Carlos Santana e la sua nuova identità come Devadip

Era il 1973 quando il celebre chitarrista rock dal sound latino trovò la sua completezza spirituale in una nuova identità con il nome di Devadip. Ma quale significato e simbologia si nascondono dietro la sua scelta? 

Prima ancora di Prince, di cui abbiamo parlato qua, Carlos Santana connotò la sua immagine artistica con una nuova identità. Erano gli anni Settanta e Santana, non ancora trentenne, già calcava le scene con la sua chitarra. Le origini latine lo portavano a sperimentare un rock mai visto prima d'ora, con un sound avvolgente dalle lunghe note e la sensualità di un ritmo che lo contraddistingue ancora oggi come uno dei migliori chitarristi al mondo. Il musicista si poneva così come una creatura libera, senza regole, votata al raggiungimento di nuovi orizzonti musicali.

Non servivano l'alcol e le droghe in voga nel panorama artistico per dargli una più ampia soddisfazione creativa. Quello che cercava era un'aura mistica ed esoterica, in grado di avvicinarlo a una più intima poesia. E sulla scia di Woodstock si respirava ancora nell'aria il brivido della scoperta e della sperimentazione. Così per Santana l'illuminazione arrivò grazie all'incontro nel 1972 con John McLaughlin, il chitarrista dei Mahavishnu Orchestra. Fu lui a mostrargli un sentiero spirituale che, attraverso la preghiera, la meditazione e la musica dava voce a un'ancestralità rituale. 

Santana e la moglie Deborah King furono così introdotti nel 1973 agli insegnamenti del guru indiano Sri Chinmoy, che si fondavano sull'astinenza dagli effluvi alcolici e dai paradisi artificiali per una purificazione dello spirito. Questo nuovo percorso diede una spinta innovativa allo stile di Santana che, dalle note precedenti del celebre brano Oy Como Va (1970) abbraccia uno stile più jazz. Dunque l'incontrò scandì una nuova identità musicale, a cui doveva essere associato un nuovo nome. Santana fu quindi rinominato dal suo guru come Devadip, che in sanscrito significa Lanterna e Occhio di Dio

E sotto una luminosità divina ritrovata, Santana dà vita a una trilogia di album chiamata Devadip Carlos Santana. Questa comprende ILLUMINATIONS (1974), ONENESS (1979) e SWING OF DELIGHT (1980).

Già i titoli rivelano una limpidezza espressiva, coltivata in luoghi lontani dalla frenesia traspirata dalla città e dai palcoscenici. Nel caso del primo album si tratta di un esperimento di nicchia, meditativo, riflessivo e tribale, con un invito all'abbandono contemplativo. Già con il secondo il sound diviene più caldo e ritmato, fino ad arrivare alla musicalità più ampia dell'ultimo disco.  Insomma, si tratta di un vero e proprio viaggio tra musica e anima, dove Devadip fa sentire il suo cambiamento. 

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