Joy Division: la ragazza che ispirò “She’s Lost Control”

joy division

Arrabbiati e incendiari, i Joy Division furono il frutto della wave punk che travolse Manchester nella seconda metà degli anni '70. Ben presto, però, trovarono la loro dimensione, ascendendo alle stelle. 

Quando una corrente culturale si dirama nel tessuto sociale, specie se il suo motore trainante è la musica, sono moltissimi i giovani che decidono di cimentarvisi. Negli anni d'oro del punk, moltissimi ragazzi diedero voce alle proprie frustrazioni attraverso un genere nuovo, aggressivo e libero dai preconcetti. Ovviamente, non tutte le band sono sopravvissute alla prova del tempo, ma tra quelle che ce l'hanno fatta spiccano sicuramente i Joy Division. Il gruppo, il cui motore trainante all'inizio era la pura rabbia, trovò ben presto la sua dimensione sonora, affermandosi come uno degli atti più eclettici sulle scene. Tra i brani più evocativi e toccanti della band c'è She's Lost Control, ispirato ad una drammatica storia vera

ian curtis

Chi era la ragazza di She's Lost Control

I Joy Division entrarono ben presto a far parte dell'immaginario collettivo del punk. L'attitudine smisurata di Ian Curtis ricordava Iggy Pop nel suo periodo di massimo splendore, mentre le influenze oscure di cui risentiva il sound della band trasportavano l'ascoltatore verso nuove esperienze musicali. Prima che i Joy Division diventassero famosi, Ian Curtis era impiegato all'ufficio di collocamento di Cheshire, sua città natale. Curtis, nella fattispecie, cercava posizioni di lavoro per persone con bisogni speciali. Tra i suoi clienti, una ragazza affetta da epilessia

Ad un certo punto, nel 1978, Curtis notò che la giovane aveva smesso di frequentare l'ufficio. Avrebbe più tardi scoperto che aveva trovato la morte a causa di una crisi avvenuta nel sonno. L'incidente scosse Curtis nel profondo, spingendolo a scrivere una canzone dedicata proprio a lei: She's Lost Control. A peggiorare ulteriormente lo stato d'animo di Curtis, una diagnosi beffarda quanto inaspettata. Nel corso del tempo, infatti, lo stesso artista sviluppò i sintomi dell'epilessia. 

Il rapporto tra Curtis e la malattia 

Il 27 dicembre del 1978, i Joy Division partirono alla volta di Londra per il loro primo concerto in capitale. Purtroppo, allo show giunsero poche persone e, in preda ad un impeto d'ira, Curtis tornò a Manchester. Sulla via del ritorno, il frontman manifestò qualcosa di molto simile ad una crisi epilettica. Gli altri membri del gruppo lo portarono, quindi, in un ospedale nelle vicinanze dove fu ricoverato

Nel gennaio del '79, al musicista fu diagnosticata l'epilessia. La notizia devastò Curtis che, a quel punto, capì di dover scendere a compromessi col suo stile di vita e che avrebbe dovuto abbandonare moltissime delle sue abitudini per non rischiare seriamente. Una settimana dopo, i Joy Division incisero She's Lost Control agli studio della BBC e, il 4 marzo di quello stesso anno aprirono per i Cure al Marquee Club di Londra. Col passare del tempo, She's Lost Control divenne un baluardo dell'opera dei Joy Division. Stress e aspettative cominciarono a gravare pesantemente su Curtis e sulla band. Il 18 maggio del 1980, Ian Curtis si tolse la vita in casa sua a Macclesfield, aveva solo 23 anni

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