THE NEXT DAY: 8 anni fa l’album segreto con cui Bowie infranse ogni record

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Un'opera coltivata per due anni nella segretezza. Un album che coniuga passato e presente. Un ritorno in grande stile che collezionò un record memorabile. David Bowie sapeva sempre come stupirci e così avvenne con la sua penultima opera d'arte. 

Nel 2013 David Bowie riaffiorò da una decade di silenzio discografico con THE NEXT DAY. Un album particolare sin dalla sua genesi e mirabile sorpresa per i fan dopo REALITY (2003). Così, sin dal titolo, il disco si prospettava come qualcosa di rivoluzionario, guardando al passato come una spinta motrice verso il futuro. Non a caso venne ripresa la copertina del capolavoro della trilogia berlinese, HEROES (1977), parzialmente oscurata, però, da un cartello bianco con la scritta The Next DayUn approccio provocatorio sin dall'artwork, dunque, che racconta gli eroi di oggi. Quelli che Bowie aveva messo tra virgolette nella sua hit "Heroes" per evitare un ritratto pomposo e trionfalistico. Perché il cantautore si rivolgeva a tutti indistintamente, in una comunione di anime votata alla musica.

Una collezione vincente di 14 brani tra avanguardismo rock e new wave, accompagnati da due videoclip iconici: The Next Day affianca la potente voce di Bowie a un video con due colossi del cinema: Gary Oldman e Marion Cotillard. Vestono rispettivamente i panni di un prete e di una prostituta in un filmato controverso alla Sorrentino che venne considerato blasfemo per il riferimento alla Chiesa, ma che è di indubbia bellezza estetica. Lo stesso per il pezzo The Stars (Are Out Tonight) dove l'attrice androgina Tilda Swinton, di eccelsa bravura, veste i panni della moglie di Bowie in un ritratto artistico d'effetto. E la stessa Swinton fu protagonista, nel 2018, a due anni dalla morte del Duca Bianco, di un evocativo servizio fotografico per Vogue, nelle vesti di Bowie.

Tuttavia il brano dell'album che venne lanciato per primo come singolo è Where Are We NowAnche in questo caso emerge un interrogativo provocatorio, che illumina una riflessione sul presente, con uno sguardo controverso e nostalgico agli anni Settanta dell'apoteosi Bowie. Il singolo venne pubblicato l'8 gennaio, giorno del compleanno del Duca Bianco, sul suo sito, lasciando stupefatto il pubblico. Questo perché nessuno, a parte una cerchia ristretta, era a conoscenza del nuovo lavoro discografico. L'album fu elaborato in segretezza lungo due anni in cui Bowie si tenne stretti i suoi collaboratori più fidati. A partire dal suo discreto business manager, Bill Zysblat, la sua assistente personale Corrine "Coco" Schwab e l'immancabile produttore Tony Visconti

La vecchia roccia di Bowie, vicina a lui sin dagli anni Settanta, ha raccontato come fosse stato difficile mantenere il segreto. Così come per i pochi musicisti al servizio del cantante, tra cui il chitarrista Jerry Leonard e il batterista Sterling Cambpell. A loro venne richiesto di firmare un accordo di non divulgazione e tutta la crew si mantenne all'erta anche sugli studi di registrazione. Alla fine venne scelto The Music Shop di Soho, lontano da sguardi indiscreti. Come lo stesso Bowie d'altronde, che ha sempre coltivato un'intima immagine personale, priva di famelici rumors. A tal proposito, un episodio divertente racconta come Bowie avesse chiesto a Robert Fripp di suonare nell'album e quest'ultimo avesse rifiutato, pubblicando la notizia sul suo blog. Peccato che nessuno gli avesse creduto e avesse investigato sul segretissimo THE NEXT DAY. 

Anche l'importante Rob Stringer, presidente della Sony Label Groups, ha scoperto dell'album solo un mese prima della sua pubblicazione. Alla domanda di Stringer sulla campagna promozionale, Bowie ha risposto: "Non c'è nessuna campagna di pubbliche relazioni. Lo rilasceremo l'8 gennaio. È tutto". Una risposta breve e coincisa, che dimostra come Bowie, all'epoca 66enne, sapesse dominare la macchina musicale e pubblicitaria senza bisogno di nessuno. Oltre la pervasività dei social media, Bowie aveva già incanalato l'immensa potenza artistica e mediatica del suo lancio discografico. Infatti, subito dopo la pubblicazione improvvisa, esplose una tempesta mediatica a favore dell'indomito performer. 

In pochissimo tempo l'album scalò in vetta alle classifiche di quasi tutti i Paesi del mondo. E si tratta di un vero record, dato che THE NEXT DAY, collezionò 94.000 copie vendute solo nella prima settimana, catalizzandosi così come il disco più venduto degli ultimi 20 anni nei primi sette giorni dal suo rilascio. Ad oggi l'album si dota poi di 11 dischi d'oro e 3 di platino e l'approccio comunicativo di Bowie è stato considerato il più rivoluzionario ed efficace tra gli artisti contemporanei. Insomma, un bello scrigno di risultati per un interprete che non ha bisogno di elogi o incoronazioni, perché la sua immensa e sfaccettata esperienza parla da sé. Così non possiamo che ricordare e omaggiare quel magico momento e l'eterna aura di Bowie. 

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