Motörhead: l’ultima conversazione tra Lemmy Kilmister e Mikkey Dee

Motorhead

L'11 dicembre 2015 il palco di Berlino ha accolto l'ultima esibizione del frontman dei Motörhead a fianco della storica formazione dal 1984.Il batterista Mikkey Dee, collega e amico da oltre trent'anni di Lemmy Kilmister, lo ricorda così.

Sono passati quasi 7 anni dalla scomparsa di Lemmy Kilmister, il 28 dicembre 2015, a soli due giorni di distanza dal suo 70esimo compleanno. Ma il cantante e bassista è sempre vivo nella memoria rock contemporanea, come dimostra la notizia dello scorso aprile riguardante la possibilità di adottare un suo ologramma durante i concerti dei Motörhead. Nonostante il batterista Mikkey Dee ora militi con gli Scorpions, ha rilasciato la sua personale opinione sull'idea, già utilizzata per Ronnie James Dio

L'operazione dividerebbe i fan. Alcuni penserebbero che è la cosa più ridicola mai fatta dai Motörhead e la vedrebbero solo come un tentativo di mungere una vacca morta. Altri apprezzerebbero la mossa perché vogliono vedere i Motörhead in azione di nuovo. Tanti giovani fan non hanno mai visto Lemmy sul palco. 

Recentemente, però, i suoi ricordi si sono riallacciati all'ultima esibizione comune sul palco della Max-Schmeling-Halle di Berlino, l'11 dicembre 2015. In un puntata del podcast Waste Some Time With Jason Greenil batterista svedese ha lasciato trapelare l'ultima immagine del frontman: "Il ragazzo è morto con gli stivali"ricordando come avesse cercato di dissuaderlo a continuare la seconda parte del tour europeo natalizio per le sue condizioni di salute. Anche il chitarrista Phil Cambpell era preoccupato, tanto che Dee ha proposto a Kilmister di prendersi una pausa insieme a tutta la band, in modo da avere qualche mese per racimolare le forze e tornare sotto i riflettori. Purtroppo, Lemmy non sarebbe più tornato sul palco dopo la pausa di Natale. 

In quel limbo temporale tra la festività natalizia e l'inizio dell'anno nuovo, il cantante avrebbe chiuso il sipario sulla sua gloriosa e dissoluta, esistenza. Al momento della sua morte, il referto ha riportato come causa un cancro alla prostata, unito a un'aritmia cardiaca. Qualcosa che non ha impedito al cantante di condurre con fierezza il suo ultimo tour, con la speranza utopica di poterlo chiudere nella sua interezza, come ricorda Dee:

Lui voleva salire su un palco. Così ci dicemmo: ‘Cerchiamo di sostenerlo’. E così fu. Ma sfortunatamente non riuscimmo a fare ​​la seconda parte di quel tour europeo. Dovevamo suonare nel Regno Unito, me lo ricordo.

Al batterista è anche stato chiesto dal conduttore se si aspettasse che quello di Berlino fosse il loro ultimo concerto insieme. E lui ha tracciato un ricordo di intimo trasporto, in quel momento prima delle feste in cui tutti sarebbero tornati dalle loro famiglie, lui in Svezia, Campbell in Galles e Kilmister a Los Angeles. Nessuno immaginava che la magia di quel momento, intessuta di progetti futuri, potesse spezzarsi in così breve tempo. 

Subito dopo quel concerto ci parlammo. Mi recai nel camerino di Lemmy e gli dissi: ‘Va bene. Torna a Los Angeles e scegli altre due canzoni dall’ultimo album dei Motörhead, ‘Bad magic’, che pensi dovremmo fare dal vivo e le sostituiamo alle due che abbiamo suonato finora’. Lui rispose: ‘D’accordo. Lo farò’. Gli dissi: ‘Ci sentiamo dopo Natale’.

Era l’11 dicembre e pensai che ci saremmo parlati fra Natale e Capodanno, e avremmo deciso quali due canzoni del disco suonare nella parte successiva del tour. Lui allora disse: ‘Ci lavorerò’. E questo fu tutto. Non aveva intenzione di non tornare in Europa e rinunciare alla seconda parte del tour. Così ci salutammo e quella fu l’ultima volta che lo vidi.

BAD MAGIC si radica così nella storia come un album testamentario, che collezionò ottime posizioni in Europa e si avvalse anche della partecipazione di Brian May alla chitarra su The Devil. L'album uscì il 28 agosto e, solo pochi mesi dopo, due weekend prima della sua morte, Lemmy stava festeggiando in anticipo il suo compleanno sulla Sunset Strip di Los Angeles, avvolto nel suo iconico cappello e circondato da amici e colleghi di una vita, come Slash e Billy Idol. Poco dopo il 28 dicembre, il collega nel supergruppo dei Probot e amico sin dal 2004, Dave Grohl, avrebbe dedicato al suo mentore il tatuaggio di Ace Of Spades sul braccio. A dimostrazione di come un simbolo del rock non possa mai morire, così come le ultime parole di Dee mantengono vivide quelle ultime immagini.

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