Frank Zappa: cosa ci ha insegnato il maestro avanguardista?

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Foto via: www.ilditonellocchio.it

Un genio eclettico, un poeta d'avanguardia, ispirazione simbolica di una moltitudine di artisti contemporanei. Ma chi è Frank Zappa e cosa ci ha insegnato? 

Good Morning Baltimore canta Tracy Turnblad nel celebre musical Hairspray. Ed è proprio nella città del Maryland che inizia tutto per il genio freak Frank Zappa. L'artista nasce il 21 dicembre 1940 in una famiglia di origini italiane, fedelmente votata al cattolicesimo e alle tradizioni. C'è quindi un clima formativo molto oppressivo e bigotto, che cerca di direzionare Frank sulla strada del conformismo. Ma sin da subito il poliedrico musicista ci insegna a non inchinarci mai. Perché non si può lasciare che gli altri condizionino le nostre scelte, per lamentarci in seguito di quanto la nostra vita sia deludente. Meglio agire subito e fare della propria vita un'opera d'arte.

Così Zappa indossa una veste anticonformista e si catapulta come un tornado creativo nel mondo del rock. Le sue passioni musicali spaziano dal jazz, al blues, fino alla satira, il cabaret, l'avanguardia e la psichedelia.

Per questo, Frank è uno dei pochissimi musicisti a non essere inquadrabile in nessun genere prestabilito. Inclassificabile, come chi riesce a profetizzare il futuro e compiere il passo decisivo prima di tutti gli altri. Zappa, dunque, ci insegna anche a non adagiarci sugli allori, ma a rendere proficuo l'impegno espressivo e farne alfiere di una battaglia all'omologazione. L'artista è quindi colui che sparge frammenti di idee lungo il suo percorso, in modo che altri possano raccoglierle e reinterpretarle. 

Sono diversi i prodotti musicali da lui ispirati.  

Partiamo dal bellissimo album AWAKE (1994) dei Dream Theater, ma ricordiamo anche il celebre pezzo dei Deep Purple, Smoke On The Waterispirato a un reale evento che ha coinvolto Zappa, fino a Censorshit dei Ramones. Non dimentichiamo poi gli italianissimi eredi, Elio e Le Storie Tese e Caparezza. Quest'ultimo ha forgiato non solo la musica, ma anche lo stile sull'aria fricchettona di Zappa. Pensiamo alla chiusura della prima strofa di Vengo Dalla Lunadove Caparezza scrive: "Sei confinato, ma nel tuo stato mentale. Io sono lunatico e pratico dove cazzo mi pare." E già qui emerge lo spirito guido di Zappa, che valorizzava il pensiero totalmente libero.

Non c'è quindi nessun signorotto che possa placare la follia perversa di un poeta senza regole. Perché la libertà sta nell'evasione dagli schemi. Sempre Caparezza canta così in La Rivoluzione del Sessintutto: "Dio si chiama Zappa Frank Vincent"Questo ci porta a un'altra considerazione che può abbracciare il pensiero zappiano: spingersi sempre oltre i propri limiti.

Non stiamo parlando però degli eccessi dell'alcool o dei paradisi artificiali che hanno schiavizzato molti musicisti. Zappa si è sempre dimostrato contrario alle droghe, descrivendole come una semplice composizione chimica, da cui gli uomini traggono un deviante appagamento. 

I suoi sono invece eccessi creativi, che l'anno spinto, dal 1955 al 1993 a produrre ben 117 dischi. Una quantità che molti artisti si sognano, soprattutto contando il brillante esordio con FREAK OUT!, probabilmente il primo LP doppio mai prodotto da un musicista esordiente.

L'eredità di Frank è quindi un mirabolante esempio musicale che ci ricorda che non è mai troppo presto o troppo tardi per tracciare la propria strada

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