Ian Anderson: dai Jethro Tull alla carriera solista

Assieme ai Jethro Tull è da sempre uno degli artisti più seguiti della scena prog. Ma a un certo punto, Ian Anderson ha deciso di intraprendere la carriera solista. 

Ian Anderson entra in contatto con il mondo della musica già da giovanissimo: quando era solo un ragazzo è sua la decisione di formare un gruppo con alcuni compagni di scuola. Si fecero chiamare Blades e iniziarono a suonare principalmente pezzi soul e blues. Questo primo progetto però non lo soddisfa a pieno, ed ecco che nella sua mente si fa strada l'idea di mettere in piedi una band progressive rock. È così che nel 1967 a Blackpool, sulla costa inglese, nascono i Jethro Tull. I membri fondatori, oltre a Anderson, furono Mick Abrahms (alla chitarra), Clive Bunker (alla batteria) e Glenn Cornick (al basso). 

Anderson è pieno di talenti, sa suonare il flauto e la chitarra acustica, ma anche la tastiera, il basso, il sassofono, l'armonica e alcuni strumenti più di nicchia come il bouzouki greco e la balalaica russa. 

Qualcuno di voi conoscerà uno dei suoi segni particolari, ovvero, suonare su una gamba sola: aveva iniziato con l'armonica, tenendosi all'asta del microfono per mantenere l'equilibrio, poi continuò a mantenere questa strana tendenza anche mentre suonava il flauto. Molti fan iniziarono a paragonarlo a un fenicottero che stava sul palco con l'appoggio di una sola gamba. 

Nonostante la carriera con i Jethro Tull procedesse a gonfie vele, Ian decise, nel lontano 1983, di iniziare a pubblicare anche dischi come solista.

Il primo fu WALK INTO LIGHT, i cui brani furono scritti in collaborazione con l'allora tastierista dei Jethro Tull, Peter-John Vattese

Si dovrà aspettare fino al 1995 per il secondo album da solista di Anderson: DIVINITIES: TWELVE DANCES WITH GOD. Si tratta di 12 tracce strumentali nate sotto diverse influenze. Alcune sono state ispirate dalla tradizione celtica, altre da quella indiana, altre ancora da quella africana. In questo caso, Anderson si servì dell'aiuto di un altro membro dei Jethro Tull, il tastierista Andrew Giddings, entrato a far parte del gruppo nel 1991. 

5 anni dopo, nel marzo del 2000, arriva THE SECRET LANGUAGE OF BIRDS. Il disco si compone di 18 pezzi, per ognuno dei quali Anderson scrisse un'introduzione a spiegazione del brano. Il titolo fa riferimento al linguaggio usato dagli uccelli che, soprattutto verso sera, sembrano raccontarsi qualcosa di segreto, che non può essere ascoltato da orecchie umane. 

Andiamo avanti di 3 anni e arriviamo a RUPI'S DANCE, la cui ultima traccia farà da apertura all'album natalizio dei Jethro Tull, THE JETHRO TULL CHRISTMAS ALBUM.

Nel 2012 sarà, poi, il turno di THICK AS A BRICK 2. Già, perché la prima parte del progetto, THICK AS A BRICK, era stata pubblicata molti anni prima, nel 1972, dai Jethro Tull (tutti i testi, però, furono scritti da Anderson). Il primo album era stato concepito come parodia dei concept album molto utilizzati nel contesto della scena prog dell'epoca. Il personaggio principale del racconto era Gerald Bostock, un bambino prodigio di 8 anni che, con grande intuito, era riuscito a riscrivere un poema epico sotto forma di musical. Esattamente 40 anni dopo, Anderson si concentra, ancora una volta, sulle avventure di Gerald Bostock ma, questa volta, in veste di adulto. Il sottotitolo dell'album recita, infatti, “Whatever happened to Gerald Bostock?”, ovvero “Che è successo a Gerlad Bostock?”.  

È un mix di rock, folk e metal, invece, l'ultimo album di Anderson, pubblicato nel 2014. Parliamo di HOMO ERRATICUS, lavoro che ottenne un grande successo immediatamente dopo la pubblicazione. Ancora una volta, ritroviamo il buon vecchio Gerald Bostock – ormai un uomo che ha passato la mezza età – al quale viene attribuita la stesura dei testi dell'album. 

Anderson è riuscito a rendersi universalmente riconoscibile per il suo stile eclettico e per il suo modo del tutto nuovo di stare sul palco. Oltre alla sua innegabile abilità con diversi strumenti musicali, è stato questo suo particolare stile a renderlo così apprezzato dal pubblico. 

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