Mia Martini tra il debutto e la censura

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Costretta al ritiro dalle malelingue e bandita per anni dai festival perché “portava sfortuna”. La vita di Mimì, in realtà, fu dura fin dagli esordi.

La storia di Mia Martini è nota a tutti: una voce passionale e un talento interpretativo indiscusso, ma anche una vita condita di polemiche e accanimento mediatico, fino alla terribile accusa, che oggi suona così amara, di portare sfortuna.

Nel 1971, la carriera di Domenica Rita Adriana Bertè era ancora all'inizio ma i problemi, come zecche, cominciavano già a mordere fastidiosi uno dopo l’altro.

Il 12 giugno, la cantante pubblicò con il nome d’arte di Mia Martini il suo primo singolo, Padre davvero. Musica di Piero Pintucci, testo di Antonello De Sanctis.

De Sanctis dichiarò di aver scritto il pezzo mesi prima di conoscere l'artista calabrese, basandosi sulla sua travagliata storia familiare e sul suo difficile rapporto con il padre. Quando poi incontrò Mimì Bertè, trovò in lei l'interprete perfetta.

Sapevo poco di lei e mi resi conto che, malgrado avesse neanche 24 anni, possedeva tutta la maturità anticipata delle donne del sud e un'intensità palpabile consegnatele anche dall'esistenza complicata che si era appena messa dietro le spalle.

È subito polemica: la RAI giudicò infatti il testo del brano “dissacrante”, troppo provocatorio.

Padre, davvero lo vuoi sapere
Se tu non vieni mi fai un piacere
Mi avevi dato per cominciare
Tanti consigli per il mio bene
Quella è la porta, è ora di andare
Con la tua santa benedizione.

Il brano consiste in realtà in una lunga accusa che una figlia rivolge al padre, colpevole di numerosi soprusi nei suoi confronti e nei confronti della famiglia. Insomma, tutt'altro rispetto all'immagine della famiglia perbene e conformista che tanto piaceva alla televisione dei tempi.

Il crudo rapporto padre-figlia raccontato nella versione originale, fu dunque riadattato dalla RAI. La strofa:

E con mia madre dormivi nel fieno
Anche in aprile e di me era piena
Padre, davvero sarebbe grande
Sentire il parere della tua amante.

Venne, almeno in superficie, ripulita da ogni scandalo: 

E con mia madre giocavi a un bel gioco,
Mano per mano, e la luna era piena.
Padre davvero, dai i tuoi consigli
All'altra donna e agli altri tuoi figli.

Anche il lato B del singolo di Mia Martini, Amore... amore... un corno!, scritta da un giovane Claudio Baglioni, subì la censura. Il verso “ti servo solamente dentro il letto” diventò infatti “ti servo solamente quando è notte”.

Oltre alla censura, Padre davvero provocò a Mimì altri problemi. L'autore del testo, come già detto, aveva scritto le parole pensando alla sua storia personale. Molti però, quando ascoltarono la canzone per la prima volta, videro nel testo non la trasposizione del rapporto tra De Sanctis e suo padre, ma di quello tra Mimì e Giuseppe Radames Bertè, l'insegnante di latino e greco accusato più volte dalle figlie, soprattutto Loredana, per i suoi atteggiamenti violenti.

Mia Martini negò, dichiarando che quando la canzone fu scritta, lei e Antonello De Sanctis non si conoscevano. Di contro, però, la cantante stessa ha rivelato quanto questo brano le stesse particolarmente a cuore, quanto lo sentisse vicino: 

Hai descritto il rapporto con mio padre in modo ancor più vero di come l'ho vissuto io.

Dicerie a parte, il singolo conobbe fin da subito un grande successo: nel 1971 vinse il Festival D'Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio e colpì soprattutto Lucio Battisti e Mogol, che vollero Mimì per il loro nuovo show televisivo Tutti insieme.

Certo, il successo non riuscì a coprire del tutto una storia cominciata tra censure e dicerie, una storia troppo lunga e troppo tragica per essere qui ricordata. Le scuse fatte a Mimì, prima e dopo la sua morte, non sono mai state sufficienti.

Padre Davvero, interpretata negli anni da Loredana Bertè, Marco Masini, Serena Rossi nel biopic Io sono mia (2019), colpisce ancora dritta al cuore.

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