Cosa rendeva Ginger Baker, batterista dei Cream, così straordinario e al tempo stesso così odiato nel mondo musicale? Ve lo raccontiamo qua.
Neil Peart, storico batterista dei Rush, definiva lo stile di Ginger Baker estroverso, primordiale e inventivo. Non si può quindi prendere in mano due bacchette e cominciare a tuonare sui piatti della batteria senza conoscere Baker. Tutti i batteristi ne sono stati in qualche modo influenzati, anche se non lo sanno. Nonostante «Rolling Stone» abbia inserito Baker al terzo posto tra i 100 migliori batteristi di sempre, dopo John Bonham e Keith Moon, molti colleghi gli riconoscono il primato assoluto nella storia della musica.
La sua tecnica è unica e inimitabile e affonda le radici nella musica jazz. Baker infatti si è sempre definito un batterista jazz, insultando, letteralmente, chi lo definiva rock.
Insomma, Ginger Baker era tuonante, esplosivo e vulcanico sulla scena come lo era nella vita privata. Ma, se da un lato era amato e rispettato da tutti, dall'altro molti musicisti rifuggivano collaborazioni con lui.
L'immagine collettiva era quello un batterista burbero, solitario, che preferiva esprimersi come solista. E poi, c'era l'eroina, che forse contribuiva a renderlo perennemente irascibile e belligerante con tutti, soprattutto con Jack Bruce, cantante, bassista e suo collega nei Cream.
Un gruppo composto da tre mine della musica, che resistette solo tre anni, dal 1966 al 1969. E, in mezzo alle continue sfuriate tra Baker e Bruce, c'era Eric Clapton, che tentava di mediare gli screzi per salvare la musica. Ma questo non successe, dato i due nemici-amici litigarono anche in una reunion occasionale del 2005.
Ma non è finita qui. Sembra addirittura che una volta Baker fosse arrivato a puntare un coltello contro Bruce! E se sul palco Baker sembrava un dio sceso in Terra, da vicino aveva tutta un'altra faccia. I suoi colleghi ne ricordano il volto scarno, emaciato e quei ricci rossi che lo facevano sembrare un folle diavolo.
Tuttavia, nel documentario a lui dedicato nel 2012, Beware Of Mr. Baker, dai colleghi dei Cream, a Carlos Santana, fino a Lars Ulrich dei Metallica e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers lo ricordano come una potenza senza eguali. Un artista che ha deciso, sin da adolescente, che avrebbe risposto solamente alle sue regole. E così ha fatto!
Tra droga, scazzottate, sparatorie, problemi con la polizia, con l'immigrazione e con il fisco e rapporti spezzati con tre ex mogli e tre figli, Ginger Baker trovava la sua libertà da solo. In particolare in Africa, dove passò parte della sua vita studiando l'afro-beat come componente totalmente integrante della sua musica.
Dunque non era in grado di relazionarsi bene con gli atri musicisti, non sapeva tenere insieme un gruppo, prima i Cream e poi i Blind Faith, e si imbarcava in progetti fantasiosi e difficilmente realizzabili. Però sicuramente Baker sapeva il fatto suo alla batteria e lo dimostra oggi la sua eredità.