Johnny Cash: la vera storia di “Folsom Prison Blues”

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Quattro mesi dopo la celebre esibizione di Cash a Folsom Prison, il brano Folsom Prison Blues toccava le cime della Billboard Top 100: cosa non nuova per Johnny Cash. Ma questo singolo non era come tutti gli altri. 

Per risalire alla composizione di Folsom Prison Blues, dobbiamo tornare al 1950, quando Johnny Cash era membro dell’Air Force americana: gli era stato assegnato il ruolo di interprete Morse (nella sua autobiografia scrisse “Se dovessi mai avere bisogno di sapere cosa un russo sta segnalando a un altro in codice Morse, sono il tuo uomo). Durante l’esperienza militare, Cash comprò la sua prima chitarra e compose diversi brani che avrebbe poi registrato professionalmente, come Hey Porter, Run Softly Blue River e Oh What a Dream.

Nel 1953, mentre era si trovava in Germania con l’Air Force, vide il film di Crane Wilbur, Inside the Walls of Folsom Prison. Rimase colpito dalla violenza della storia e dall’empatia provata verso i carcerati, tanto da comporre Folsom Prison Blues, ispirata anche dal brano Crescent City Blues. Quest’ultimo era stato composto da Gordon Jenkins e registrato dalla moglie nell’album SEVEN DREAMS del 1953. Forse dovremmo dire che Cash fu più che ispirato dal brano, tanto che poi avrebbe dovuto affrontare Jenkins in tribunale (ma al tempo era un ragazzo, non un musicista professionale e consapevole dei suoi limiti).

Ma era tutto di Johnny Cash il verso “But I shot a man in Reno, just to watch him die”, scritto dopo aver pensato a quale fosse la ragione peggiore per uccidere qualcuno. (In realtà, se negli anni ’50 avesse ucciso un uomo in Reno, sarebbe finito nella Nevada State Prison, e non a Folsom).

L’esibizione di Cash in prigione è stata raccontata mille volte: il successo lo spinse poi a esibirsi in altre prigioni nel corso degli anni. Johnny Cash tornò a Folsom Prison quando decise di realizzare un live album in prigione. Quando venne pubblicato l’album, il 25 maggio 1968 Folsom Prison Blues scalò la Billboard Top 100, distinguendosi con il country da artisti R&B come James Brown, Stevie Wonder, Otis Redding e Aretha Franklin.

Ma la canzone era anche estremamente controversa: dopo l’assassinio del senatore Robert Kennedy, il brano venne ritirato dalle radio proprio per quel “But I shot a man in Reno, just to watch him die”, parole che avrebbero attirato molte proteste alla luce degli avvenimenti. Questo spinse la Columbia Records ad andare contro il volere di Cash e a modificare il brano eliminando il verso. Folsom Prison Blues raggiunse il successo, e sarebbe rimasto tale per 90 settimane (il periodo che rimase nella Billboard 100, ma 122 settimane se contiamo la Billboard 200).

Cash cominciò a darsi da fare per riformare le prigioni, credendo nel potere della redenzione e della riabilitazione per i carcerati. Folsom Prison Blues rese estremamente celebre nel mondo la città di Folsom e il suo penitenziario.

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