Avete mai visto i disegni originali di John Lennon?

avete mai visto i disegni originali di John Lennon?

John Lennon disegnava fin da bambino. Lo fece fino ai suoi ultimi giorni.

Testo di Gianfranco Salvatore

Quel che voleva rimanesse dei suoi disegni di ragazzino fu da lui stesso antologizzato per la copertina e la busta interna di WALLS AND BRIDGES, ma qualche altra cosa dell’epoca è emersa in John Lennon: The Collected Artwork, voluto da Yoko Ono e pubblicato da Bantam Press (librone ricco ma discontinuo e diseguale). Più personali saranno gli schizzi e le caricature a pastello del Daily Howl, il “finto” quotidiano scolastico da lui interamente scritto e disegnato tra i quattordici e i sedici anni, prefigurando lo stile dei suoi libri di poesie, prose e grafica.

Ancora un paio d’anni e nel 1958 troviamo occasionali raffigurazioni del suo amore per la futura prima moglie Cynthia Powell, velocemente schizzate su lettere e biglietti augurali, che anticipano – con minor poesia e originalità – quelle più numerose con Yoko Ono di dieci anni più tardi (nelle quali dal 1975-76 entrerà anche il figlio Sean).

Il periodo di Amburgo

E tuttavia solo nei suoi due volumetti pubblicati in vita, In His Own Right (1964) e A Spaniard in the Works (1965), appaiono i primi fondamenti del suo stile e le prime operine mature. Sicuramente questo stile si formò già nei primissimi anni Sessanta, quando Lennon compiva vent’anni. Ufficialmente non è dato di conoscere la sua produzione del 1960-63, il periodo di Amburgo e dei primi successi discografici dei Beatles, ma in molti a suo tempo si sono chiesti fino a che punto nei due tomi Lennon avesse riciclato produzioni estemporanee di quei primi anni di carriera musicale (a parte qualche ripresa dal «Mersey Beat» già riconosciuta da appassionati e collezionisti).

La risposta sta in lettere, cartoline e altre missive private di quegli anni (la silloge di riferimento, anche per l’epistolario successivo, è The John Lennon Letters, volume pubblicato da Weidenfeld & Nicolson – in Italia da Mondadori – e curato da Hunter Davies). I personaggi che più caratterizzano In His Own Right e A Spaniard in the Works – bipedi senza braccia, con mani al posto dei piedi, o in generale storpi o “storti” – compaiono infatti già ben delineati nella corrispondenza scritta da Amburgo, dove gli schizzi accompagnano quella verve letteraria intessuta di crasi e giochi di parole che caratterizzerà i due volumi del ’64-65.

Lo stile grafico riversato in quei primi due libri ritornerà ogni tanto anche negli anni successivi, prevalentemente in bigliettini personali per Yoko o comunque di circolazione familiare (si vedano Freda People del 1971, dove i suoi personaggi “storti” sono messi su un pentagramma recante in chiave il simbolo della sterlina, o Remember Love, dello stesso periodo, dove gli “storti” si scambiano fiori). Notevole, in questa vena, il tardo Kangaroo del 1979, dove Lennon mette a contrasto ritratti di personaggi “realistici”, tutti comodi e felici nella tasca del marsupiale, con i suoi omini stortignacchi relegati al di sotto del canguro, esclusi da quel privilegio di sicurezza “materna”. Una prova di più della simpatia umana, e forse perfino dell’identificazione, che provava nei confronti di quei “diversi”.

remember love by john lennon

Andy Warhol, MENLOVE AVE e la litografia

Tuttavia, nonostante queste tracce di continuità, durante la seconda metà dei Sessanta lo stile grafico di Lennon cominciò a trasformarsi in un senso più vario ed eclettico. Attorno al 1968, produceva frequenti parodie dei multiples di Andy Warhol, a volte intitolati mind games o self-portraits, con vari primi piani del suo volto impaginati a gruppi di quattro, nove o dodici, ovviamente tutti schizzati uno per uno a mano. Allusioni all’artista americano ricompariranno episodicamente anche in altre forme: ad esempio nei collage prodotti dopo lo scioglimento dei Beatles, fra cui uno, del 1974, basato su foto del volto di Warhol sovrapposte alle teste di un gruppo di motocicliste seminude. Warhol e i Lennon si erano incontrati poco dopo il trasferimento di questi ultimi a New York nel 1971(esiste una famosa foto dei tre che si palpano nelle parti intime...).

