Bob Dylan ci ha sempre preso in giro?

November 1961 – New York, New York, United States: Bob Dylan in his Greenwich Village apartment at 161 West 4th Street, with his girl friend Suze Rotolo. The couple had recently moved in the building in the heart of the Village conveniently close to Gerde’s Folk City, a club where Dylan played ferequently at the start of his career. (Ted Russell/Polaris)

Chi è l'uomo dietro l'icona? Chi è Bob Dylan dietro quel personaggio in giacca nera e Ray Ban? Forse non lo sapremo mai...

Guardando le fotografie di Dylan si fa fatica a trovare un’espressione che sia davvero spontanea. Sempre nascosto dietro i Ray Ban neri e quella cascata di capelli ricci, intuire i pensieri di Bob Dylan è una vera impresa. Anche nelle foto da ragazzo che lo ritraggono svogliato, accasciato sul letto con la chitarra addosso, tutto sembra rientrare in un piano preciso di auto-rappresentazione.

L’immagine venne colta da chi lavorò con lui, fu perfezionata, limata e consegnata al destinatario (noi): Bob Dylan è davvero uno dei personaggi più studiati nella discografia musicale. Ma se l’intento degli altri era di creare un’icona, l’intento del giovane Zimmerman era di proteggersi, nascondersi agli occhi degli altri. Gli altri, tutti: chi lo ascoltava, chi gli era amico, chi avrebbe potuto trovare fragilità nei suoi brani e ferirlo, averlo in pugno. E la libertà era la cosa più cara a quel ragazzo di vent’anni, tanto che la rivendicava anche nella scelta di un nome nuovo, diverso, solo suo.

Chiamati come vuoi chiamarti. Questa è la terra dei liberi.

bob dylan

Immerso in un intenso ascolto di musica folk nei club e nelle caffetterie della New York dei primissimi anni Sessanta, mai come in quel periodo Dylan assimilò un’enorme quantità di musica folk, blues e country. Non è un caso che il suo omonimo disco d’esordio (1962) riveli pochissimo di lui. Tant’è che ci sono solo due brani originali: Song To Woody e Talkin’ New York, mentre le altre undici canzoni sono parte del repertorio tradizionale folk con cui Dylan si esibiva spesso nei club. 

Secondo Clinton Heylin in fondo al foglio su cui Dylan aveva abbozzato Song to Woody c’era scritto “composta da Bob Dylan al Mills Bar in Bleecker Street, in New York City il 14 febbraio, per Woody Guthrie”. Una canzone dedicata quindi una delle figure più importanti della musica folk americana, basata sulla melodia di una delle sua composizioni, 1913 Massacre.

L’influenza di questo cantautore era dominante in quel periodo della vita di Dylan. Per il resto dei brani l’artista si accreditò come arrangiatore di canzoni tradizionali, anche se per alcune, come House of the Rising Sun, l’arrangiamento era stato prodotto da alcuni suoi contemporanei (in quel caso, Dave Van Ronk). In futuro Dylan avrebbe suonato pochi di questi brani in concerto, in particolare Song to Woody e Pretty Peggy-O. 

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