7 fatti che potresti non sapere sul metal

Ogni band metal ha infinite curiosità da raccontare, ma per ora scopriamo 7 aneddoti che forse non tutti conoscono. Siete pronti? 

Il figlio di Ozzy Osbourne

La vita del principe delle tenebre è un' autentica miniera di fatti curiosi. I più noti si accavallano tra biografie e interviste, dipingendo Ozzy Osbourne come un divoratore di pipistrelli e uno sniffatore di formiche. Tuttavia il funereo cantante è anche padre di sei figli e proprio il terzogenito Louis, all'età di soli sei anni, apparve in una copertina del padre. Si tratta dell'album DIARY OF A MADMAN (1981), secondo prodotto solista dell'artista, in cui Louis è il bambino sghignazzante sullo sfondo della stanza esoterica in cui Ozzy troneggia come un folle dalle vesti strappate e insanguinate.

Il primo incontro di Ozzy e Rob Zombie 

Rob Zombie, eclettico regista horror - La casa dei mille corpi (2003) - oltre che dirompente cantante e chitarrista, è un caro amico di Ozzy da oltre vent'anni. Del loro rapporto ricordiamo il duetto nell'iconica Iron Head e la direzione del videoclip di Dreamer, tratto dall'ottavo album del cantante, DOWN TO EARTH (2001). Tuttavia, come recentemente raccontato da Zombie, il primo incontro con Osbourne fu parecchio imbarazzante. A casa di quest'ultimo, solo loro due, Ozzy fece ascoltare a Rob un intero suo disco, guardandolo tutto il tempo e canticchiando le canzoni. 

I vegetariani Carcass

La band britannica dei Carcass, caposaldo del death metal durante gli anni '90, è celebre per le sue evocazioni orrorifiche della carne. Tra corpi in decomposizione, odori nauseabondi e carcasse putrescenti, il loro sound ruvido ha dato luce a copertine da brividi. Forse per questo non sorprende che la band, sin dagli esordi, si sia dichiarata vegetariana. Non solo, i Carcass sono ferrei oppositori della violenza contro gli animali e dei sacrifici di povere bestie sul palco a scopo performativo. E non si può negare che le loro canzoni provochino ribrezzo verso la carne, anche se i media li hanno sempre dipinti come potenziali serial killer. 

I disegni persi dei Megadeth

Restiamo in tema animali con la pirotecnica band di Dave Mustaine che, nel 1993 vinse il Premio Genesis di Humane Society - dedicato alla sensibilizzazione pubblica sugli animali - con la canzone Countdown To Extinction. Lodevole da parte dei Megadeth alzare il sipario sul crescente rischio di estinzione delle "specie in pericolo, imprigionate dalla paura". E a proposito di Mustaine ricordiamo anche un divertente episodio degli esordi. Quando la Combat Records perse i disegni fatti dal cantante su Vic Rattlehead, celebre mascotte della band, pensò bene di usare una maschera bianca e del ketchup per la cover di KILLING IS MY BUSINESS...AND BUSINESS IS GOOD! Tanto legato agli animali quanto alla sua mascotte, Mustaine non ne fu contento.

L'origine del nome dei Cannibal Corpse

Tra sangue e manifestazioni orrorifiche è d'obbligo citare i Cannibal Corpse, da Buffalo con furore in una combinazione di thrash & death metal. Il loro particolare nome, così come l'album di debutto, EATEN BACK TO LIFE (1990) è un omaggio ad Alfred Packer, indicato sul disco come Il Primo Cannibale Americano. Ma chi è Packer? Si tratta di un esploratore che, durante il gelido inverno del 1873-1874, condusse un gruppo di uomini tra le Montagne Rocciose del Colorado. Packer fu l'unico sopravvissuto e si dichiarò colpevole di cannibalismo dei suoi compagni in seguito alla morte per ipotermia di questi. Tuttavia diverse prove fecero pensare a un pluriomicidio e non alla morte naturale. Una storia ancora avvolta nel mistero. 

Le £666 sterline degli Iron Maiden

Gli Iron Maiden, invece si ispirarono all'Apocalisse di San Giovanni per la title track del loro NUMBER OF THE BEAST. Il terzo album della band londinese, pubblicato nel 1982, fu prodotto da Martin Birch. E proprio a questa figura si lega un divertente e strano episodio. Sembra infatti che Birch, in occasione del lancio dell'album, fosse rimasto coinvolto in un brutto incidente. Con una curiosa coincidenza, il prezzo dei danni di riparazione ammontava a £666. Un numero profetico e perfettamente ad hoc, che però Birch si rifiutò di pagare finché non fosse stata aggiunta una sterlina in più. Superstizione? Come possiamo dargli torto.

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I pugni dei Pantera

Nel caso dei texani Pantera, a rimanere colpito fu l'uomo che si era offerto per la copertina di VULGARY DISPLAY OF POWER. L'album del 1992, infatti, cattura l'esatto momento in cui un pugno colpisce un volto maschile, imprimendogli un'espressione sofferta. Ebbene ci sono diverse leggende metropolitane legate all'identità del malcapitato. Una di queste racconta di un ragazzo scelto dalla strada che si sarebbe fatto pagare $10 per ogni pugno, fino a 80 scatti prima di raggiungere quello finale. Tuttavia il fotografo Brad Guice ha dichiarato di aver pagato un modello, Sean Cross, e di aver realizzato un montaggio finale in modo che il ragazzo non ricevesse nessun pugno

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