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Judas Priest: com’è nata la copertina di BRITISH STEEL?

Per una band heavy metal britannica come i Judas Priest, un titolo come BRITISH STEEL non può che suonare perfetto. Per non parlare dell'artwork di copertina.

La copertina è indubbiamente iconica: una lamettona affilata tenuta dalle cinque dita di una mano. inventarsela è l’artista polacco Roslav Szaybo, che per i Judas Priest ha già creato gli artwork di SIN AFTER SIN, STAINED CLASS e KILLING MACHINE, nonché il logo della band. E sua è anche la mano, come spiegherà nel 2010 a «Revolver» l’autore dello scatto Bob Elsdale:

Abbiamo realizzato una lama di rasoio molto grande con il titolo dell’album e il logo dei Priest serigrafati su un pezzo di alluminio ritagliato. A quei tempi non c’era Photoshop, quindi tutto è stato fotografato per davvero. Quasi sicuramente ho usato una Wista di legno 4x5. Gli scatti effettivi non hanno richiesto molto tempo, giusto un paio d’ore o qualcosa del genere. Il lavoro vero è stato dedicato alla preparazione della lametta e alla serigrafia.

Poi l’artwork passa alla band, che apprezza.

Penso che l’idea si basasse sul modo in cui il movimento punk usava le lame di rasoio, le spille da balia e roba del genere.

Così ricorderà Rob Halford nel 2018 in un’intervista a «Billboard».

Ci abbiamo giocato su e abbiamo anche giocato con la lama del rasoio, che alludeva all’industria  manifatturiera dell’acciaio. Era importante. In origine c’era tutto il sangue che scorreva dalle dita. Però abbiamo detto a Roslaw che il sangue non lo volevamo. Volevamo mostrare che il metal è così forte da non sanguinare e lui ha gentilmente apportato questa modifica. Era un eccezionale illustratore e disegnatore di copertine. Era unico nel suo genere, questo è certo.

In realtà Halford forse un po’ inventa, perché in Heavy Duty: Days and Nights in Judas Priest, scritto insieme a Mark Eglinton, K.K. Downing motiva la sparizione del sangue con il timore che la CBS americana non avrebbe gradito l’artwork per la pubblicazione oltreoceano. Del resto, già poco più di un anno prima i Priest erano stati costretti a cambiare sia la copertina sia il titolo di KILLING MACHINE, divenuto negli Stati Uniti e in Canada HELL BENT FOR LEATHER su insistenza dell’etichetta.

L'articolo completo, firmato Mario Giugni, tutto dedicato a BRITISH STEEL, è disponibile nel nuovo numero di «Hard Rock Magazine», in edicola e sul nostro store online!
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