Telecaster: tutto sulla primogenita Fender

L’importanza della Telecaster nella musica è stata enorme. Grazie alla sua capacità di produrre sonorità molto diverse, poteva essere utilizzata in stili musicali differenti, dal country al rock psichedelico, mantenendo comunque un sound riconoscibile.

Articolo tratto dallo speciale «Fender», disponibile in tutte le edicole e sul nostro store online.

Anche dopo l’avvento della Stratocaster, la Tele è rimasta lo strumento d’elezione di molti artisti. La chitarra preferita da Keith Richards era una Tele del ’62 soprannominata “Micawber”. Jimmy Page, pur essendo famoso per utilizzare le Gibson, ha registrato tutto il primo disco dei Led Zeppelin con una Telecaster del ‘58 regalatagli da Jeff Beck. Questa Tele originariamente color panna sarà poi customizzata da Page con un drago verde e arancio disegnato sul corpo e verrà utilizzata per l’assolo più bello di sempre, secondo un sondaggio effettuato da Guitar World, quello di Stairway to Heaven. Page farà anche modificare i pickup di una Les Paul per avere a disposizione un suono più Telecaster senza dover cambiare strumento.

Muddy Waters, leggenda del blues, ha composto parecchie delle sue canzoni più famose con una Telecaster Candy Apple Red del ’58, le principali chitarre degli Status Quo erano due Tele del ’65 e Andy Summers dei Police utilizzava una Telecaster modificata, come Syd Barrett dei Pink Floyd. Infine, per fare due esempi odierni distanti artisticamente, sottolineando la versatilità della chitarra, citiamo Alex Kapranos dei Franz Ferdinand e il virtuoso francese MattRach che a solo diciassette anni ha impressionato il mondo dei chitarristi con i suoi video su YouTube. A sessantadue anni suonati, invece, la Telecaster non smette di essere sulla cresta dell’onda e affascinare nuovi artisti.

Telecaster

La genesi

Fullerton in California e 1949, sono il luogo e l’anno del primo prototipo di chitarra solid body realizzato dalla Fender. Già qualche anno prima Doc Kauffman, socio di Leo Fender, aveva costruito una rozza chitarra per provare i pickup che costruivano. Questo strumento seppur imperfetto vantava un grande sustain e un suono interessante e, dato che era un solid-body, ossia una tavola di legno senza cassa armonica, non dava problemi di feedback, principale pecca delle acustiche elettrificate che andavano per la maggiore in quei tempi.

Incoraggiato dalle richieste di alcuni musicisti che volevano usare il suo esperimento durante i concerti, Leo decide di costruire un prototipo di chitarra. Come materiale per il manico opta per l’acero, del tipo utilizzato per i pavimenti delle sale da ballo, noto per la sua forza e soprattutto per la resistenza al calore delle luci da palco, mentre il corpo viene costruito dal suo socio Fullerton utilizzando una tavola laminata in pino.

La chitarra chiamata semplicemente Electric Spanish guitar prototype non è un capolavoro di bellezza, bianca con un piccolo battipenna nero, i potenziometri posizionati obliqui e un’anonima paletta squadrata. Sarà però così importante per l’azienda da essere valutata, più avanti, ben 375.000 dollari, questa è infatti la cifra pagata da un collezionista privato e anonimo per aggiudicarsela durante un’asta.

Keith Richards' Micawber
Keith Richards' Micawber

La Esquire

Nel 1950 parte la produzione della prima serie di chitarre, col nome commerciale di Esquire. La produzione è di una cinquantina di pezzi, il corpo è quello del prototipo, ma in frassino, come lo è il singolo pickup obliquo al ponte. Molte chitarre di questa serie presentano però problemi di costruzione, soprattutto nel manico, privo di barra di torsione. Qualche mese dopo viene commercializzata la versione perfezionata dello strumento: i pickup diventano due, a quello al ponte ne viene aggiunto uno al manico, che questa volta ha la barra di torsione. Viene anche ribattezzata Broadcaster.

Il nome era però già utilizzato (anche se con la k al posto della c) per una serie di batterie della Gretsch e così Fender, che è al nuovo mezzo di comunicazione che stava prendendo piede, la televisione. Nel periodo di transizione tra i due nomi, pochi mesi nel 1951, le chitarre uscivano dall’azienda con il solo logo Fender stampato sulla paletta e senza nome, saranno poi molto ricercate dai collezionisti con il nome di Nocaster, con una valutazione di circa 8.500 dollari, a fine millennio (ma oggi il valore è cresciuto anche di 10 volte).

L’Esquire poi verrà reintrodotta e considerata come la versione economica della Tele, visto che l’unico pickup la rende meno costosa. Lo scasso per l’alloggiamento è però presente sotto il battipenna ed è possibile quindi renderla identica alla sorella maggiore con facilità, con l’eccezione del nome sulla paletta.

