True Lies 4: le origini del blues raccontate da Radiofreccia e Classic Rock

Robert Johnson

Domenica sera abbiamo esplorato le origini del blues con Fabio Cormio e Double M: non potevamo non iniziare da Robert Johnson.

La portata di Robert Johnson sulla musica della seconda metà del ‘900 è talmente enorme da non poter essere neanche definita, talmente debordante da aver cambiato il corso di ogni cosa. Lasciamo che a dare la misura delle cose siano le parole dei più grandi, per esempio Eric Clapton:

Per me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. Non ho mai trovato nulla di più profondamente intenso: la sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana.

Keith Richards, la prima volta che ascoltò un disco di Robert Johnson, disse:

Beh sì bravo… Ma chi è l'altro che suona insieme a lui?

La verità è che Robert Johnson stava suonando da solo, facendo in effetti il lavoro ritmico armonico e melodico di due viti. Per chi lo avesse perso, Mississippi Adventure è stato un piccolo film cult dell'86 con Ralph Macchio, pellicola ispirata al mito di Robert Johnson. Per rendere più realistiche le parti di chitarra, una vecchia Fender Telecaster color butterscotch blonde apparentemente collegata a un mini amplificatore Pignose a pile, Ralph Macchio era per così dire doppiato da Ry Cooder, un gigante della chitarra blues, delle accordature aperte e dello slide: uno che prima di diventare a sua volta un mito si era abbeverato per decenni proprio alla cristallina fonte musicale costituita da Johnson e dal Delta Blues.

Il Delta blues è un genere musicale nato e sviluppato nel cosiddetto Delta del Mississippi. È una musica suonata dai neri per i neri in un contesto prettamente rurale, una musica che viveva di pochi dischi ma di molti jukebox (in particolare nelle cosiddette barrelhouse nei juke joint, quei locali allestiti e pensati a uso e consumo del pubblico dei neri nelle piantagioni e spesso poco legali negli anni del proibizionismo americano (soprattutto perché lì si bevevano vari intrugli - in particolare il celebre Moonshine, distillato clandestino per eccellenza).

Fondamentale la riscoperta bianca: quel pantheon straordinario costituito da Robert Johnson, Skip James, Son House, Charley Patton, Willy Brown e chissà quanti altri… non avrebbe lasciato traccia (proprio perché il Delta blues era e voleva essere musica nera per far ballare i neri, per consolarli per condizioni di vita insopportabili e drammatiche, per quello straziante e inguaribile strappo dalle loro radici).

Se non fosse rimasta traccia del Delta blues non sarebbero esistite le band più gigantesche di sempre, Rolling Stones ed Eric Clapton in testa, ma anche Hendrix: il Delta blues è in tutto il sound del rock.

Se non è andato perso lo abbiamo certamente al folk revival bianco intellettuale degli anni ’60: se poi dovessimo fare un nome, e vale davvero la pena farlo, beh citeremmo il professor Alan Lomax. Ne parleremo molto, e parleremo anche del diavolo, uno dei protagonisti della storia.

Se l'hai persa, puoi recuperare la puntata di domenica scorsa sul sito di Radiofreccia. Lì troverai anche i primi tre appuntamenti di True Lies! Ci rivediamo ogni ultima domenica del mese per raccontarvi le leggende del rock!

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