Melanie, Mountain, Bert Sommer: 6 artisti dimenticati di Woodstock

Nel 1969 il colossale Festival di Woodstock accolse memorabili firme del rock, da Jimi Hendrix ai Grateful Dead. Ma forse non tutti ricordano questi artisti dimenticati, rimasti nelle retrovie della storia di quei giorni.  

The Incredible String Band

Tra folk e psichedelia si colloca l'esperienza musicale della Incredible String Band. Un gruppo scozzese, sorto nel 1965 nel tessuto di controcultura di Edimburgo e pervaso da references indiane e nordafricane. Il suo inedito spiritualismo affiora a Woodstock con un compenso di 4500$, ma incontra subito un problema. L'esibizione della band era infatti originariamente prevista per venerdì 15 agosto. Ma un'improvvisa pioggia portò il gruppo di Robin Williamson a rifiutare di esibirsi, ricollocando l'esibizione nel giorno dedicato alle rock band. Uno scambio non particolarmente fortunato, come ricordano la Storia e i fan. Da qui la formazione originaria si proiettò in un progressivo inabissamento. 

Melanie 

Al posto dei musicisti scozzesi si esibì Melanie Safka, conosciuta solo con il suo nome di battesimo e talentuosa cantante folk di New York di origini italo-ucraine. Figlia d'arte, Melanie si afferma subito come eclettica interprete, in grado di incantare il pubblico e proporsi come una delle poche presenze femminili soliste al Festival. Solo tre con Janis Joplin e Joan Baez. Nonostante il preavviso dell'ultimo minuto, Melanie tenne il palco per mezz'ora, con brani come il dylaniano Mr. Tambourine ManBirthday Of The SunSi dice che, a causa della pioggia, all'inizio della sua esibizione le candele sul palco si spensero e accesero, ispirando il suo brano del 1970Lay Down (Candles In The Rain)Dopo Woodstock, Melanie continuò una prolifica carriera musicale, vincendo anche un Emmy nel 1989

Mountain

La band di Long Island è invece considerata una delle motrici dell'heavy metal negli anni Settanta. Ma quando presenziò a Woodstock era ancora una neonata rock band, appena datasi il nome Mountain in seguito all'omonimo album solista del frontman Leslie West. Il palcoscenico di Bethel ospitò il terzo concerto del gruppo, spaventato ed emozionato davanti a un pubblico di 500.000 persone. Una folla incorniciata da uno scenario evocativo e stimolante, che fornì l'energia per un'esplosiva performance la sera del 16 agosto. Nell'esibizione di un'ora emersero brani come Southbound TrainBeside The Sea, che scrissero ancora la firma dei Mountain, attivi fino agli anni '10 del 2000. 

Tim Hardin 

Il cantautore folk dell'Oregon fu colui che anticipò la pioggia la sera del 15 agosto. Si esibì infatti prima del compositore indiano Ravi Shankar, già presente al Festival di Monterey (1967) a cui sarebbe seguita Melanie. La performance di Tim Hardin si distinse per la grazia e la delicatezza infusa dalle note alla chitarra. Non a caso Hardin era già un rodato cantautore, celebre per la sua If I Were A Carpenterpoi reinterpretata da Johnny e June Cash - e omaggiato durante la sua carriera da Bob Dylan, Robert Plant e Rod Stewart. Quest'ultimo rielaborò nel 1971 la sua Reason To BelieveInsomma, Hardin aveva tanto potenziale da donare alla sua musica, ma l'eroina sfregiò la sua anima fragile nel 1980, sancendo la morte del cantante per overdose

Blood, Sweat & Tears

Il Festival di Woodstock divenne anche celebre per il documentario Premio Oscar Woodstock - Tre giorni di pace, amore e musica (1970). Proprio le riprese generarono controversie con i Blood, Sweet & Tears, gruppo jazz rock di New York. Il loro manager, Bennet Glotzer, non voleva infatti che la band fosse ripresa durante l'esibizione e fermò i cameramen. Non solo, ma ci furono anche problemi acustici con i fiati per via dell'umidità, che però non fermarono l'ascesa della band, nata nel 1967 e già celebre. Questa continuerà a presenziare sul mercato musicale, dall'egida del cantante Al Kooper a quella di David Clayton - Thomas, con show dal vivo lungo gli anni Duemila. 

Bert Sommer

Una folta chioma riccia e un viso angelico scrivono invece la storia di Bert Sommer, forse uno dei più grandi dimenticati di Woodstock. Questo perché il cantautore di Albany, dopo l'esibizione di Jennifer e di America di Simon & Garfunkel, non ebbe una carriera discografica particolarmente di successo. Tuttavia legò la sua immagine alla recitazione, tra cui si ricorda la partecipazione come Woof nel musical di Broadway Hair dove proprio i suoi capelli divennero un emblema simbolico. Nonostante la nascita sotto la buona stella della Capitol Records, Sommer ebbe quindi un'evoluzione professionale frammentata tra musica e attorialità. Nel 1990 un'insufficienza respiratoria congenita lo portò via da questo mondo. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like