Il primo album senza Roger Waters si lascia guidare da David Gilmour, autore di un disegno da cui Storm Thorgerson, a dieci anni dall'ultima copertina per i Pink Floyd con ANIMALS, trasse una fotografia surreale e visionaria.
Tredicesimo album in studio dei Pink Floyd, A MOMENTARY LAPSE OF REASON viene pubblicato il 7 settembre 1987. Si contraddistingue sin da subito come un disco inusuale, che nasce quasi casualmente dall’idea di David Gilmour per il suo terzo album solista. Non solo, ma è il primo album dei Pink Floyd senza Roger Waters, che abbandona la band nel 1985, tanto da consolidare nel pubblico l’idea della fine dopo THE FINAL CUT (1983). Ma non è così, perché Gilmour, Nick Mason e Rick Wright, reingaggiato come session man dopo la sua ultima comparsa in THE WALL (1979), mettono insieme un prodotto di successo. Certo, di mezzo avanza un’aspra battaglia legale inneggiata da Waters, che vuole impedire l’uscita del disco, ma questo non scoraggia Gilmour:
La casa discografica voleva un buon album. Certo: le cose erano diverse senza Roger, ma ci sentivamo sollevati dalle tensioni degli ultimi 2 album, THE FINAL CUT su tutti. Eravamo di nuovo noi, a comporre e produrre materiale insieme. C’era un senso di libertà e ottimismo nonostante la rottura di palle della causa giudiziaria in corso.
E l’entusiasmo è talmente alle stelle che Gilmour inaugura la sua casa-barca galleggiante sul Tamigi, Astoria, come studio di registrazione per l’album. Così sarà anche per gli ultimi due della band: THE DIVISION BELL (1994) e THE ENDLESS RIVER (2014). Ma non è l’unica novità, dato che viene richiamato all’azione Storm Thorgerson, maestro dello Studio Hipgnosis che, accanto al fotografo Aubrey Powell, ha accompagnato quasi tutte le copertine dei Pink Floyd fino a ANIMALS (1977). A quest’ultimo, con estrema fiducia artistica, Gilmour affida la copertina dell’album. E il cantante ha recentemente parlato dell’artwork in un episodio del podcast: The Lost Art of Conversation: A Pink Floyd Podcast, definendo Thorgerson: “il tipo di forza guida dietro la maggior parte delle nostre opere d'arte nel corso degli anni”. Un riferimento estetico indiscutibile, da cui è nata la surreale immagine di una successione infinita di letti.
Ho disegnato io stesso l'immagine di una stanza con una finestra e un letto che era vuoto, un comodino con una cornice sopra senza niente.
Come citato da Gilmour, l’immagine originale si ispira all’evocazione di un letto vuoto, quella “a vision of a empty bed” che affiora tra le note della canzone Yet Another Movie. Tuttavia c’è anche un secondo riferimento, legato all’idea di un rematore solitario che si destreggia sul letto di un fiume in secca. Se notiamo il posizionamento dei letti nello scatto fotografico, osserviamo un andamento sinuoso e proteso idealmente all’infinito, come quello di un fiume. Entrambe le references artistiche e metaforiche contribuiscono a denotare la cover di A MOMENTARY LAPSE OF REASON, che fu realizzata in due settimane, con l’impiego di oltre cento uomini e a un costo esorbitante. Perché muovere 500 letti d’ospedale, o 700, dipende dalle fonti, lungo la spiaggia di Saunton Sands nel Devon, Inghilterra, non è cosa facile. Tuttavia, ogni volta che Thorgerson lancia un’idea creativa, il successo è assicurato.
A prima vista la cover potrebbe sembrare modificata con Photoshop tramite qualche effetto di moltiplicazione d’immagine. Ma è tutto vero. A partire dalla delicata luce, alla marea che minaccia la disposizione geometrica, fino agli stessi letti, dalle fattezze vittoriane. Si respira la salsedine, la solitudine, la libertà e la potenza visionaria del sogno. Tutto questo e molto altro vive nel rilancio simbolico dei Pink Floyd dopo Waters, che collezionò in tour un successo vulcanico. La cover traduce la sensazione di rivalsa e di fatica per un band protesa a ritrovare il proprio equilibrio e al tempo stesso votata a un’ambizione stilistica che, come sempre, rasenta la perfezione.