L’altro volto del rock: 5 musicisti coinvolti in casi di omicidio

La storia del rock è disseminata di momenti sregolati dall'esito fatale, dove alcool, droga e tragici incidenti si intessono in momenti di drammatica risoluzione. Ecco dunque 5 storie entrate nei memoriali della musica, in maniera più o meno controversa, e macchiate dal sangue. 

Bobby Beausoleil

Il California Medical Facility è il centro di detenzione psichiatrica che, accanto al serial killer Ed Kemper accoglie Bobby Beausoleil. Parliamo del chitarrista dei Grass Roots, poi tramutatosi in Love che, il 26 luglio 1969, dopo due giorni di detenzione e tortura, uccise l’amico e insegnante di musica Gary Hinman. Dietro tale azione efferata dimora la Famiglia Manson, tre giorni prima del tristemente celebre eccidio di Cielo Drive. Così sembra che Beausoleil si fosse avvicinato a Charles Manson alla fine degli anni Sessanta, restando infatuato da quella dimensione di comunitaria e lisergica follia.

E quel giorno del 1969, poco prima dell’omicidio di Hinman, era stato presente anche Manson, che aveva tagliato la guancia e l’orecchio dell’uomo con un lungo coltello. Mentre Manson disse che si trattava di un furto, Beausoleil dichiarò fosse l’ultimo atto di un affare di droga finito male. Il 18 aprile 1970, il chitarrista fu condannato a morte e ingabbiato nella prigione di San Quentin. Ma nel 1973 la pena venne tramutata in ergastolo con l’abolizione della pena capitale in California. Gli è stata negata la libertà per buona condotta per 18 volte.

Keith Moon

Nel 1970 il vulcanico batterista degli Who ha 23 anni e quattro album alle spalle. Non solo, ma è già sposato dal 1966 con la modella Kim Kerrigan, da cui ha un figlio piccolo. Il suo è il ritratto di un uomo fatto e compiuto, ma un tragico incidente sta per convogliare sulla sua esistenza, sfregiandone l’anima per sempre. Si tratta di un episodio controverso, poiché non è chiaro se fu effettivamente Moon alla guida dell’auto che uccise Neil Boland il 4 gennaio 1970. Quest’ultimo era l’autista personale del batterista, che quella sera accompagnò i coniugi Moon all’inaugurazione del Red Lion, un locale di Hetfield, a circa 30km da Londra.

Si dice che il posto fosse popolato da skinhead della classe operaia, che vedevano la Bentley di Moon come un lustro ostentato con arroganza. Sembra quindi che questi abbiano iniziato a lanciare monete e a sballottare la Bentley con a bordo la coppia Moon e Boland, che è sceso dall’auto per sistemare le cose. Tuttavia in quel momento l’auto è partita contro i suoi aguzzini, trascinandosi dietro Boland, tragicamente ucciso. Keith Moon, con grande polemica, è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo. Ma era davvero lui alla guida? Testimonianze raccolte da Michelle Boland, figlia di Neil, sembrano riconoscere nel guidatore Kim Kerrigan, per cui Moon si sarebbe preso la colpa.

Sid Vicious

Il Chelsea Hotel di New York è ricordato per aver ospitato celebri firme del rock, come Janis Joplin, Bob Dylan e Patti Smith. Tuttavia è anche tristemente famoso per l’omicidio di Nancy Spungen, il 12 ottobre 1978. Così Sid Vicious, istrionico bassista dei Sex Pistols, venne processato per l’assassinio della fidanzata, nella stanza del Chelsea dove la coppia si era trasferita il 24 agosto. Sembra che la notte dell’11 ottobre Sid abbia ingerito un mix quasi letale di 30 Tuinal, barbiturici la cui assunzione eccessiva induce lo stato comatoso. Al tempo stesso Nancy avrebbe chiesto al bodyguard/spacciatore Rockets Redglare di procurarle degli antidolorifici oppiacei.

Il tutto prima che cadesse un oscuro sipario sui fatti successivi, riaffiorando con il corpo di Nancy inflitto da fendenti di un coltello, sul quale c’erano le impronte di Vicious. E anche in questo caso la vicenda è controversa, tanto da fare da sfondo al documentario Who Killed Nancy? (2009). Perché Sid non era nelle condizioni di compiere un atto di così efferata violenza, così come alcuni ipotizzano un duplice suicidio o il tragico risultato di una notte a sfondo sadomaso. In ogni caso, Sid non vide la fine del suo processo. Dopo aver tentato il suicidio dopo il primo arresto, il 2 febbraio 1979 si iniettò una dose letale di eroina nelle vene.

Jim Gordon

Quando ricordo il crimine, è un po' come un sogno. Ricordo di aver attraversato quello che è successo in quello spazio e in quel tempo, e mi sembra un po' distaccato, come se lo stessi attraversando su qualche altra pianura. Non sembrava vero.

Così Jim Gordon, batterista dei Derek And The Dominos, ha descritto l’accertato omicidio di cui si è macchiato il 3 giugno 1983. La vittima era la madre, Osa Marie Gordon, uccisa da un colpo di martello e poi da diverse coltellate dal figlio, in preda al delirio di una schizofrenia mai diagnosticata. Gordon aveva infatti iniziato a manifestare strani comportamenti aggressivi negli anni Ottanta.

Durante il decennio precedente era infatti stato un brillante musicista: collaborò con Eric Clapton, Joe Cocker, Alice Cooper e anche i Beatle John Lennon e George Harrison. Tuttavia aveva dovuto lasciare la musica per preoccupanti episodi autodistruttivi, condotti da misteriosi voci che Gordon sentiva nella sua testa. Le stesse che gli dissero di uccidere la madre. Una storia alla Psycho per cui il batterista fu condannato all’ergastolo in una prigione psichiatrica.

Vince Neil

La notte dell’8 dicembre 1984 ha segnato in eterno la memoria del cantante dei Mötley Crüe, Vince Neil. Quest’ultimo, oggi sessantenne, ricorderà per sempre quando ha caricato in macchina Nicholas “Razzle” Dingley, batterista della band finlandese Hanoi Rocks, per andare a compare dei liquori. I due erano insieme alle rispettive band a una sfarzosa e patinata festa dalle tinte baccanali, organizzata ovviamente dalla band losangelina. Stavano festeggiando il primo tour americano dei glam rocker Hanoi Rocks, avvolti da un’invasiva ebrezza alcolica. Così, quando Neil e Razzle sono saliti a bordo della Ford Pantera del cantante, erano completamente ubriachi.

Tanto che, su una tortuosa strada di Hollywood, Neil, alla guida, ha perso il controllo del veicolo, schiantandosi contro un’auto proveniente dalla direzione opposta. Nonostante il ricovero d’urgenza al South Bay Hospital, Razzle non ce l’ha fatta ed è morto a soli 24 anni. E il chitarrista degli Hanoi Rocks ricorda come, non vedendoli tornare, lui, Tommy Lee e altri fossero usciti a cercarli, trovando un’auto sportiva distrutta e il cappello di Razzle per strada. Con un assegno da $2,5 milioni, Neil ha scontato solo 30 giorni di carcere nonostante l’accusa di omicidio colposo. Non se l’è mai perdonato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like