Steve Miller e quel “patetico gesto” di Jimi Hendrix

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Nel 1967 Steve Miller vide un gesto di Jimi Hendrix che non gli piacque affatto: disse che era “patetico, una schifezza”. Indovinate un po’ a cosa si riferiva...

Nel 1967, Steve partecipò al Monterey Pop Festival. Un evento che sarebbe passato alla storia anche solo per il gesto che lasciò un segno in tutti gli amanti del rock: Jimi Hendrix sul palco buio, con una camicia gialla e gli occhi chiusi a seguire il finale di Wild Thing, che lascia bruciare la sua chitarra dopo averla baciata.

Il fuoco sale, e Jimi la afferra e la fa a pezzi, contro il palco e i microfoni, lanciandone poi i rimasugli alla folla.

La gente ebbe due reazioni: si lasciò travolgere dal delirio di Hendrix – che poi delirio non era, perché quello della chitarra era stato un sacrificio, la distruzione di qualcosa che amava – oppure rimase attonita. Nelle immagini che fortunatamente abbiamo ancora oggi, la telecamera inquadrava volti con gli occhi sgranati, improvvisamente silenziosi.

Steve Miller fu tra di loro, ma sicuramente non rimase in silenzio. In una successiva intervista al «Washington Post» dichiarò:

Ho pensato che fosse patetico. Quando ho visto Jimi Hendrix smettere di suonare, mettersi in ginocchio e tirare fuori una lattina di liquido infiammabile per poi dar fuoco alla sua chitarra mi sono  detto: “Ragazzi, questo fa veramente schifo."

Eppure, Steve Miller dovette ricredersi. E rendere omaggio.

Il 18 settembre di quest'anno, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Jimi Hendrix, Steve Miller ha pubblicato un live registrato il 18 settembre 1970 a San Rafael, in California, un live in cui suonava insieme alla sua band Peppa Sauce. Era quello il giorno in cui Hendrix perse la vita.

Un tributo allora e uno oggi, a 50 anni dalla morte di uno dei chitarristi più grandi di sempre.

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