Aerosmith: cosa ha imparato Tom Hamilton dai suoi live?

aerosmith

La storia degli Aerosmith si fonda sull'intesa dei suoi musicisti, sulla dirompenza delle canzoni e sulla loro resa sul palco. Ma come vive tutto questo l'iconico bassista Tom Hamilton? 

Sono un chitarrista che suona il bassoCosì si descrive Tom Hamilton che, a 69 anni, traccia il compendio di una vita accanto agli Aerosmith, dal 1970. E quarant'anni di esperienza musicale forniscono grande materiale narrativo, per una storia che fa della capacità performativa sul palco la sua stella polare. Se pensiamo poi che Tom non voleva inizialmente suonare il basso, la nostra trama si fa ancora più interessante. Perché all'età di 12 anni il piccolo Hamilton ha imbracciato la sua prima cinque corde, su esempio del fratello maggiore chitarrista, con cui suonava nei Ventures. Poi, si sa, come per molti altri esordienti chitarristi, la vita mette invece sul banco un basso e un possibile futuro glorioso. Cosa fai, non accetti?

Così è stato per Nikki Sixx, che ha rubato la sua prima chitarra in un negozio di dischi, ma era stato ingaggiato come bassista. Lo stesso per Lita Ford, in concorrenza con Joan Jett alla chitarra, che alla fine fece il provino per le Runaways con il basso. E ancora Noel Redding dei Jimi Hendrix Experience, che non poteva certo concorrere con la chitarra del King e divenne un bassista. Insomma, le storie su questa linea sono tante e Tom Hamilton ha sempre ricordato come il basso all'inizio sia stato per lui una necessità. Tuttavia è sui palchi di tutto il mondo che ha capito come potesse dare tanto al rock anche con uno strumento che non aveva originariamente scelto

E tutto è iniziato quando Tom, da adolescente, vide per la prima volta i Beatles. Oltre alla loro musica, il giovane musicista era affascinato dall'effetto che imprimevano sulla folla in adorazione. Un atto di generosità nel donare agli altri qualcosa di tuo, accompagnato da una vibrante soddisfazione personale. Si aggiunge poi un succulento bottino in denaro, che però valica la mente del musicista più appassionato, vivo grazie all'energia della sua musica e di chi l'apprezza.

Così Hamilton ha compreso che non è tanto importante suonare la chitarra o il basso, perché il pubblico assorbe la canzone nella sua interezza, come fusione di elementi. Ed è solo in un secondo momento che la scompone, rivelandone tutte le componenti. 

Gli Aerosmith hanno sempre avuto la forza di un tornado nell'approcciarsi ai loro spettatori. Pure e fameliche vibrazioni coronate da celebri pezzi come Toys In The Attic, Crazy, Back In The Saddle. E ogni volta la band ha usato per i suoi concerti delle speciali luci chiamate Mole Lights. Queste, montate dietro l'arena, hanno la capacità di illuminare tutto il pubblico all'inizio del concerto. Per Tom, tutte le volte sembrava di stare dirimpetto a una folla oceanica, un vero e proprio tripudio di anime. Quasi come essere in Chiesa, davanti a un pubblico smanioso di ascoltare le parole e la musica del suo gruppo preferito. Così il live diventa la più potente interazione tra anarchia e trascendentalismo

Molto spesso Tom ha rimarcato la bellezza di poter intrattenersi con la troupe e i fan subito dopo il concerto. Un vero e proprio contatto con l'altro, che trasforma la contemplazione passiva in esperienza fruitiva. Infatti il bassista non sopporta di dover essere trascinato di fretta dal palco per fuggire dalla folla in macchina. Certo, con i fan c'è sempre un rapporto di amore e odio, ma la musica vive anche di contraddizioni. Ed è proprio questa passione giovanile che ha insegnato a Tom l'importanza di dare qualcosa, con la consapevolezza di intrattenere, divertire e donare corpo e anima all'arte. Un gioco di improvvisazioni, public speaking e presenza catalizzante che forgia gli Aerosmith da una vita. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like