Com’è nato il nome dei Duran Duran?

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Sull'esempio dei Roxy Music, gli anni Ottanta vivono all'insegna del New Romantic e accolgono tra i loro protagonisti i Duran Duran, Fab Five dal particolarissimo nome che, insieme all'etichetta di sex symbols e a hit trainanti si guadagnano l'eternità musicale. Ma perché si chiamano così?

In principio erano in tre: John Taylor alla chitarra, Stephen Duffy al basso e Nick Rhodes alle tastiere. Poi arrivò Simon Colley e, con la loro formazione embrionale, i primi Duran Duran non avevano ancora un nome. Sarà l'inizio degli anni Ottanta a cambiare le carte in regola, con l'abbandono di Duffy e Colley e l'ingresso in scena di Roger Taylor alla batteria (omonimo del celebre Taylor dei Queen), Andy Taylor alla chitarra e Simon Le Bon alla voce. John passa dunque al basso ed ecco i Fab Five, con la miracolosa presenza di tre musicisti con lo stesso cognome, che però non sono imparentati tra loro. Insomma, una band benedetta dalle stelle, che cavalca l'onda della new wave e del synth pop nell'epopea post punk, sotto il segno del New Romantic. 

Affidandosi a icone come gli Ultravox!, i Simple Minds, Brian Eno e l'immancabile maestro David Bowie, i Duran Duran danno alla luce il loro primo e omonimo album nel 1981 e terranno in piedi una solida carriera per altri 14  album. L'ultimo in ordine cronologico è PAPER GODS (2015), ma non sembra passato un giorno da quando suonavano al Rum Runner Nightclub di Birmingham, da quando forgiarono il loro storico nome. Quest'ultimo fa riferimento al personaggio di un film del 1968 e, prima ancora, di un fumetto del 1962 di Jean-Claude ForestBarbarellaEd è lei la protagonista di una storia fantascientifica a sfondo erotico che plasma il fumetto anni Ottanta, soprattutto italiano, sull'esempio della Valentina di Guido Crepax. Ecco dunque che, nel 1968, la graphic novel viene trasposta nell'omonimo film di Roger Vadim, dove l'eroina spaziale è interpretata da Jane Fonda

Quest'ultima, con i suoi minimali abiti spaziali firmati Paco Rabanne, incarna la sensualità femminile, specchio della libertà sessuale e della disinibizione sessantottina, in una realtà sci-fi tanto amata dal progressive rock, protagonista indiscusso della precedente decade musicale, gli anni Settanta.  Barbarella è una donna che usa il suo corpo come preferisce e che si mostra indomita e fiera di fronte agli ostacoli che minacciano la Terra del 40.000 d.C. E se in origine il disegnatore del fumetto, Forest, sceglie come riferimento estetico Brigitte Bardot, alla fine, dopo opzioni come Virna Lisi e Sophia Loren, è la giovanissima Jane Fonda, moglie del regista, a svettare con l'iconica performance. E la produzione italo-francesce di Dino De Laurentiis incornicia un vero e proprio cult.

Ma come si inseriscono i Duran Duran in uno sci-fi erotico di fine anni Sessanta? Per arrivarci, bisogna conoscere la trama del film, in cui Barbarella approda sul pianeta ghiacciato Lythion, nella Città della Notte, Sogo, alla ricerca del malvagio scienziato Durand - Durand. Proprio lui, interpretato dall'attore Milo O' Shea, è l'infido personaggio che insidia la nostra protagonista con l'Orgasmatron, diabolico strumento che uccide le vittime per sfinimento sessuale. Ma è solamente la spalla scientifica del Grande Tiranno che governa il Pianeta, la Regina Nera, interpretata da Anita Pallenberg, compagna di Brian Jones e Keith Richards. La musa dei Rolling Stones non è l'unica presenza conosciuta nel film, con anche un inedito Ugo Tognazzi. 

Insomma, in una rete di personaggi pittoreschi, i Duran Duran scelgono lo scienziato pazzo, il cervello geniale di un'operazione diabolica, il mago di un universo cyber punk per il loro iconico nome. Forse non tutti ricordano il film di Vadim, ma sicuramente, dopo aver svelato la connessione con i Fab Five, quell'universo art rock alla Rocky Horror Picture Show ritorna sulle note delle hit secolari dei wild boys. E non dimentichiamo che la band ha anche dedicato la canzone Electric Barbarella al personaggio. 

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