5 momenti folli con protagonisti i Rolling Stones

the rolling stones

La celebre rock band inglese ha forgiato la sua carriera su una sequela di episodi leggendari all'insegna della pazzia. Tra droghe allucinogene, tour autodistruttivi e performance incendiare, ricordiamo 5 momenti iconici che forse non conoscevate. Siete curiosi?

 

Quando Keith Richards scampò a un incontro con la Morte

Iniziamo da uno dei momenti fondativi della storia dei Rolling Stones. L'anno è il 1965 e il gruppo assapora la frenesia della celebrità mediatica al soldo di sei album di successo. Così, poco dopo l'apparizione televisiva al The Ed Sullivan Show, la band si esibisce il 3 dicembre a Sacramento, California, un giorno prima dell'uscita di DECEMBER'S CHILDREN (AND EVERYBODY'S). E tale performance è ricordata dal piratesco Keith Richards come uno dei più folli momenti in cui ha quasi incontrato la morte. Infatti, durante l'esibizione di The Last Timeil chitarrista ha rischiato di rimanere fulminato letalmente per un contatto elettrico della sua chitarra con l'asta del microfono. Ne è scaturito un rumore talmente violento che l'organizzatore del concerto, Jeff Hughson, ha pensato si trattasse di un colpo di pistola. Tuttavia sembra che la vita di Richards sia stata graziata per merito delle sue scarpe Hush Puppies, con una suola talmente spessa da fare da messa a terra. Per un soffio, Keith!

Ci sono dei nani alla porta? 

Un altro iconico episodio vede protagonista l'immancabile Richards, l'altrettanto scatenato Mick Jagger e Marianne Faithfull. I tre erano avvolti dall'ebrezza dionisiaca degli acidi, alfieri indiscussi dello psichedelico 1967, nella tenuta fiabesca del chitarrista nel Sussex. Questa presto divenne, per una concatenazione di informazioni, il luogo prediletto per le retate antidroga. Ed effettivamente la polizia andò sul sicuro quando bussò alla porta di Richards, ma forse non si aspettava una simile reazione. Infatti, quando Keith aprì la porta completamente fatto, si trovò davanti una schiera di nani, distorsione lisergica della sua mirabile mente allucinata. Al tempo stesso, come lui ricorda, gli sembrò di vedere Mick leccare una barretta di cioccolato Mars dalla vagina di Marianne. Un'immagine memorabile, se solo fosse stata vera. Perché poco dopo a Keith venne confermata l'innocenza domestica dei suoi colleghi, spezzando il suo sogno pittoresco. 

L'apoteosi beatlesiana di Rock & Roll Circus

Sull'onda psichedelica degli anni Sessanta, però, divampò anche la sfida tra Beatles e Rolling Stones. E nel 1968 la loro concorrenza musicale si proiettò in una dimensione magica e circense. Così i Fab Four lanciarono un esperimento rock con MAGICAL MYSTERY TOUR, un album seguito da un film televisivo che non suscitò particolare attenzione. Ma, anche negli insuccessi, i Rolling Stones degli esordi seguivano la scia dei Beatles e progettarono quindi il loro personale evento performativo con Rock & Roll Circus. Si trattava di un live in costume a tema freak psichedelico, con ospiti del calibro di John Lennon, Yoko Ono, i Jethro Tull e Toni Iommi. Gli Stones, in abiti da menestrelli medievali, con un Mick Jagger nelle vesti da direttore da circo,  suonarono quasi tutti pezzi di BEGGARS BANQUET, appena uscito. L'esibizione, tuttavia, fu abbastanza grezza e poco memorabile in confronto ai costi altissimi del concerto, che non fu mai trasmesso in televisione. 

Quell'afosa estate francese nelle catacombe di una villa

L'inizio degli anni Settanta non portò invece buone novelle per gli Stones, rifugiatosi in Costa Azzurra per fuggire al gabbio inglese, che li cercava per evasione fiscale. Tutta colpa del loro manager, per cui Jagger si mangiava le mani nell'attesa della sua vendetta. Anche perché la band non passò l'estate su floride spiagge, ma in una sontuosa villa ottocentesca, appartenuta prima a un aristocratico sopravvissuto alla tragedia del Titanic e poi a un nazista che lasciò visibili svastiche dipinte sulle pareti. Così, per sfuggire alla tremenda calura estiva e trovare ispirazione artistica per il nuovo album, EXILE ON MAIN ST, il gruppo compose e provò incessantamente nelle catacombe della villa. Tuttavia la droga giocò brutti scherzi, con Richards che si faceva di anfetamine, restando sveglio per giorni, quando non si appisolava per altrettanto tempo. Jagger poi era invidioso di lui, che stava costruendo un sodalizio artistico con Gram Parsons. Non solo, ma la band si affidava al cuoco per rifornirsi di eroina da Marsiglia, quando non era impegnata a litigare o a soffocare per il caldo. Insomma, non proprio una vacanza idilliaca. 

Tra un Tour rissoso e una visita alla Playboy Mansion

Come chiudere in bellezza se non con il rocambolesco American Tour del 1972, ricordato per lo spirito febbrile, violento e affamato dei fan. Era la prima volta che gli Stones tornavano in America dopo la terrificante esperienza del concerto all' Altamont Raceway Park, nel 1969. Qui un diciottenne afroamericano, Meredith Hunter, alterato dagli allucinogeni, estrasse in mezzo alla folla una pistola, sparando in aria. Fu aggredito da un Hell's Angel, che lo uccise a coltellate. Un'esperienza orrorifica, accompagnata da precedenti violenti exploit degli spettatori. E questi si ripeterono anche nel 1972 sin dalla prima data, quando 2000 persone sfondarono i cancelli del Pacific Coliseum per entrare gratis al concerto. Molti fan furono arrestati per droga e anche gli stessi Stones vennero arrestati per aver aggredito un fotografo. Tuttavia l'evento più memorabile fu la visita a Hugh Hefner alla Playboy Mansion, allora a Chicago, dove Richards e Bobby Keys diedero quasi fuoco alla casa mentre si drogavano. Forse per questo Hugh spostò la sua dimora a LA?

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