Roger Daltrey, Dave Mustaine e il rock che fa beneficenza

Sempre più musicisti abbracciano il valore della solidarietà, soprattutto in una contemporaneità difficile e sconfortante. Vi raccontiamo i più recenti atti di beneficenza e non solo.

Nel corso degli anni, diversi musicisti hanno offerto i proventi dei propri concerti alla beneficenza. Ma non solo, perché storiche firme del rock, con alle spalle una rodata esistenza musicale, conservano ad oggi moltissimi oggetti personali. A partire dagli agognati strumenti musicali, fedeli compagni di vita che possono tramutarsi in memorabilia d’eccezione per gli appassionati. Così nel 2015, Ringo Starr ha offerto a Julien’s Auction, celebre casa d’aste per gli oggetti appartenenti a personaggi famosi, una vera e propria compagine di effetti personali. Dalla primissima copia di THE WHITE ALBUM, alla preziosa batteria, battuta all’asta per 2 milioni, ogni oggetto si configura come un prezioso tesoro.

Sono frammenti di storia, conservati per 20-30 anni tra le pareti domestiche, che ora acquisiscono un nuovo valore per una causa superiore. Così, tutti i guadagni dell’asta sono stati devoluti alla Lotus Fondation, associazione benefica che Starr e la moglie Barbara Bach hanno fondato a supporto a diverse realtà di charity. E l’ex beatle non è l’unico a darsi da fare, se pensiamo che solo nel 2019 David Gilmour, chiromantico volto dei Pink Floyd, ha messo all’asta 200 sue chitarre. La newyorkese Christie’s ha visto dunque scorrere davanti al martelletto una collezione di Fender Telecaster, Stratocaster, Broadcaster ed Esquire. Un vero e proprio scrigno di ricordi, a cui Gilmour associa esperienze fondanti della sua carriera, ma che ora trovano una nuova destinazione.

E i casi di musicisti filantropicamente impegnati sono sempre più diffusi. Così gli ultimissimi esempi riguardano lo storico frontman dei Megadeth e il pirotecnico cantante degli Who. Dave Mustaine ha infatti messo recentemente all’asta un banjo. Quello che lo accompagna lungo il brano del 2013, The Blackest Crow, appartenente all'album SUPERCOLLIDER. Attualmente è in vendita sulla piattaforma online Reverb per 14,999$. Chiunque sia disposto a offrire quasi 15k$ per un oggetto da collezione, sa di farlo per una buona causa, oltre che spinto da un indomabile amore il cantante. E i fondi ricavati andranno in beneficenza per l’Essex Recording Studio. Uno studio di registrazione che, come molti altri, ha dovuto chiudere per effetto della pandemia globale.

Il gesto trova quindi destinazione in un’area benefica più circoscritta, ma fondamentale per lanciare un messaggio di salvezza alle piccole imprese musicali e garantire il proseguo delle attività. Al tempo stesso anche Roger Daltrey ha fornito il suo peculiare contributo alla causa. E in maniera molto originale. Daltrey è infatti mecenate dell’associazione britannica di lotta contro il cancro, Teenage Cancer Trust e ha co-fondato con il collega Pete Townshend la Teenage Cancer America. Proprio a tali associazioni sarà devoluto il compenso della vendita dello Champagne Cuvée, prodotto da Daltrey con Element Life

Il suo prezzo parte da 95£. Per chi invece vuole aggiungere alla bottiglia un paio di bicchieri con il logo degli Who si arriva a 125£. Insomma, con questa breve panoramica non si può esaurire la vasta realtà che intesse rock e beneficenza. Tuttavia la recente affermazione di questi due gesti dimostra come soprattutto oggi, in una situazione complicata e turbolenta, ogni buona azione acquista un significato più pregnante e significativo. Perché il rock è anche questo. 

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