Ma il caposcuola della pop art cominciò a realizzare ritratti di Lennon colorizzati o solarizzati solo poco prima della sua morte, e più volte dopo: su richiesta di Yoko Ono ne compose una versione magnificamente policroma per il secondo album postumo, MENLOVE AVE. (1986). Il 1968, l’anno degli esordi espositivi assieme alla moglie, rappresentò una svolta decisiva per l’evoluzione di Lennon come artista visivo, sia per una maggiore varietà di temi e approcci stilistici, sia perché il critico d’arte (e futuro assistente del musicista) Anthony Fawcett lo introdusse all’arte della litografia. Lennon avrebbe continuato sempre a disegnare su carta, ma Fawcett si sarebbe occupato del trasferimento delle immagini sulle matrici.

John Lennon Andy Warhol, Menlove ave

La serie che celebra le nozze con Yoko

Accettando la commissione, nel febbraio 1969 il musicista cominciò a produrre una prima serie di disegni, per la quale compose anche un poema in acrostico a mo’ di prefazione. Dedicata al suo amore per Yoko, in occasione delle loro nozze, la serie – che fu intitolata Bag One – conteneva anche otto disegni intensamente erotici. Tra questi, quello più spesso ricordato raffigura un cunnilingus tra i due coniugi, con lui “in una posa che mescolava tenerezza, passione e supplica”, nella descrizione che ne ha dato Peter Doggett.

Ma più in generale, la collezione si basava su quanto prodotto da Lennon in occasione delle nozze con Yoko, e relativa luna di miele. A Parigi, dove la coppia si trattenne prima di partire il 20 marzo per Gibraltar (dove si sarebbe sposata al consolato inglese), Lennon disegnò se stesso e la compagna davanti alla torre Eiffel (The City in My Heart). Ulteriori esemplari (quello omonimo alla collezione, Bag One, ma anche altri come I Do e Exchange of Rings) rappresentano scene della celebrazione del loro matrimonio a Gibraltar. Riprodotta in edizione limitata a dimensioni di poster, con tutte le stampe firmate individualmente da Lennon e confezionate in speciali contenitori, la collezione Bag One trovò facoltosi acquirenti in tutto il mondo.

the city in my heart artwork by John Lennon

I disegni sequestrati

Ma nel frattempo era stata esposta in una mostra inaugurata alla London Art Gallery il 15 gennaio 1970 e chiusa il giorno dopo per un’incursione di Scotland Yard, che operò il sequestro di quattordici opere con l’accusa di oscenità, con l’aggravante che la fama e l’influenza di Lennon avrebbero “depravato e corrotto ignari visitatori”.

Andò meglio al vernissage newyorkese, dove fu presente anche Salvador Dalí, che John e Yoko avevano conosciuto l’anno prima a Parigi; ma un secondo raid della polizia ebbe luogo in una galleria a Oak Brook, vicino Chicago, il 28 marzo. I casi furono poi archiviati. Tuttavia nel 1981, dopo la morte di Lennon, quando Bag One rifece il giro del mondo, con esposizioni in cento diverse città, a Long Island la mostra fu nuovamente chiusa dalla polizia per oscenità. Oggi la controversa collezione risiede permanentemente al Moma, il Museo d’Arte Moderna di New York.

bag one john lennon yoko ono cunnilingus

I disegni satirici dei primi anni Settanta

Nel corso degli anni Settanta l’artista sarebbe ritornato alla sua antica passione, i disegni satirici, connotati però spesso da una certa tenerezza da pater familias, con episodici ritorni all’intensità dei temi erotici o politici degli anni precedenti. Alcuni temi favoriti ricorrono più volte, come quello delle “nubi” simboliche della sua unione con sua moglie, già evocato nelle esperienze espositive e cinematografiche del 1967-68. Più volte si incontrano ritratti di John e Yoko seduti nudi su una nuvola sia nella produzione grafica, sia perfino su numerose lettere e cartoline della sua corrispondenza privata. Nella prima metà dell’ultimo decennio di vita, Lennon si diverte a raffigurare immaginarie scene di concerti, stereotipie di cantanti rock’n’roll o di crooners neri in stile Las Vegas, e in seguito anche autoparodie (ad esempio di se stesso come folksinger di strada che dichiara di volersi dare al jazz).

