Francesco Renga a Sanremo: “La mia è una canzone che andrà ascoltata più volte”

Francesco Renga è in gara al 71° Festival di Sanremo con il brano Quando trovo te, un pezzo che esplora il concetto di “oblio salvifico”. Ce ne ha parlato oggi in conferenza stampa:

Renga torna per la nona volta sul palco di Sanremo (ha partecipato infatti otto volte da solista e 1 volta con i Timoria) con il brano Quando trovo te, scritto in pochissime ore da Francesco insieme a Roberto Casalino e Dario Faini. Nel brano il tema dell’oblio salvifico è affrontato in maniera estremamente positiva (anche nel ritmo, per la prima volta non porterà sul palco dell’Ariston una ballad classica): racconta del momento in cui un ricordo felice che ognuno di noi tiene nascosto in fondo al proprio cuore come un prezioso tesoro, al riparo dal casino della quotidianità, all’improvviso riaffiora potente nelle nostre esistenze, restituendo loro un senso più profondo e aprendoci gli occhi su una realtà che è migliore di quello che pensiamo.

Ma quali sono questi ricordi per Francesco? Le piccole cose di ogni giorno: lo sguardo dei suoi figli, il profumo di casa, un abbraccio con la sua compagna, ma anche dei ricordi di infanzia di quando da piccolo andava in Sardegna e suo nonno gli faceva trovare del latte appena munto per colazione. Insomma, l’esplosione di un ricordo che sale dall’anima e riporta a un momento di felicità. E aggiunge:Questa è una canzone che ha bisogno di essere ascoltata, credo che crescerà nell’arco delle serate a livello di percezione, non solo come significato testuale ma anche artistico”.

Il vero concepimento di questa canzone, però, parte da degli scatoloni. Neanche una settimana prima di entrare nel primo lockdown, Francesco aveva appena finito di traslocare e trovandosi con molto tempo libero e poco da fare ha deciso di dare un’occhiata ai vecchi diari e foto di quando aveva 15/16 anni, imbattendosi in ricordi tangibili, fisici, che lo hanno riportato a dei momenti che avevano sedimentato dentro di lui per molti anni: “È stato liberatorio, ma anche l’inizio della canzone, è venuto fuori il potere salvifico dell’oblio e di trovare dentro di me dei ricordi celati dal casino di ogni giorno e riaffiorati in maniera spontanea e potente”.

Francesco racconta di essere molto legato a ogni sua partecipazione a Sanremo ma si rende conto che questa edizione, insieme alla prima volta che è salito su quel palco e alla volta in cui ha vinto con Angelo, rimarrà probabilmente impressa nei suoi ricordi a causa delle restrizioni imposte dalla situazione di pandemia: Credo fermamente che quest’anno più che mai Sanremo sarà un momento di rinascita per il Paese a livello simbolico… ma anche a livello personale perché tornerò a esibirmi dopo un anno in cui non ho avuto modo di farlo. Purtroppo mi rendo conto che tutto l’aspetto divertente del Festival verrà a mancare, la figata era uscire, essere rincorsi, fare i selfie con i fan, cercare di capire quello che succedeva nel mondo reale. Porterò quindi tanti libri e tanti bei pezzi di sopra per fare interviste via zoom”.

Il cast di questa 71esima edizione è composto prevalentemente da artisti molto giovani, figure che in passato si trovavano raramente al di fuori delle Nuove Proposte. Renga si trova quindi a doversi confrontare con ragazzi che hanno la stessa età che aveva lui quando è salito per la prima volta sul palco dell’Ariston e afferma: Questa cosa mi diverte perché mi sento un po’ uno zio. Non nego che ho dovuto chiedere qualche informazione in più ai miei figli però poi ho fatto i compiti a casa e mi sono reso conto che si tratta di un cast in realtà molto agguerrito e forte, c’è tutto il panorama contemporaneo, è un’edizione molto legata al momento. Il consiglio che sento di dare a questi giovani artisti? Non perder quella scheggia di follia che ci porta a confrontarci su quel palco. Bisogna viverlo anche in maniera divertente e divertendo gli spettatori”.

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