Radiohead: ascolta il nuovo remix di Creep per l’alta moda

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Per il frontman Thom Yorke le collaborazioni artistiche sono sempre fonte di ispirazione. Dopo il cinema, il musicista abbraccia la moda, rievocando la hit del 1993 in un contesto di alta moda.

All'inizio degli anni Novanta, l'album di debutto della band dell'Oxfordshire, PABLO HONEY, traccia un segno indelebile. Creepestratto come singolo, consolida il marchio dei Radiohead sulla scena alternative rock. Negli ultimi anni, però, il cantante Thom Yorke aveva affermato di non voler più cantare il celebre brano, in quanto quella malinconia latente non apparteneva più alla sua identità. Tuttavia il brano, pregno di una disperazione rivolta al lato più intimo della coscienza vive anche nel presente,  dove riecheggia in una contemporaneità sofferta

Per questo le sonorità soffocate, distorte e le note fantasma alla chitarra di Jonny Greenwood suonano così attuali. Così Creep, da quel 1993 che consolidò la sua essenza, ritorna nel 2021, ma rinnovata in una veste fantascientifica che incontra di nuovo i gusti personali di Thom Yorke. Al Festival del Cinema di Roma del 2020, infatti, il cantante ha ricordato la sua fascinazione per capolavori cinematografici come 2001:Odissea Nello Spazio (1968) di Stanley Kubrick e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (1977) di Steven Spielberg. 

Due estremi del frangente temporale anni Settanta a cui si guarda oggi con velata nostalgia. E chissà, forse ci può essere anche spazio per una nuova produzione discografica della band, il cui ultimo album, A MOON SHAPED POOL, risale al 2016. Ma per ora Yorke ha costruito la sua personale realtà artistica su progetti solisti. A partire dalla colonna del remake di Suspiria (2018) di Luca Guadagnino e l'ultimo suo album del 2019, ANIMA. Recentemente, però il frontman dei Radiohead ha sviluppato una crescente passione per i mixaggi. L'ultima sua playlist per BBC Radio 6 Music consta infatti di una combinazione di 10 brani in chiave elettronica. 

La sfilata

Questo approccio musicale coniuga il digitale all'attrazione per sonorità cosmiche. Per capire il connubio basta ascoltare la versione remixata di Creep da parte di Yorke per la sfilata dello stilista giapponese Jun Takahashi. Questa, rappresentante della collezione autunno/inverno 2021 per il marchio Undercover, si intitola non a caso Creep VeryCosì, in occasione della sfilata alla Rakuten Fashion Week di Tokyo, Takahashi ha spiegato a «Vogue » il messaggio veicolato: 

Il tema è quello di una persona fragile e debole, ma con un cuore veramente puro. Stavo esprimendo le preoccupazioni e le ansie che gli individui si portano dietro ogni giorno e la speranza di ciò che si trova davanti. Probabilmente non sembra collegarsi direttamente al design dell’abbigliamento, ma volevo mettere il complicato stato emotivo della società in forma fisica. Questo è ciò che ho considerato mentre disegnavo.

La concretizzazione delle debolezze e delle paure umane rievocano il simbolismo di Creep. Questa riappare in un remix di nove minuti, in cui l'iniziale chitarra graffiata dalla voce sussurrata di Yorke si ridimensiona in una distorsione metallica e futurista, fortemente evocativa. Una sperimentazione che indaga e si sofferma sulle infinite sfumature di un brano eterno. Yorke dimostra così come il contemporaneo si rivolga a pieno a uno scenario interdisciplinare. L'arte, il cinema e la moda si intrecciano in una narrazione di grande potenziale per una band come i Radiohead, continuamente capace di reinventarsi. 

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