5 gruppi progressive metal contemporanei da conoscere

Haken PR
Captured at SECC on 09December,2019 by Max Taylor Grant

Sulla scia dei capostipiti della contemporaneità, i Dream Theater, il progressive metal negli ultimi trent'anni ha assunto diverse sfaccettature. Scopriamo qui 5 band!

Haken 

Partiamo dal suolo britannico, terra d'origine della musica prog. Dai primi gruppi progressive rock lo stile è cambiato e il gruppo londinese degli Haken, formatosi nel 2007, ha fatto propria l'eredità dei Dream Theater. Nei loro esordi ci sono follia, sperimentazione, funambolismo e soluzioni musicali inaspettate. Gli Haken elevano ogni loro scelta all'ennesima potenza.

Nonostante la deviazione più soft degli ultimi album, restano uno dei gruppi indiscussi di punta del prog metal contemporaneo. Un'icona dallo stile compositivo eccellente, che emerge con dirompenza in AFFINITY (2016). 

Caligula's Horse

Un salto geografico e stilistico ci conduce ai Caligula's Horse, una band australiana fondata nel 2011. La particolarità del nome permea l'originalità estetica del gruppo, che si colloca tra gli esponenti del neo prog. Una moderna svolta del progressive metal, che unisce alla tradizione, dettata dai Dream Theater e dai Mashuggah, il metalcore.

Questo permette di abbracciare sonorità più pop, all'insegna di un sound unico e ibrido. 

Transatlantic

Una citazione di merito va sicuramente ai Transatlantic, il supergruppo formato da musicisti di spicco di importanti gruppi progressive metal degli anni Ottanta-Novanta. Tra di loro il cantante/tastierista Neal Morse, degli Spock's Beard, il chitarrista Roine Stolt, dei Flower Kings, il bassista Pete Trewavas dei Marillion e infine il grande batterista Mike Portnoy, dei Dream Theater.

Ne deriva una sfaccettata combinazione di stili e intenti musicali, sin dal loro brillante album d'esordio SMPTe, del 2000. Dalle loro composizioni emergono riferimenti ai maestri degli anni '70, ma anche una capacità continua di reinventarsi e sperimentare. 

Periphery 

Accogliendo la cultura metal post hardcore e metal core, i Periphery occupano una posizione originale nello scenario musicale contemporaneo. In attività dal 2004, abbracciano il sound oscuro e cavernoso dei Meshuggah, creando melodie distorte applicate ai riff di chitarra. Il loro stile è duro, martellante, permeato da un'anima primitiva urlata al mondo. Di questa è un ottimo portavoce JUGGERNAUT: ALPHA (2015) e il brano Rainbow Gravity.

Sulla stessa distrofia musicale si collocano anche i Tesseract, fautori dello stile djent a cui si legano i Periphery, entrambi gruppi di spicco del neo prog. 

Symphony X

Per chiudere, torniamo a metà degli anni Novanta, quando nascono i Symphony X. Come gruppo sono sicuramente da citare per aver scritto la storia sinfonica e neoclassica del progressive metal.

Sono maestri nel tratteggiare sonorità violente alternate a forme più melodiche, in una danza sinuosa che si rifà a immaginari fantastici. Emblema di questa simbologia è THE DIVINE WINGS OF STRATEGY (1997). Per un certo verso accolgono dunque l'eredità fantascientifica dei Rush, riposando su uno stile più classico rispetto al sound del neo prog. Bellissima è la loro Paradise Lost

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