8 celebri bassisti che usano (o usavano) il plettro

john deacon

Plettro o dita? Un enigma che trova la sua risoluzione nella scelta personale del musicista e nella tipologia di suono che vuole ottenere. Conosciamo dunque 8 tra i più famosi bassisti che hanno fatto del plettro il proprio scettro.  

La scelta di accompagnare una canzone con il ritmo cadenzato del plettro sulle corde del basso è soggettiva. Il suo uso è legato a una resa sonora più aggressiva, alta e fredda che ben si addice alle sfumature del grunge o dell'heavy metal. Basti pensare che Krist Novoselic dei Nirvana, Duff Mckagan dei Guns N' Roses, Jason Newsted dei Metallica e Mike Starr degli Alice In Chains sono iconici esponenti del plettro al basso. Ma ce ne sono altri che hanno scritto la storia del rock con il loro personalissimo stile. Siete curiosi?

Paul McCartney

Apriamo il nostro elenco con l'eclettico Macca, rodato polistrumentista che, prima con i Beatles poi con i Wings ha fatto forgiato la sua firma caratteristica al basso. Dal braccio mancino, McCartney ama alternare il finger picking al plettro, anche se usa più spesso quest'ultimo. Ne deriva un tocco pesante, fermo e preciso. 

Roger Waters

Il Fender Precision Bass traccia invece la firma del leggendario musicista che ne ha contraddistinto il tratto. Stiamo parlando di Roger Waters, che ha incorniciato la sua esperienza nei Pink Floyd e poi da solista con un approccio allo strumento raffinato, accattivante e plurisfumato, sempre con l'immancabile plettro.   

Chris Squire

Ad avvolgere l'epopea degli Yes subentra invece Chris Squire con il suo Rickenbacker 4001. Un modello a quattro corde, pizzicate da un plettro che rilascia il sound classico, orchestrale, modellato su sinuose scale che distingue il musicista. 

Patrick Djivas

Ma altrettanto simbolico è lo Stringay Fretless di Patrick Djivas, bassista prima degli Area e poi, dal 1974, della Premiata Forneria Marconi. Una ventata di spirito francese nel progressive italiano, dunque, con uno strumento costruito appositamente da Leo Fender e promotore di un stile elegante e virtuoso.

Steve Swallow

Le linee melodiche abbracciano invece l'arte del bassista jazz Steve Swallow. La  sua impronta acustica, intellettuale e di ampio spazio espressivo ne dipinge un ritratto sorprendente, avvalorando la poesia interpretativa dello strumento. 

Roger Glover

Il prossimo musicista è invece un ipnotico interprete che suona con e per la sua band, i Deep Purple. Così tutti ne omaggiano lo stile autentico, non eccessivamente virtuoso o funambolico e in grado di offrire una svolta incisiva e sempre originale ai brani. 

John Deacon

Il vulcanico bassista dei Queen nasce invece come chitarrista blues, per poi approcciarsi allo strumento da autodidatta. Ma John Deacon inizialmente tocca le corde del suo Fender Precision Bass con le dita, per poi invece prediligere il plettro, fautore di un suono alto e dirompente, nonostante la sua timidezza come persona.    

Mark Hoppus

Chiudiamo con la voracità di Mark Hoppus, co-fondatore dei Blink 182, la cui spinta punk rock si evince da uno stile al basso veloce, ripetitivo e trainante. Così con lui non ci si può annoiare e rappresenta un'icona per gli amanti del genere. 

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