Alex James da bassista dei Blur a produttore di formaggio

Alex James, bassista dei Blur, si è da tempo dato anche all'industria alimentare di cui ha sottolineato le similari dinamiche del mercato musicale. Siete curiosi di saperne di più?

È sempre interessante notare come alcuni musicisti non si fossilizzino sull'immagine idilliaca da rocker che hanno conquistato nel tempo, ma sviluppino interessi plurimi e sfaccettati. Così accade con Alex James, che inizia la sua carriera nel 1989, accanto a una band universitaria che da Circus prende il nome di Blur. Dieci anni dopo, approda al Campionato Mondiale di Calcio con un altro gruppo, i Fat Les, senza affacciarsi ancora a una carriera solista. Ma è nel 2015, dopo 12 anni di carriera, che dà voce al suo primo album di inediti, THE MAGIC WHIP. 

E oggi il bassista, sposato e con cinque figli, è contento di accogliere fan nostalgici che rievocano il successo di Parklife dei Blur, ma anche di essersi dedicato a un'altra professione, quella di produttore di formaggio. Così, dalla sua tenuta nell'Oxfordshire, ricorda quegli anni Novanta che hanno consacrato il successo del suo britpop. Ne è passato di tempo da quando il ragazzo british glamorous dalla frangetta e lo stile inconfondibile infiammava i palchi. E lui stesso riconosce che, raggiunta un'età intermedia, non sente più di scatenarsi follemente come un tempo. 

Preferisce la vita tranquilla, rintanata e lontana dalla frenesia metropolitana, per affiancarsi a un interesse che coltiva da tempo. Così da circa dieci anni, con la sua vicina, Juliet Harbutt, si occupa della produzione di un formaggio chiamato Blue Monday, in onore della canzone dei New Order del 1982.

C'è quindi sempre quel richiamo inconfondibile all'ambiente musicale, di cui James riconosce le similarità con il mercato agroalimentare. C'è chi investe sul formaggio e chi nella musica, in una grande arena libera e competitiva dove l'indie rock e il cibo seguono le stesse dinamiche. Come dice lui, se un tempo si accendeva la televisione trovandovi programmi musicali, ora il palinsesto è votato a una programmazione culinaria che, nonostante tutto, è affascinante per lo spettatore medio.

Così forse è morto in parte quello spirito indie musicale, ma l'atteggiamento che lo contraddistingue si è riversato in un altro settore. Per questo James non si vede come Mick Jagger che, a quasi ottant'anni, scalpita ancora sulle scene rock, e ritiene che pietre miliari come Stairway To Heaven dei Led Zeppelin non abbiano più una presa così forte e coinvolgente come quando sono state scritte. Il rock è per lui eterno, come i suoi protagonisti e James non si stancherà mai di parlare della sua carriera con amici e clienti, ma l'aspetto performativo animalesco è legato all'atto in presenza e al passato che lo ha scritto. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like