Jimmy Page Dragon Telecaster
Jimmy Page Dragon Telecaster

Parola d'ordine semplicità

La semplicità infatti è stata la chiave vincente di Leo Fender; la rivoluzione iniziata dalla sua azienda è stata sì sonora, costruendo chitarre dal suono unico, ma soprattutto produttiva. Invece che realizzare le chitarre singolarmente nella maniera tradizionale, i vari pezzi (manico, corpo, ecc...) venivano realizzati in serie e in grandi quantità per abbattere i prezzi, e poi assemblati in catena di montaggio. Questo da una parte rendeva la produzione economica e veloce e dall’altra facilitava le eventuali sostituzioni di parti malfunzionanti o rovinate.

Il manico, per esempio, invece di essere incollato come la liuteria del tempo insegnava, era avvitato. Se si danneggiava non serviva essere liutai per sostituirlo: in pochi minuti se ne montava un altro. La sua tastiera poi non era applicata sopra il manico come di consueto ma, essendo questo composto di un pezzo unico, gli venivano applicati i tasti direttamente sopra saltando un passaggio. Essendo lavorato da una tavola di legno, come del resto il corpo, il manico aveva la paletta diritta e non angolata come le chitarre tradizionali. Le corde per risuonare correttamente dovrebbero però avere un angolo pronunciato dal capotasto alla meccanica, da qui il classico passacorde sulla paletta nelle prime due corde. 

Muddy Waters Telecaster
Muddy Waters Telecaster

L'elettronica

Anche l’elettronica era facilmente accessibile svitando il battipenna, a differenza delle hollow-body e semiacustiche, in cui bisognava lavorare dalle feritoie sul top. I due pickup venivano manovrati da un volume e un selettore a tre posizioni con questa configurazione: posizione uno per il pickup al manico con un taglio sulle frequenze alte, posizione due per lo stesso pickup ma con tono normale e posizione tre per il pickup al ponte più quello al manico il cui tono viene regolato da un secondo potenziometro.

La chitarra quindi non aveva un vero regolatore di tono, venne applicato dopo il 1952 quando il selettore divenne a tre posizioni classiche, ossia posizione uno per il pickup al manico, la due per entrambi e la terza per il pickup al ponte, più un volume e il tono generale. Il pickup vicino al ponte aveva anche più avvolgimenti per aumentarne l’output, in quanto le corde in quella posizione vibrano di meno e hanno meno volume. 

Veniva fornito anche un copriponte metallico che serviva anche a schermare la chitarra. Difficilmente però veniva usato in quanto non permetteva di stoppare le corde con il palmo della mano e impediva di produrre il classico suono “twang” plettrando vicino al ponte. Sono queste le Telecaster più valutate, quelle tra il ’52 e il ’54, con un colore “blonde/butterscotch”, il corpo in frassino, il manico in un pezzo unico di acero e con il battipenna in Bakelite nera: la loro quotazione a fine millennio era di 12.000 dollari a strumento, ma nel frattempo è aumentata esponenzialmente.

Andy Summers Police Telecaster
Andy Summers Police Telecaster

Evoluzione della specie

Le modifiche apportate alla chitarra durante gli anni comprendono il ponte, che da tre passa a sei sellette, dando la possibilità di intonare ciascuna corda individualmente, la barra di torsione, che diventa accessibile dalla paletta e non necessita più dello smontaggio del manico per manovrarla e la tastiera che diventa a ventidue tasti contro i ventuno originali.

Negli anni Settanta fa la comparsa la versione Deluxe, con due humbucker Wide Range e il manico simile a quello della Stratocaster. Viene dismessa all’inizio degli anni Ottanta e ripresa nel nuovo millennio. L’intenzione dietro questo modello era produrre una chitarra che potesse competere con le varie Gibson SG o Les Paul e accontentare i chitarristi Hard-Rock che non gradivano il suono del single coil, inoltre si poteva avere anche con il ponte mobile tipo Stratocaster.

Syd Barrett Telecaster
Syd Barrett Telecaster

Varianti e modelli speciali

Grazie alla sua costruzione piuttosto semplice la Tele si poteva customizzare e produrre in diverse varianti. Negli anni, anche se il modello originale è sempre stato disponibile nel catalogo Fender, sono state prodotte diverse varianti con caratteristiche più o meno lontane dalla Telecaster standard.

Oltre a quella Standard Made in Mexico, le versioni attualmente disponibili della Telecaster sono molteplici, alcune di queste fanno parte di linee di produzione specifiche Fender che agiscono su più prodotti, come Strato, Tele e Jazz Bass, per esempio la linea Road Worn o quella Hot Rod.

Alcuni modelli della Telecaster riassumono le migliori caratteristiche di tutte le annate, come la 60th Anniversary, o quelli di particolari annate (Thinline ’72, ’50 Esquire, ’60 Telecaster e così via), altri portano verso strade costruttive differenti, come la Redwood, in sequoia del Nord California (completa di certificato di provenienza del legno) o la Special Edition Custom FMT HH il cui top mostra le venature dell’ acero fiammato che lo compone.

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Speciale Fender 2021
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