13 febbraio 2019
ERA “ANIMALS” LA RISPOSTA DEI PINK FLOYD AL PUNK?
Si celebrava ieri l’anniversario dell’uscita di “Animals” dei Pink Floyd, e il nostro articolo ha suscitato un interessante dibattito sulla nostra pagina facebook; era “Animals” la risposta del quartetto inglese ai nuovi venti di tempesta del punk? Come non ricordare, in effetti, la celebre T-shirt “I Hate Pink Floyd” che indossava Johnny Rotten?
Va considerato che il New Musical Express descrisse “Animals” come il disco inglese più spietato di sempre, e che presenta alcune delle parti di chitarra più aggressive mai registrate da David Gilmour.
Le tematiche del disco sono una severa critica della società inglese degli anni ’70, e anche – in effetti – una risposta al nascente movimento punk di cui i Pink Floyd erano facili bersagli. Non va però dimenticato che Nick Mason produsse il secondo album dei The Damned, negli studi dei Pink Floyd “Britannia Row”; è lo stesso Mason nella sua autobiografia “Inside Out” del 2004 a sostenere che “Animals” era l’inconsica risposta del gruppo ai punk, che vedevano i quattro come “dinosauri” del rock.
Il tour di “Animals” fu il teatro del famoso episodio in cui Roger Waters sputò a un fan (episodio che era alla base del tema dell’album successivo, “The Wall”, quasi completamente scritto dal solo Waters), e vide anche peggiorare i rapporti tra i membri del gruppo, che sfociarono nell’allontanamento di Richard Wright alla fine della registrazione di “The Wall”.