SURFING WITH THE ALIEN: Joe Satriani come Silver Surfer

Nel 1987 un album porta al successo l'iconico guitar hero dal tocco magico. Ma quali sono i segreti del suo progetto ispirato a un supereroe? Scopriamoli insieme.

Con la sua corazza argentea, Silver Surfer arriva da un altro Pianeta e cavalca lo spazio e il tempo con la sua tavola a una velocità superiore a quella della luce.  Possiamo immaginare quello stesso potere cosmico tra le dite di Joe Satriani. Non solo uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, ma anche un insegnante, che ha trasmesso l'eredità del blues rock a musicisti di spessore, tra cui Steve Vai.

Joe Satriani esordisce nel 1986 con l'album NOT OF THIS EARTH, che già preannuncia uno scenario extraterrestre, interplanetario, così come lo spirito avanguardista del musicista. 

La svolta avviene però l'anno successivo, in ottobre, quando vede la luce il suo secondo album, SURFING WITH THE ALIEN. Ed è proprio qui che, tra riff incalzanti e melodie liriche, Joe Satriani mostra un'innegabile competenza tecnica accanto alla capacità camaleontica di destreggiarsi tra generi diversi. E sarà questa la caratteristica portante del suo stile interpretativo, testimonianza di un'esperienza già rodata nel settore.

Così, mentre si spiana la strada verso THE EXTREMIST (1992), il disco che sancisce l'apoteosi della sua carriera, Satriani si mostra al suo pubblico come un perfetto intrattenitore. Un guitar hero che cavalca la sua sei corde come Silver Surfer troneggia sulla sua tavola. 

Il riferimento al celebre supereroe della Marvel traspare già dalla copertina dell'album, dove un alieno in chiave fumettistica cavalca onde rosse e gialle. Quasi come fossero le fiamme tra cui esplode il pezzo di apertura, Surfing With The Alien!con cui Satriani introduce il suo album a un ascoltatore che non riesce a distogliere l'attenzione da quello che sta ascoltando. Un andamento energico e ipnotico avvolge in una tempesta magnetica le note che si succedono l'una dopo l'altra in un inno di perfezione. E la stessa cadenza procede coerente, con lievi variazioni studiate su Ice 9 Crushing DayFino a destabilizzare tutti con Always with me, Always with you, un brano bellissimo e struggente, ancor più forte se pensato in omaggio alla moglie di Satriani, Rubina.

E, come se ci fossimo trovati in un intermezzo poetico, subito dopo veniamo rilanciati verso l'alto con la potenza di Satch BoogieE non è strano immaginarsi Satriani con una tuta argentea patinata che corre nello spazio-tempo a tutta velocità. Fino al raggiungimento dei toni epici di Hill Of The Skull, un brano che ha in sé una fortissima carica scenica ed evocativa. Ed è come se assaporassimo la grandezza prima di riprendere la dolce via di Circles, che però non può rinunciare a un'altra ascesa di riff incalzanti. Segue l'atmosfera esoterica di Lords Of Karma, subito straniata dai toni futuristici di Midnight, piece semiacustica di gradevolissimo ascolto. Ultimo il ritorno al riff classico dai toni malinconici di Echo, che delizia in chiusura come un dolce fine pasto.

Così Satriani ci propone un viaggio interplanetario alla scoperta di temi e stili differenti. Nessun brano eguaglia un altro e tutti accorrono verso una composizione finale dai frammenti armonici perfettamente incastonati. Come un supereoe per la sua famiglia, Satriani si fa portavoce di un eroismo musicale che non avrebbe bisogno di riferimenti narrativi fumettistici per stupire e ammaliare, in ogni tempo, il suo pubblico. 

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