Sanremo, i Måneskin e il rock irrilevante uscito dai talent

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Testo di Fabio Cormio

Premessa: dei Måneskin non sono né un fan né un detrattore. Semplicemente, dal punto di vista di un appassionato di rock, i Måneskin sono irrilevanti.

Come sono irrilevanti le altre band pseudorock uscite dai talent, ultimi in ordine di tempo i Little Pieces Of Marmalade. E allora per quale maledetto motivo siamo qua a parlarne? Semplice, perché questi artisti, peraltro spesso dotati e non privi di talento, restituiscono un'immagine falsata del rock, un'immagine non solo fastidiosa ma anche insidiosa e disarmante, in un momento storico in cui il rock, quello attuale, soffre terribilmente. 

Solo mia nonna, perché giustificata dall'anagrafe, ha il diritto di assistere con un brivido di soddisfazione a una performance dei Måneskin o di altri come loro, durante il Festival di Sanremo. Solo le nonne, che sono cresciute ascoltando con la radio a valvole Gino Latilla e lì sono rimaste, risucchiate per decenni dai faticosi gorghi del quotidiano, hanno il diritto di pensare "come sono moderni questi giovanotti”. 

Il rock puzza, i Måneskin no. Il rock non scimmiotta, la sua urgenza non è mai plastificata. Sennò è un'altra cosa: un'impressionante performance, un mirabile prodotto, una bellissima o bruttissima - certo pallida - immagine riflessa, una rappresentazione a uso e consumo di qualcos'altro. 

Ma sia chiaro, non sono affatto i Måneskin il problema. Questo non ha nulla a che fare con loro, con i LPOM o altri artisti che stanno seguendo la propria traiettoria, inseguendo legittimamente le luci dei riflettori. Ha a che fare con il pensiero triste che sta alla base dei talent e con la macchina acefala che quel pensiero amplifica e riverbera. Ha a che fare con i giudici dei talent, artisti pasciuti che fingono una sindrome di Stendhal di fronte alla presunta portata rivoluzionaria della proposta artistica dei Måneskin di turno e che riescono a convincere, purtroppo non solo mia nonna, che quel PRODOTTO siano in realtà i nuovi Zeppelin, i nuovi Creedence, i nuovi Lynyrd, i nuovi Clash.

E invece no. Il rock si impone da solo, non può essere imposto da qualcun altro, da qualcos'altro. Anche perché quel qualcun altro, quel qualcos'altro, un certo giorno si stanca e decide di spegnerti i riflettori. E mia nonna, che ha il ragù sul fuoco, ti ha già dimenticato.

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