David Bowie e Berlino: chi sono i delfini di “Heroes”?

david bowie

"I wish you could swim, like dolphins, like dolphins can swim". Due versi simbolici di Heroes, lascito immortale della Trilogia Berlinese di Bowie e di quel Muro che molti cercarono di superare anche attraverso le gelide acque del fiume Spree.

Il 14 ottobre 1977 usciva "HEROES", secondo album della Trilogia Berlinese e unico registrato interamente a Berlino, lì, nella sala più vasta e regale degli Hansa Studios, a soli 200m dal Muro di Berlino. David Bowie, reduce dallo scapestrato periodo americano, ritrovava la propria essenza in una città dalla forte identità, divisa da una barriera politica. Ogni giorno il cantautore vedeva dalla finestra le guardie della Repubblica Democratica Tedesca armate dei loro fucili intimidatori. Su 10.000 persone che provarono a scappare oltre il confine, più di 600 vennero uccise nel tentativo di arrivare oltre il Muro e su quella stessa cortina di ferro almeno 140 persone persero la vita a colpi di fucile. In quel clima di tensione e speranza, Bowie scrisse il suo capolavoro, Heroesche divenne simbolo della Guerra Fredda come Space Oddity, nel 1969, era divenuta emblema dello sbarco sulla Luna. 

L'ispirazione del brano si riconduce a quel bacio rubato vicino al muro che Bowie vide scambiarsi tra il produttore Tony Visconti e la corista Antonia Maas. Un ritratto dell'amore oltre le barriere, un inno al romanticismo e alla libertà. Ma tra le righe di Heroes, nonostante l'incedere epico della canzone, non si legge positività, ma il canto del cigno dell'ultimo dei romantici. Nel 2016, con la scomparsa a soli 69 anni di Bowie, quella canzone iconica venne ricordata come la cornice di un cambiamento epocale, rappresentato da migliaia di giovani riuniti attorno al Muro

L'immagine simbolica del delfino compare nella terza strofa della canzone, con i celebri versi "I wish you could swim, like dolphins, like dolphins can swim". Nel 2009 queste parole divennero portabandiera del documentario da Premio Oscar The Cavesul massacro reiterato dei delfini nella baia di Taiji, in Giappone. La canzone venne innalzata a canto attivista contro la violenza sugli animali, rispecchiando il pensiero di Bowie, fervido animalista che concesse Heroes in licenza per la colonna sonora a soli 3.000$ (di solito per un pezzo rock si può arrivare a 25.000$ e oltre). Un primo significato del delfino è dunque evoluto nel tempo come inno di protesta degli attivisti, anche se originariamente il suo significato si radica nelle acque del fiume di Berlino, lo Spree

La trasparenza dell'acqua si tinge dello sforzo di una fuga condotta allo stremo delle possibilità. Il 27 luglio 1977, data prossima alle registrazioni della canzone, un ragazzo 22enne venne trovato morto nelle acque del fiume berlinese. Era affogato due mesi prima, cercando di scappare dalla Germania Est. Il suo nome era Henri Weise, una delle tante vittime che costellano il memoriale del Muro. Da chi si buttò dalla finestra di casa, adiacente al Muro, per attraversarlo, a chi scavò un tunnel, fino a coloro che semplicemente tentavano la sorte, correndo all'impazzata, le storie sono molteplici e insite della stessa drammaticità.  Per questo quando Bowie dedicò il suo concerto del 1987 a coloro che erano oltre la barriera, visse uno dei momenti più ricchi di emotività della sua vita. 

La polizia lì presente, che vide i giovani dell'Est accalcarsi sotto il muro e gridare contro la DDR, interpretò l'atto come una sommossa politica, quando i ragazzi volevano solo avvicinarsi il più possibile a Bowie: cercare una vicinanza emotiva attraverso la musica. Due anni dopo sarebbe caduto il Muro, lasciando in piedi il simbolismo eterno di Heroes. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like