10 band metal brillanti che si sono sciolte troppo presto

band brillanti

A prescindere dal periodo storico, il mondo della musica, specie le scene più underground, si sono sempre rivelate particolarmente ferventi. Vogliamo presentarvi alcune band metal brillanti che, purtroppo, si sono sciolte troppo presto.

Iron Monkey

La seconda metà degli anni ’90 non fu un periodo florido per il metal inglese. I Carcass si sciolsero e i Napalm Death non riuscivano a decidere chi scegliere come frontman. Insomma, la scena stava implodendo, eppure una delle band che riuscì meglio a definirne l’identità furono gli Iron Monkey di Notthingam. Selvaggi, controversi e brillanti, gli Iron Monkey esplosero sul panorama nazionale quando era troppo tardi e, dopo due album pubblicati, si sciolsero.

In Solitude

Formatisi nel 2002, gli In Solitude erano composti da una line up giovanissima con due fratelli a capitanarla. Il gruppo si ispirava al rock occulto e al metal degli anni ’80, specie esteticamente. Nel 2008, debuttarono con un disco omonimo e nel 2015, conobbero la fama mostrando al mondo il loro vero potenziale. Purtroppo, però, proprio nel momento della svolta, gli In Solitude annunciarono lo scioglimento via Facebook causato da profondi cambiamenti avvenuti nelle loro vite personali.

Quicksand

Emo e post-hardcore erano ancora lontani dal picco mainstream quando i Quicksand nacquero e cominciarono a sviluppare un nuovo linguaggio melodico ispirato all’heavy punk dei primi anni ’90. Dopo aver firmato con Island Records, i Quicksand rilasciarono due dischi con cui mostrarono al pubblico di avere tutte le carte in regola per ambire al successo internazionale. Aprirono per gli Offspring e i Manic Compression e colpirono la Billboard Top 200. A causa di una serie di attriti interni, però, la band si sciolse e perse gradualmente popolarità fino a diventare sconosciuta.

Botch

Da Washington, i Botch divennero un caposaldo della scena hardcore metal della seconda metà degli anni '90. I Botch si distinsero per creatività e ricercatezza, sfruttando un sound avvolgente e particolare, forte di ritmiche marcate e tempi dispari. I Botch cavalcarono la cresta dell'onda per diversi anni, per poi sciogliersi, nel 2002, a causa dello stress eccessivo della vita in tour. Poco tempo dopo, il metalcore sarebbe esploso sulla scena mainstream; genere nel quale i Botch si sarebbero ambientati perfettamente.

Shora

Gli Shora iniziarono il loro percorso come una comunissima band di stampo noisecore con poche speranze di sfondare sulla scena internazionale. Il gruppo crebbe in termini stilistici in maniera esponenziale. Il loro secondo album, MALVAL, diede al pubblico un primo assaggio di ciò che gli Shora avrebbero portato nel loro EP: SHAPING THE RANDOM. Il gruppo scoprì nuovi orizzonti strumentali, ispirandosi a band storiche come i King Crimson. La svolta sonora degli Shora gli valse una buona dose di successo alla quale, tuttavia, rinunciarono dopo una breve serie di tour.

Morbus Chron

I Morbus Chron sono un'altra band che si è sciolta prima di raggiungere il picco più alto. Il quartetto di Stoccolma vantava atmosfere oscure e toccava volentieri le sponde del progressive. Ascoltare i Morbus Chron rappresenta una vera esperienza immersiva, eppure decisero di sciogliersi nel 2015, proprio quando stavano per spiccare il volo.

American Nightmare

Parte della leggendaria scena hardcore di Boston tra gli anni '90 e i primi 2000, gli American Nightmare sarebbero potuti diventare vere e proprie superstar della scena di riferimento. Il cantante Wes Eisold aveva una voce riconoscibile immediatamente e la sua band riusciva a sposarsi perfettamente col suo modo di cantare. Il loro album di debutto, BACKGROUND MUSIC, è un vero e proprio capolavoro. Proprio dopo la sua uscita, a causa di una battaglia legale intentata da un'altra band nei loro confronti, gli American Nightmare si sciolsero, per poi riformarsi nel 2011. Lo scioglimento del gruppo negli anni d'oro, però, li rese praticamente sconosciuti ai più, al punto da limitarsi a suonare show saltuari su piccoli palchi.

Heck

La sorte degli Heck è altrettanto infelice. La band iniziò il suo percorso col nome di Baby Godzilla, ma si vide presto costretta a cambiarlo quando una compagnia cinematografica giapponese ne rivendicò i diritti. Era il 2015 e da allora, fino alla loro fondazione, macinarono parecchia strada. I Baby Godzilla aprirono per i Limp Bizkit e calcarono i palchi di festival come il Download, Leeds e Reading. Nel 2016, gli Heck, rilasciarono il loro primo album, un misto di generi madido di sfaccettature, in grado di oscillare tra il blues, il post-rock e l'hardcore. Gli Heck mostrarono tutte le loro qualità in quel disco, ma sfortunatamente passarono sotto il radar di gran parte del pubblico. Questo li portò allo scioglimento l'anno successivo.

The Chariot

Pur avendo avuto una carriera decennale, con un ammontare di successi invidiabile, i Chariot rientrano in questa top perché erano un progetto troppo valido, che ha raggiunto il suo epilogo decisamente troppo presto. Formatosi nel 2003, il gruppo proponeva show incendiari e uno stile innovativo. I Chariot avevano qualcosa di speciale, ma nessuno dei membri originali del gruppo ha deciso di esprimere il suo potenziale a pieno. 

Handsome

Quella degli Handsome è una delle disfatte artistiche più tristi nella storia della musica. Negli anni '90, il gruppo mostrò innovazione e un forte spirito creativo grazie ad un sound che strizzava gli occhi a band come i Deftones e i Fugazi. Catchy, ma sempre ricchi di inventiva, gli Handsome sprecarono tutto il loro potenziale sciogliendosi prima di uscire allo scoperto sul piano internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like