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Blues Brothers oltre il film: così nacque la band

Tutti conosciamo l’R&B, il soul e il blues che avvolge il film The Blues Brothers, e tutti abbiamo amato gli iconici Belushi e Aykroyd nei panni di Joliet e Elwood Blues. Ma come nacquero i veri Blues Brothers?

Il debutto dei due "fratelli" ha a che fare con gli sketch con cui si esibivano al Saturday Night Live (SNL) di cui furono ospiti come band per la prima volta nel 1978, aprendo lo show con Hey Bartender e Soul Man. Fu lo stesso anno del loro album di debutto, BRIEFCASE FULL OF BLUES, e dell’apertura del concerto dei Grateful Dead a San Francisco. Ma la loro storia nasce anni prima, precisamente il 17 gennaio 1976.

Quella sera, la voce di Jim Belushi e l’armonica di Dan Aykroyd accompagnarono il compositore canadese Howard Shore nello sketch The Killer Bees (per il quale tutti erano vestiti da api). Dopo le registrazioni del Saturday Night Live, spesso il cast si riuniva al bar di Aykroyd, l’Holland Tunnel Blues. Fu in questo bar che Aykroyd consolidò la passione di Belushi per il blues: i due riempirono il jukebox di canzoni come Soul Man e l’atmosfera creata diede alla luce la sceneggiatura del film The Blues Brothers.

La passione in comune per il blues li spinse presto a creare una vera e propria band, il cui nome venne suggerito proprio da Howard Shore. Una band che del blues coglieva ogni aspetto, oltre a quello musicale: non ultimo, lo stile iconico. Aykroyd spiegò al Sun Times che i cappelli e i Ray Ban erano ripresi da John Lee Hooker, mentre gli abiti formali nascevano dal fatto che negli anni ’40, ’50 e ’60 i musicisti jazz “per sembrare etero, dovevano indossare un completo”.

L’intera band venne formata con l’aiuto di Paul Shaffer: il gruppo al completo contava membri del cast del SNL, come il sassofonista Lou Marini e il trombonista/sassofonista Tom Malone, ma anche Steve Cropper alla chitarra e Donald Dunn al basso. Il trombettista Alan Rubin e il chitarrista Matt Murphy completavano la band, votata a uno stile blues, jazz, soul, figlio di tradizioni diverse.

Gli stessi Jim Belushi e Dan Aykroyd avevano imparato ad amare il blues in modi molto diversi. Aykroyd doveva molto a Ottawa, dove era cresciuto: lì, in un piccolo club chiamato Le Hibou, ascoltò leggende come Muddy Waters (per il quale suonò anche una sera, sostituendo il batterista Leary). Belushi confessò di essere stato contagiato dall’entusiasmo di Curtis Salgado, che aveva ascoltato suonare una sera in Oregon, e con cui aveva parlato a lungo dopo il concerto.

Mi stavo stancando del rock and roll, cominciava ad annoiarmi... e odiavo la discoteca, quindi avevo bisogno di un posto dove andare. Non avevo mai sentito molto blues prima d'ora. Era una bella sensazione. […] Non riuscivo a smettere di suonare quella roba! Ho comprato centinaia di dischi e singoli.... Andavo in giro a suonare quella merda in continuazione. E poi ho saputo che Danny aveva suonato l'arpa in Canada, e che avevo sempre saputo cantare, così abbiamo creato i Blues Brothers.

Claudia Marzetti

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