I secondi anni Settanta e i ritratti domestici

I secondi anni Settanta sono invece caratterizzati dalla svolta esistenziale scandita dalla fine della separazione con Yoko Ono, dal ritorno a New York dopo un biennio in California, dalla nascita del figlio Sean e dal ritiro dalla scena pubblica. In questo secondo lustro del decennio, troviamo molti autoritratti domestici (alla scrivania, o in poltrona, oppure facendo yoga, con i suoi strumenti e altre sue opere grafiche sullo sfondo, il gatto onnipresente), ma anche opere più concettuali o simboliche, a rappresentare (più volte, talora in compagnia di Yoko) il “buco nero” della sua vita da cui pensava di essere uscito, o se stesso come aquilone (Free as a Bird) o come statua della libertà a pugno chiuso (Power to the People), o ancora a cavalcioni su un enorme mappamondo (Imagine All the People).

Sempre di questi suoi ultimi anni è una serie omogenea prodotta nelle estati 1977-79, durante le vacanze in Giappone con Yoko e Sean, quando John studiava a modo suo la lingua locale producendo disegni a inchiostro come promemoria umoristici o satirici di parole ed espressioni che andava imparando.

Ma forse le due opere più emblematiche del 1978, per il modo in cui Lennon vi fonde le due direzioni principali della sua opera grafica e letteraria (la vita privata e la sua trasfigurazione visionaria), sono due diverse e simmetriche fusioni del suo volto con quello della moglie, entrambe intitolate Jock and Yono: ripresa di un gioco metamorfico inaugurato con gli stessi soprannomi a ottobre 1968 per il disco di Natale tradizionalmente prodotto dai Beatles per il loro fan club, e poi sviluppato visualmente sia nel film Two Virgin che nelle copertine “speculari” degli album JOHN LENNON / PLASTIC ONO BAND e YOKO ONO / PLASTIC ONO BAND.

jock and yono artwork by john lennonkjock and yono artwork by john lennonk

Il ritratto dell'assassino

Per tragica ironia del destino, alcune opere del suo ultimo anno di vita sono dedicate a incontri casuali con gli ammiratori, incontri che gli capitavano semplicemente uscendo di casa: come But I’m One of Your Biggest Fans (1979), dove viene fermato da un’ammiratrice a passeggio col suo cane. Il primo incontro con Mark Chapman, nel tardo pomeriggio dell’8 dicembre 1980 sul portone del palazzo The Dakota dove viveva a Manhattan, fu paradossalmente immortalato anch’esso (dal fotografo Paul Goresh), in un’immagine che doveva essere consueta: mentre Lennon autografava una copia di DOUBLE FANTASY. Ma questa volta si trattava del suo assassino: quattro ore dopo, vedendolo ritornare a casa con Yoko, Chapman gli sparò.

john lennon e mark chapman

Alcuni disegni seriali di John Lennon sono stati pubblicati in collezioni o cartelle di stampe o serigrafie: quelli contenuti nel suo quaderno di esercizi giapponesi, quando cercava di imparare la lingua, in ai: Japan through John Lennon’s Eyes (1990); e i disegni dedicati al figlio Sean durante i suoi primi cinque anni di vita in Real Love: The Drawings for Sean (1999). Questi ultimi, come altri noti anche in bianco e nero, appaiono invece colorati: ma non è affatto certo che a colorarli sia stato lo stesso Lennon (Yoko Ono? Qualcun altro a sua cura postuma? Lo stesso Sean? Una contraffazione commerciale degli stampatori canadesi?). La Pacific Edge Gallery, che cominciò a interessarsi dell’opera grafica lennoniana nel 1988 con un’esposizione di opere andate tutte vendute, ha da allora prodotto oltre cento mostre analoghe negli Stati Uniti e in Canada (e tuttora conserva un fondo costantemente esposto nella sua sede di Laguna Beach, nella contea di Orange, in California).

Questo articolo è tratto dalla nostra monografia speciale dedicata a John Lennon, disponibile sul nostro store online.

classic rock monografie n.5 john lennon
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