Chi era la Scarlet dei Rolling Stones?

Rolling Stones

Il 2020 ha lasciato affiorare un'inedita perla del 1974 firmata dalle chitarre di Keith Richards e Jimmy Page e intitolata, come usuale nel rock, con un nome femminile. Chi è la musa ispiratrice di questa canzone?

Nel 1973 Mick Jagger invocava il nome di Angieuno dei brani simbolici dei Rolling Stones, la cui ispiratrice rimane nel mistero. Dalla moglie di David Bowie, Angela Barnett, ad Anita Pallenberg, la donna che sedusse Jagger, Keith Richards e Brian Jones, i riferimenti sono affiorati come funghi. Ma alla fine Richards ha dettato la sola e unica verità: "Non si trattava di una persona in particolare, era un nome che stava bene nella canzone". Ecco dunque come spesso è l'ammaliato spettatore a cercare una storia che in realtà non è scritta. Ed è probabile che lo stesso destino accompagni Scarletl'energico brano da poco emerso dagli archivi degli Stones

Quando è stato rilasciato il 22 luglio 2020, come singolo anticipatore della riedizione di GOATS HEAD SOUP, disco del 1973, il pubblico è impazzito nell'assistere allo scoppiettante binomio di due iconiche chitarre. Da un lato c'è Richards, dall'altro Jimmy Page. In mezzo dimora l'incalzante ritornello melodico di Mick Jagger che, ancora una volta, chiama un nome di donna. E il mistero si infittisce nel guardare il videoclip ufficiale del brano, con un inedito giovane attore come unico protagonista. 

Lui è Paul Mescal, candidato agli Emmy's come migliore attore protagonista per la serie prodotta da Hulu, The Normal People. E gli Stones lo hanno subito voluto per il loro videoclip: Mescal coglie proprio l'anima dei bad boys britannici, rappresentando un affascinante giovane, ubriaco, che dedica una canzone alla sua Scarlet, mentre passa da mosse ballerine a un esame di coscienza davanti allo specchio, fino a crollare sul pavimento. Il tutto all'interno di un lussuoso hotel che trasuda l'anima rock 'n roll delle band distruttive anni Settanta. E proprio all'inizio del video, Mescal dice: "Ciao Scarlet. Sono un po' ubriaco. Mi dispiace tanto. Ti amo". 

E poi ha inizio il brano, in una sequenza di immagini in cui il protagonista vive un amore sofferto, diviso tra l'affetto incondizionato e un'esigenza di libertà. E inizia con un tocco ironico e rude dei primi anni degli Stones: "Baby tu mi ecciti, ma parli troppo". A quell'epoca Jagger, che scrisse il testo, era sposato da due anni con Bianca Jagger, con cui avrebbe divorziato nel 1979. Ed è probabile che, come per molte altre canzoni, abbia preso spunto dalla sua stessa vita.

Il brano è nato nell'ottobre 1974 in una jam session con Page, Richards e una formazione improvvisata di amici musicisti. Ric Grech (Blind Faith, Traffic) al basso, Ian Stewart, co-fondatore dei Rolling Stones, al piano e Bruce Rowland alla batteria. Il tutto avvenne nel frangente temporale in cui gli Stones stavano registrando agli Island Studios di Londra e Richards ricorda quella sessione musicale così:

Ricordo che entrammo in studio subito dopo la fine di una session degli Zeppelin. Stavano andando via e Jimmy decise di rimanere con noi. Non avevamo in testa di tenerla come una canzone vera e propria, di base era un demo, per catturare il feeling di quel momento. Ma è venuta fuori bene e con una line up del genere, sai, abbiamo fatto bene ad utilizzarla.

E sembra che alla fine di quella registrazione Page abbia scelto di chiamare il brano Scarlet in onore della figlia, che all'epoca aveva tre anni. In questo modo non ci sarebbe un diretto collegamento tra il titolo del brano e il suo significato, ma solo l'unione di più spiriti musicali che ha trovato sfogo in un brano eterno.

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