Il re della distruzione alberghiera è indubbiamente Keith Moon, vibrante batterista che condusse la sua storica band, gli Who, verso l'euforia da cataclisma in sventurate stanze di hotel. Così nel 1967, Moon festeggiava i suoi 21 anni all'Holiday Inn di Flint, Michigan. Quale occasione migliore, dunque, per farsi portare in stanza un'immensa torta di compleanno con al suo interno una ragazza.
E da un'apparentemente innocua guerra di lancio di pan di spagna, si è arrivati alla dinamite gettata nel water del bagno, la cui esplosione ha danneggiato tre piani della struttura. Sono stati dunque chiamati il manager dell'hotel e lo sceriffo, che hanno inseguito Moon, completamente nudo. Non solo, ma il musicista è caduto, spaccandosi uno degli incisivi superiori. Per concludere in bellezza, ha provato a guidare la sua Cadillac...sul fondo della piscina.
Mentre la catena degli Holiday Inn accomuna gli Who e Rod Stewart, che venne bandito a vita da quegli hotel nel 1976, l'Edgewater Inn di Seattle unisce i Led Zeppelin e i Black Sabbath. Proprio qui, nel 1969, la band di John Bonham fu coinvolta in uno strano episodio acquatico. E non citiamo il batterista a caso, dato che Bonham si è sempre distinto come il più pirotecnico fautore di devastazioni da albergo. Basti pensare a quando ha attraversato i corridoi di uno di questi con la sua motocicletta.
In questo caso, però, l'episodio riguarda una leggenda metropolitana, per cui Bonham e Robert Plant avrebbero convinto una groupie, offuscata dall'alcool e le droghe, a masturbarsi con la pinna di uno squaletto. L'Edgewater si dota infatti di palafitte affacciate sulle stanze che permettono agli ospiti di pescare. E chi può dimenticare quando nel 1971, Ozzy Osbourne, insieme a Tony Iommi, fece a pezzi uno squaletto morto, imbrattando la stanza di sangue, per poi metterlo nel letto di Bill Ward. Tra torbida sessualità e gusto del macabro, tenete lontani i rocker dagli squali!
C'è invece chi preferisce portare la stanza d'albergo fuori dalla struttura. Così, tra Jim Morrison che si è pericolosamente appeso fuori dalla finestra del suo hotel e Michael Jackson, che ha tenuto suo figlio neonato sospeso, i Rolling Stones scelgono un'altra strada. E il fatto accadde all'Hyatt West Hollywood - oggi Andaz West Hollywood - ad opera dell'esplosivo Keith Richards.
Quest'ultimo, aiutato dal tastierista Bobby Keys, lanciò dal decimo piano il televisore della stanza, in un'operazione improvvisata, ma studiata nel suo compiersi. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito e il momento è stato immortalato in eterno dal regista Robert Frank in un suo film documentario.
Altro inedito protagonista è Billy Idol, il cui spirito punk si riversò su un lussuoso hotel a Bangkok, durante il suo tour in Thailandia del 1989. Qui, dopo una serata di bagordi all'insegna della frenesia baccanale di alcool, sesso e droga, il cantante ha prodotto danni alla sua stanza fino a $250.000 dollari. Non solo, ma davanti all'obbligo di lasciare la struttura, Idol si è impuntato di non voler andarsene ed è stato chiamato in causa nientemeno che l'esercito thailandese.
Potevano mancare al nostro elenco i leggendari paladini del grunge? Ecco quindi che Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl fecero scalpore in Minnesota con la distruzione della loro stanza, per puro divertimento. Ad aiutarli l'immancabile ebrezza alcolica, che portò Krist ad aprire le danze con la rottura di un quadro.
Da lì furono presi d'assalto tutti gli oggetti da mobilio, con una multa finale di $19.000 dollari. Non è un caso che, partendo da esempi come questi, gli Iron Maiden abbiano aperto un hotel della dissolutezza nel 2009. Naturalmente dotato di open bar aperto 24h e apposite crash rooms dove dare libero sfogo alla distruzione, l'edificio è sicuramente apprezzato dalle rock star.
Il Reverendo, invece, non si è accontentato di distruggere una camera d'albergo, ma ben quattro. E la sua folle serata del 1998 a New York ha avuto inizio dopo il suo concerto al Mid Hudson Civic Centre. Rientrato allo Sheraton di Pghkeepsie con la sua crew, Manson avrebbe distrutto un frullatore e un tavolo, fatto buchi nel muro e cosparso di senape e banane il tappeto, per poi dargli fuoco incendiando una maglietta. Insomma, ci vuole creatività per un lavoretto del genere, che costò al cantante $25.000 di risarcimento.
A distanza di quattordici anni, New York ha avuto un'altra stravagante ospite, Florence Welch, chiromantica frontman del gruppo indie rock Florence And The Machine. La rossa cantante, dopo una serata di follie con i colleghi Kayne West e Lykke Li, è tornata nel suo albergo completamente ubriaca, senza telefono, con il vestito strappato e un dente scheggiato.
Appena entrata in stanza ha trovato le pareti annerite, tutti i suoi libri bruciati e secchi d'acqua per spegnere l'incendio creatosi. Perché Florence si era dimenticata una candela alla cannella accesa prima di uscire che, dopo 17 Martini, le era completamente passata di mente. Fortunatamente l'intervento è stato repentino e l'hotel non è andato a fuoco.
Chiudiamo in bellezza con una delle band più sfrontate degli anni Ottanta, che ha fatto impallidire il loro manager, prima promotore di Skid Row, Bon Jovi e KISS. Tuttavia, la lunga sequela di scampagnate negli hotel è talmente ricca e frequente nell'avvicendarsi, che sarebbe difficile trovare un momento iconico. Forse, quando, durante una tappa in Svizzera, la band ha dato fuoco a un letto.
E proprio un letto è protagonista di un follia degli ultimi anni, risalente al 2013 a Las Vegas. Questa volta, alla maniera di Keith Richards, i Mötley Crüe si sono dati alla defenestrazione, lanciando un letto matrimoniale dall'undicesimo piano. Il tutto è stato immortalato da Nikki Sixx, che ha voluto lanciare un messaggio sui social ai fan, con la testimonianza che l'anima hard rock della band non si è mai spenta.
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