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Quando Paul Simon scrisse un musical di Broadway

Una notte di agosto nel 1959 due ragazzi vengono accoltellati e uccisi dal sedicenne Salvador Agron, che li aveva scambiati per due membri di una gang rivale. Quasi trent’anni dopo, Paul Simon compone un musical sulla sua vita.

In quei trent’anni, Salvador Agron aveva scontato la sua pena in carcere, composto poemi e ottenuto una laurea in Sociologia e Filologia. Rilasciato nel 1979, morì pochi anni dopo, nel 1986. Negli stessi anni, Paul Simon aveva raggiunto la fama con Art Garfunkel, suo amico di infanzia, composto dei brani indimenticabili e messo fine ai Simon & Garfunkel, cominciando una carriera da solista, nel 1970.

Nel 1988 decise di cimentarsi in questa nuova sfida, con i giganti di Broadway. I rapporti con i colleghi non furono idilliaci, a partire dall’imbarazzo nella collaborazione iniziale con il co-sceneggiatore Derek Walcott. Abituato al mondo della musica e a comporre per esibirsi, nonostante la sua energia e la sua flessibilità, Paul Simon incontrò delle resistenze, fece spendere una barca di soldi (11 milioni dollari, un budget tra i più alti di Broadway all’epoca) e rischiò di produrre un flop.

Le pretese di Paul Simon sembravano fuori dal mondo per chi lavorava con lui: l’artista, infatti, continuava a correggere il copione durante la messa in scena dello spettacolo, costringendo gli attori a memorizzare nuove battute e disposizioni per la sera successiva; Simon voleva anche che i musicisti fossero presenti a tutte le prove, cosa che non era la prassi a Broadway – e motivo della spesa esorbitante.

Tuttavia, dietro a queste pretese c’era stato un enorme lavoro: le canzoni composte da Paul Simon erano frutto di un’intensa ricerca, come Esmeralda’s Dream, basata su una conversazione con la madre di Salvador Agron, che Paul Simon andò a cercare fino in Porto Rico. Proprio lei gli aveva rivelato di aver sognato il figlio entrare in Paradiso.

Il musical incontrò critiche negative da parte di riviste mainstream di Broadway, ma fortunatamente invecchiò bene e oggi è considerato un prodotto sui generis da non ignorare. Il titolo della produzione era The Capeman, un’eco delle prime pagine dei quotidiani che si erano riferiti a Salvador Agron con questo nome. Quella terribile sera, infatti, il ragazzino indossava una mantella nera foderata di rosso.

Claudia Marzetti

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Claudia Marzetti

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