Le 9 volte in cui Keith Richards rischiò di morire

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Come un gatto, lo stregonesco chitarrista dei Rolling Stones ha più volte sfidato le sue nove vite, tra esperienze stravaganti, eccessi e anche una fuga...dai nazisti. E se pensavamo di sapere tutto su di lui, forse c'è qualcosa che può ancora sorprenderci. 

1944

Dartford, Inghilterra, 18 dicembre 1943. Qui il nome di Keith Richards si affaccia al mondo, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. I raid aerei invadono i cieli cittadini e la guerra minaccia la quotidianità delle famiglie inglesi. Mentre Bernardt, padre di Keith, rimane ferito durante lo Sbarco in Normandia (6 giugno 1944), la madre Doris e il piccolo Richards si difendono alla meglio. Così riescono a scappare dalla città prima che una bomba V-1 si scagli sulla loro abitazione. Il chitarrista ricorderà poi questo episodio con enfasi drammatica: "Hitler scaricò una delle sue V-1 sul mio letto. Stava cercando il mio culo, lo sai!". 

1965

Tre anni dopo la nascita ufficiale dei Rolling Stones, Richards è sul palco di Sacramento, in California, davanti a un pubblico di 5mila persone. Sta suonando The Last Timeprimo singolo della band pubblicato in Gran Bretagna nel 1965, dal titolo profeticamente inquietante. Ad un tratto, Keith tenta di girare l'asta del microfono con il manico della chitarra ed è immediato shock elettrico. Richards sviene, le corde della chitarra prendono fuoco e il pubblico rimane spizzato. Il chitarrista viene così intubato e ricoverato, a un passo dalla morte. Tuttavia la sua salvezza sono le scarpe Hush Puppiesla cui spessa suola di gomma fa da messa a terra e gli salva la vita.  

1969

Quattro mesi dopo il celebre Festival di Woodstock, il Concerto di Altamont, in California, dettò una delle parentesi più cupe della storia performativa. Sul palco c'erano i Rolling Stones che, dovettero interrompere la loro esibizione di Sympathy For The Devil per un tragico omicidio avvenuto tra la folla. Meredith Hunter, ragazzo afroamericano di soli 18 anni, fu ucciso a coltellate dagli Hell's Angels, bikers addetti alla sicurezza. Un evento spaventoso, a cui si aggiunsero altri momenti di efferata violenza, che colpirono anche Mick Jagger, come ricorda il documentario Gimme Shelter (1970)Tutti i membri della band rischiarono grosso e dovettero lasciare il concerto in elicottero. 

1972

Il quindicesimo album degli Stones, EXILE ON MAIN ST., è incorniciato da una genesi tormentata, trasposta in Francia a causa della fuga dall'Inghilterra della band per problemi con il fisco. Qui, nella villa di Richards a Nellcote, nel sud del Paese, lui e la fidanzata Anita Pallenberg rischiarono di morire in un incendio. Entrambi infatti erano avvolti dal turbine autodistruttivo dell'eroina e una volta, come spesso gli accadeva, Richards svenne con ancora un ago in vena e una sigaretta accesa. Con lui anche la Pallenberg. Niente di più pericoloso, dato che il letto prese fuoco e la coppia si risvegliò appena in tempo per lasciare la casa. Lo stesso anno, Richards e il sassofonista Bobby Keys rischiarono di incendiare, per lo stesso motivo, la Playboy Mansion di Hugh Hefner

1973

Torniamo in Inghilterra, nel West Sussex, alla tenuta di Redlands del nostro efferato chitarrista. Qui, nel 1973, un altro incidente con il fuoco incendiò l'abitazione in cui vivevano Richards, la Pallenberg e i due figli, Marlon e Angela. Nella sua autobiografia Life (2010)Richards sostiene che la colpa sia stata di un topo che aveva sgranocchiato i cavi elettrici. Tuttavia aleggia nell'aria l'immancabile presenza della sigaretta, che avrebbe potuto dare il tocco decisivo alla situazione. I due coniugi infatti erano addormentati, completamente strafatti, e fu il figlio Marlon a svegliarli, permettendo a tutti di fuggire dalla finestra. In questo caso, però, il musicista è prontamente rientrato nella casa incendiata per recuperare gli averi più preziosi, anche se la sua collezione di chitarre è andata perduta. 

1975

La metà degli anni Settanta merita un occhio di riguardo per diversi eventi fondanti che minarono la vita di Richards. In uno di questi la protagonista è l'innevata Svizzera durante le registrazioni di BLACK AND BLUE (1976). Qui Richards ricorda un momento di perdizione quasi fatale, causato dalla condivisione dell'ebrezza tossica con persone non affidabili. Qualcuno infatti aggiunse della stricnina nella sua dose di eroina. Si tratta di una componente chimica molto tossica, che colpisce il sistema nervoso centrale e può provocare la morte per asfissia o per sfinimento da convulsioni. Richards finì in coma e per un attimo fu ritenuto credibilmente morto. 

1976 

Dopo la paura dell'anno precedente, il 1976 non portò con sé un miglioramento e non incorniciò Richards come padre dell'anno. Questo perché, di ritorno da un concerto a Knebworth, in Inghilterra, l'inafferabile chitarrista si schiantò con la sua Bentley contro un albero. Peccato che sul sedile posteriore ci fosse il piccolo Marlon, di soli 7 anni, che ricorderà a vita quel momento. Anche perché, subito dopo lo schianto, papà Richards venne arrestato per possesso di acidi

1998

Passano vent'anni di tranquillità  prima che Richards cada vittima di un incidente domestico. A cercare di ucciderlo questa volta non è infatti una dose letale di eroina o una sigaretta fatalmente lasciata accesa, ma una collezione di libri. In particolare un tomo di anatomia di Leonardo Da Vinci scatena l'effetto domino: per cercare di prenderlo dalla libreria, in bilico su una scala, il musicista cade rovinosamente, trascinandosi dietro una schiera di volumi letterari. Il risultato porta a tre costole rotte e un tour annullato. Ma è un giorno come tanti per Keith Richards!

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2006

Non basta l'età a fermare l'intrepido spirito fanciullesco di Richards. Ecco quindi che nel 2006, a 62 anni, il nostro musicista spericolato decide di arrampicarsi su una palma alle Isole Fiji, in vacanza con la sua famiglia e quella del chitarrista Ronnie Wood. E un primo rapporto medico riporta come Richards sia caduto da circa 12m, mentre il chitarrista ha sostenuto di essere scivolato da circa 2m e di aver sbattutto la testa su un tronco. Il referto è però chiaro: frattura cranica, che implica una delicata operazione al cervello. Certo, come iconico pirata del rock, Richards non poteva farsi mancare l'arrampicata sulla palma, ma tira un attimo il freno Keith! 

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