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Quello che non vi hanno detto sull’ultimo live di John Lennon

Una scommessa con Elton John, Yōko Ono nascosta nel pubblico, orchidee misteriose e il ricordo di Paul. Ecco tutto ciò che accompagnò John Lennon sull'ultimo palco.

L’8 dicembre 1980, l’arcata del Dakota Building risuonò di cinque colpi di pistola. Uno ruppe il vetro di una finestra, ma gli altri quattro colpirono John Lennon alle spalle. Incredulo e scioccato, Lennon vacillò, balbettando che qualcuno gli aveva sparato. Yōko, accanto a lui, vide cadergli dalle mani i demo che avevano registrato insieme quel giorno, al Record Plant Studio.

Sei anni prima, Yōko Ono rivedeva suo marito sul palco, ignara della tragedia che avrebbe bruscamente interrotto la vita di John e la loro storia d’amore. I due erano stati separati per più di un anno, chiamato da Lennon “Lost Weekend”, durante il quale l’artista aveva composto il suo album WALLS AND BRIDGES, perdendosi e ritrovandosi tra alcool, sostanze e la curiosa compagnia sentimentale di May Pang, la collaboratrice che Yōko aveva spinto tra le braccia di Lennon prima di separarsene.

Elton John aveva suonato il piano e cantato per alcuni brani di WALLS AND BRIDGES: Surprise Surprise (Sweet Bird of Paradox) e Whatever Gets You Thru the Night (ispirata, a quanto raccontò May Pang, dalle parole di un pastore in televisione).

A conti fatti, John Lennon era l’unico tra i Beatles a non aver visto in cima alle classifiche un suo brano da solista, ma Elton John era fiducioso che Whatever Gets You Thru the Night avrebbe cambiato le cose. Così fiducioso da scommetterci. E se avesse vinto… be’, Lennon avrebbe dovuto accompagnarlo sul palco del Madison Square Garden

Sappiamo come andò a finire: il 28 novembre 1974, a metà del suo show, Elton John si disse onorato di poter ospitare sul palco un uomo che di certo non sarebbe stato estraneo a nessuno. John Lennon salì sul palco con la sua Fender Telecaster e si esibì con Elton John e la sua band, cominciando proprio dalla hit che lo aveva condotto lì. Sarebbe stata la sua ultima esibizione in pubblico.

A fine serata l’artista sarebbe andato a una festa in un hotel di New York con May Pang (e gira voce che i due stessero progettando di comprare una casa). Ma i segni del suo amore per Yōko Ono non erano mai svaniti: la sera stessa del concerto, sua moglie era tra il pubblico, e sembra che fosse stato John Lennon stesso a mandarle i biglietti, anche se in futuro affermò di non sapere che lei fosse lì.

Sul palco poi erano state messe in mostra delle orchidee, mandate proprio da lei per l’occasione. Sgattaiolata dietro le quinte alla fine del concerto, Yōko Ono incrociò lo sguardo di John Lennon, e, come raccontò lui, tutto sembrò fermarsi in un momento. Fu solo questione di tempo prima che i due tornassero insieme, dopo un corteggiamento fatto di serate al cinema e mostre di Man Ray.

E non era l’unica relazione che John Lennon celebrava segretamente quella sera: anche la sua amicizia con Paul McCartney, ancora in stallo, era ricordata al pubblico del Madison Square Garden con il brano I Saw Her Standing There. John lo introdusse così:

Pensando a un numero per chiudere, ci è venuto in mente un brano di un mio vecchio fidanzato, Paul. È un pezzo che non ho mai cantato, un vecchio numero dei Beatles.

Claudia Marzetti

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Claudia Marzetti

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