali, raccontando la sua storia attraverso la musica. Lo fa in maniera controversa, esplicita, gridata, senza lasciarsi sopraffare da coloro che gli puntano il dito contro. Questa è sempre stata la sua spinta narrativa. Ma negli ultimi anni si è allontanata dal dolore e dalla rabbia romantica dei primi anni verso il desiderio di riscatto e riconoscimento degli ultimi brani. Tra questi Che giorno èportato sul palco di Sanremo nel 2015 dopo un periodo di assenza dalle scene televisive. 

Per Masini quella è stata la settima volta sul palco di Sanremo, lo stesso che lo ha lanciato nel 1993 con Disperato. La canzone vince Sanremo Giovani e lancia l'artista verso il suo primo album, MARCO MASINI. Sin dal titolo, quindi, il cantante si propone con forza e decisione al suo pubblico, incidendo il nome sull'album d'esordio. Questo si rivela un successo, ma è solo l'inizio di un percorso artistico altalenante, segnato da una "maledizione" che etichetta Masini per tutta la carriera, ma non lo abbatte. 

Dopo i suoi primi successi, Masini viene additato tristemente come iettatore, in riferimento alle sue canzoni malinconiche, su amori infranti, dove l'uomo è sempre la vittima. Lui si paragona alla grande Mia Martini, anche lei segnata da una vita difficile che portò la firma della sfortuna. Ad accompagnare la carriera di Masini non ci fu solamente una nuvola nera di superstizione, ma anche un serbatoio di critiche mosse contro i testi delle sue canzoni. A partire da Vaffanculo del 1993. Una violenta carica contro tutti coloro che sin da subito si sono scagliati contro di lui, a partire dai critici. 

Tuttavia l'inno rabbioso e rivoluzionario cadde sotto la sua spinta verso il cambiamento e si sciolse nelle trame della censura. Lo stesso accadde con Bella Stronza del 1995, in cui si intravide un richiamo non troppo velato alla violenza contro la donna. Così il brano assume le fattezze di una canzone d'amore al contrario, preannunciata da un titolo ossimorico che già svela la connotazione oscura del rapporto tra i due protagonisti.

L'uomo diventa dunque il lupo nero dietro la sua preda e da vittima si riconosce deviante nel carnefice

Tuttavia, Marco Masini ha dato voce a un'intera generazione dalle vesti confusionarie e smarrite, in un periodo di forte fermento politico e sociale. E anche se le sue canzoni non sono autobiografiche, tuttavia ritraggono un uomo dietro il cantante, con una storia, simile a quella di molti altri, desiderosa di trovare un suo posto nel mondo. 

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