Le risposte divertenti che i Beatles diedero a domande stupide

Negli anni Sessanta la Beatlemania travolse i Fab Four e la loro quotidianità divisa tra rock 'n roll e interviste. Così, più di una volta i Beatles si trovarono a rispondere a domande scomode, noiose o semplicemente poco centrate, a cui ribattere con immancabile ironia. Vediamone alcune.

I Fab Four degli anni '60 sono un'icona, con la rispettiva collezione di oneri e doveri. Dall'inconfondibile capigliatura e lo stile studiato, i Beatles avanzano sulla scena rock con il loro innegabile talento. All'apparenza potrebbero essere dei comuni ragazzi di Liverpool, ma dal 1963 il loro nome è sulla bocca di tutti, soprattutto dei giornalisti. Questi, famelici e incalzanti, vogliono sapere tutto, ma proprio tutto, sulla vita dei nostri paladini del rock. Così lentamente la vita privata valica le fondamenta musicali e i Beatles rispondono con una raggiante ironia british alle più pittoresche domande.
L'approdo americano e i tagli di capelli inglesi
In particolare sono due le occasioni in cui danno il meglio di sé: il primo tour americano e le dissacranti interviste ricreate nel celebre cult A Hard Day's Night (1964) di Richard Lester. Partiamo quindi dall'atterraggio al New York's John F. Kennedy Airport del 1964. Appena scesi dall'aereo, nella loro prima conferenza stampa sul suolo americano, i Beatles suscitarono l'attenzione mediatica per l'inusuale taglio di capelli. Un giornalista chiese infatti se avessero intenzione di andare a farsi un taglio di capelli durante la loro permanenza americana e George Harrison rispose: "I had one yesterday" (Ne ho fatto uno ieri). 
E la domanda fuori luogo non è casuale, dato che, poco prima di partire per gli USA, in un'intervista inglese, si era svolta una divertente conversazione tra un reporter e John Lennon:
R: The Americans think your haircuts are An-American (Gli Americani pensano che i vostri tagli di capelli siano anti-americani).  J: Well, that’s very observant of them, cause we aren’t American, actually. (Beh, è molto attento da parte loro, perché in realtà noi non siamo americani).
L'irriverente intervista texana
Ma il 1964 incorniciò anche un'iconica intervista in Texas, con tanto di Paul Mccartney con un cappello da cowboy. Qui il giornalista, in un veloce giro di domande, chiese a Ringo Starr quale fosse la sua affiliazione politica e quest'ultimo risposte "I Don't Even Smoke" (Non fumo neanche)Il tutto mentre aspirava un tiro di sigaretta. Tuttavia fu ancora più comico l'approccio a Lennon e la curiosità sul tipo di donna che gli piacesse. Lui ripose secco "My Wife" (Mia moglie)Alché, quando la stessa domanda fu posta a George, anche lui disse "John's Wife" (La moglie di John)all'epoca Cynthia Powell.
Le interviste di A Hard's Day Night
Quando poi il manager dei Fab Four, Brian Epstein, propose un film per lanciare l'omonimo LP, la band accolse con piacere la proposta. Soprattutto sotto la guida di Richard Lester, conosciuto per il suo immancabile humor. Così, in A Hard's Day Night, i quattro musicisti vestono i loro panni tra improvvisazioni e gag scanzonate, sull'esempio dei Fratelli Marx. Tra camere a mano e interviste in movimento, i Beatles non mancano di farci sorridere, con un ritratto dissacrante, e anche amaro, dei media. Vediamone alcuni esempi di George e Paul:
R: How has success changed your life? (Come ha cambiato la tua vita il successo?) G: Yes (Sì)
R: Do you often see your father? (Vedi spesso tuo padre?) P: No, actually. We're just good friends. (No, in realtà. Siamo solo buoni amici)
E potremmo andare avanti ancora, con Ringo che, alla domanda sulla preferenza tra mod e rockers rispose "Mokers". Oppure John, che incalzato sulla definizione di Ringo come il miglior batterista al mondo, ribatté: "Ringo isn't even the best drummer in The Beatles" (Ringo non è neanche il miglior batterista dei Beatles)Insomma, ogni momento è buono per rilanciare una battuta stuzzicante. E, sentendo le domande mosse alla band, possiamo capire l'atteggiamento irriverente e divertito dei musicisti.
Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi
Tags: the beatles

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