Chi furono i protagonisti del Miami Pop Festival II?

Miami Pop Festival

Dal 28 al 30 dicembre 1968, uno dei più grandi Festival Rock della East Coast radunò centinaia di migliaia di spettatori davanti a indimenticabili performance. Volete sapere chi si esibì?

La stagione invernale non è tradizionalmente intesa per ospitare una grande celebrazione all'aperto. Tuttavia, non stiamo parlando delle algide giornate di fine dicembre europee, ma della tiepida brezza della Florida.

Nel 1968, adornati di blue jeans, spirito goliardico e qualche grammo d'erba, i figli del rock 'n roll si apprestavano a incontrare i loro idoli. C'era già stato il pirotecnico Monterey Pop Festival, dal 16 al 18 giugno 1967, e già si stagliava all'orizzonte il leggendario Woodstock, oltre alla cosiddetta summer of love dell'agosto 1969, pronta a incantare un'intera generazione sotto i riflettori del cambiamento. 

Nel 1968 l'evento di punta fu il Miami Pop Festival, che si articolò in due celebrazioni distinte e molto differenti tra di loro. Entrambe presero posto a Gulfstream Park, uno spazio adibito alle corse per cavalli ad Hallandale, in Florida. La prima si estese su due giorni, 18 e 19 maggio, e vide come protagonista indiscusso Jimi Hendrix con i suoi The Experience. Accanto a lui, la figura eclettica e carismatica di Frank Zappa accompagnato dai Mothers Of Invention. Tutti i nomi del rock che incorniciarono l'evento furono condotti dall'egida produttiva di Michael Lang, che l'anno successivo avrebbe guidato i giochi di Woodstock. Insomma, un puro inno psichedelico, seguito da un'altra onda musicale esplosiva.

Il secondo festival, denominato Miami Pop Festival II, raccolse una più ampia collezione di artisti, oltre a un pubblico più esteso. In tre date, dal 28 al 30 dicembre 1968, si passò quindi dai 25.000 ospiti del primo evento ai 100.000 del secondo. Tutti aspettavano la nuova cerchia di musicisti sui due palchi installati e l'unico elemento di congiunzione con il festival precedente rimase Chuck Berry con la sua distintiva ed energica duck walk.

Ad affiorare invece nella seconda versione comparvero Joni Mitchell, indiscussa regina delle tre giornate, i Fleetwood Mac, i Grateful Dead, José Feliciano, Marvin Gaye, gli Steppenwolf, i Turtles e gli Iron Butterfly. Soprattutto la lunga esibizione di questi ultimi, portabandiera dell'iconica In A Gadda Da Vida, fu un successo plateale. 

E non mancarono le sorprese dato che il Miami Pop Festival II puntò sul potere evocativo dell'arte. Così, in mezzo a una folla in fibrillazione, si stagliavano sculture dal tocco pop art, gigantografie in legno, elefanti da pitturare e make up artist pronti a incorniciare i volti con il body painting. E questo è solo un piccolo assaggio dettato da lasciti personali e storiografici di un evento molto più in grande, di cui non si può ricreare sulla carta il coinvolgimento emotivo.

Si dice inoltre che l'organizzazione fu eccelsa, con un controllo non troppo limitante e la possibilità di accorrere da un palco all'altro. E la seconda parte del festival non vide neanche la pioggia da ultimo giorno del Miami Pop di maggio. L'apoteosi di una fenomenologia rock, da non dimenticare! 

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