Quando il metal e il rock si ispirano ai libri di Tolkien

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Illustrazione di John Howe

Non solo Led Zeppelin. La trilogia del Signore degli Anelli e gli altri libri di J.R.R. Tolkien sono stati fonte di ispirazione per Jack Bruce, i Blind Guardian o i Rush.

La musica esiste nelle opere di Tolkien? Ovviamente sì. La musica esiste nella
Terra di Mezzo, il mondo che questo autore ha creato e in cui sono ambientati
i suoi libri. Chiaramente non si tratta di rock o metal. È musica folk, musica tradizionale, musica acustica. Forse, nei suoi momenti più movimentati e scatenati, potremmo pensarla vicina al folk rock degli Steeleye Span o dei Fairport Convention, ma sicuramente non al sound di band come Motörhead, Metallica, Judas Priest o Kiss.

Prendendo però la musica folk o quella delle corti elfiche e umane, con trombe e tamburi, che traspare dalle pagine di Tolkien, e pensando a un loro adattamento per il XXI secolo, si potrebbe arrivare a dire che in campo rock/metal il prog metal sinfonico è forse il figlio meno “bastardo” della musica derivata dalle opere di Tolkien.

Parliamo di gruppi come gli italiani Ainur, con i loro dischi FROM ANCIENT TIMES (2006), CHILDREN OF HURIN (2007) e LAY OF LEITHIAN (2009), o di MUSIC INSPIRED BY LORD OF THE RINGS dello svedese Bo Hansson, uno dei primi (nel 1972) a guardare a Tolkien per trovare ispirazione.

Un caso pressoché unico è POEMS AND SONGS OF MIDDLE EARTH del 1967 di Donald Swann: un disco prevalentemente folk, ma con accenni di folk rock, che riprende alcune poesie, filastrocche e testi di Tolkien, musicati da Swann.

Caso diverso è quello della musica ispirata da Tolkien. Ovviamente, qui il campo è molto più vasto. Tutto nasce dall’interesse riscosso dalla trilogia de Il Signore degli Anelli nel mondo universitario britannico e nei college USA a partire da metà anni 60.

Uno dei primi esempi di brani ispirati dalle opere di Tolkien è To Isengard, contenuta nel disco solista di Jack Bruce SONGS FOR A TAYLOR, pubblicato nel 1969. L’anno prima, Tom Rapp aveva inciso per il secondo disco dei suoi Pearls Before Swine (BALAKLAVA, 1968) il brano Ring Thing.

Ovviamente, tra tutti per fama e importanza svettano i Led Zeppelin, che nei loro primi anni scrissero più di una canzone ispirata da Tolkien (le trovate tutte in questo articolo).

Naturalmente, non mancano i dischi che raccontano storie direttamente tratte dalle opere di Tolkien. Si tratta quasi sempre di concept album. Possiamo citare i Rush, che in FLY BY NIGHT (1974) incisero il brano Rivendell, dove a modo loro descrivono la vita a Gran Burrone, uno dei reami degli Elfi. Bob Catley, cantante e frontman dei Magnum, ha pubblicato come solista MIDDLE EARTH (2001), dedicato integralmente al mondo di Tolkien.

Arrivando al metal, un nome spicca su tutti: Blind Guardian. Il gruppo tedesco non ha mai nascosto il suo amore per Tolkien, e dopo aver disseminato brani ispirati alle opere del professore inglese in vari dischi, nel 1998 decide che è arrivato il
momento di osare.

Prendendo come riferimento il Silmarillion, ossia il testo che racconta le storie delle prime due Ere della Terra di Mezzo, i Blind Guardian registrano NIGHTFALL IN MIDDLE EARTH, un disco che divide il mondo metal. Da un lato, i metal fan con Tolkien nel cuore lo adorano. Finalmente ecco un intero disco di un gruppo metal esplicitamente e coraggiosamente tolkieniano – praticamente, un sogno che si avvera. Dall’altro lato, chi ama il grunge, il nu metal e le nuove tendenze sociali e impegnate, lo vide come il simbolo dell’evasione fine a se stessa.

E voi, da che parte state?

L'articolo completo, firmato da Alessandro Bottero e dedicato alle influenze di Tolkien e del Signore degli Anelli sul mondo musicale, è disponibile nel terzo numero di «Hard Rock Magazine», sul nostro store online!
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