Negli anni d'oro del rock, gli Who sono stati protagonisti assoluti della scena di riferimento. Con il loro sound aggressivo e l'attitudine sprezzante e distruttiva che mostravano sul palco, gli Who contribuirono ampiamente alla definizione dell'archetipo della rockstar. Per questa ragione, ad oggi, il gruppo di Pete Townshend e Roger Daltrey viene considerato un baluardo della musica contemporanea. In questa classifica, vi presentiamo alcune tra le migliori canzoni che gli Who hanno rilasciato nel corso degli anni '60.
Apriamo la nostra classifica con un grande classico. Si tratta di un brano monumentale, tratto da TOMMY del 1969. Pinball Wizard è uno dei brani più evocativi degli Who. Una traccia straordinaria, in grado di porsi perfettamente nel mezzo tra rock e pop. TOMMY sancì, per gli Who, l'inizio di una vera e propria epoca d'oro.
Strumenti singolari e chitarre acustiche dominano questa traccia, decisamente tra le più originali e controverse della band inglese. In Magic Bus chitarre elettriche e batterie aggressive non appaiono se non alla fine. Rilasciata nell'estate del '68, la canzone divenne immediatamente un cavallo di battaglia della band.
Ancora una volta siamo di fronte ad un perfetto esempio di rock pop. So Sad About Us, tratta dal disco del 1968, HAPPY JACK, è un brano in grado di racchiudere perfettamente lo stile degli Who, non disdegnando un'atmosfera orecchiabile che la rese immediatamente una hit.
Incendiaria come poche altre, la traccia in questione è tra le migliori che gli Who abbiano mai rilasciato negli anni '60, perché spinge l'ascoltatore a lanciarsi sulla pista da ballo, senza scendere a compromessi con l'identità heavy che la band si costruì sin dai primi tempi.
Sebbene si tratti di una vera e propria gemma della discografia della band di Pete Townshend e Roger Daltrey, The Kids Are Alright, estratta dal loro album di debutto del 1965, non riceve mai i giusti plausi, nonostante abbia monopolizzato le stazioni radio ai tempi dell'uscita.
Firmata da Pete Townshend, Pictures Of Lily vuole essere la dichiarazione d'amore del chitarrista alle donne, liricamente parlando, mentre sotto l'aspetto stilistico riserva tutta una serie di particolari da non sottovalutare. Chitarre dinamiche, ritmiche enfatiche e, soprattutto, la comparsa a sorpresa di un corno francese suonato da John Entwistle in persona rendono Pictures Of Lily un brano da non sottovalutare.
Non si può non inserire questo brano in classifica. I Can't Explain fu la traccia che lanciò gli Who nella scena mainstream londinese. Il brano trae molta ispirazione da band come i Kinks e, in soli due minuti, permise alla band di entrare nella storia della musica contemporanea.
I Can See For Miles si affermò ed è a tutt'oggi considerata come il più grande successo discografico degli Who negli Stati Uniti. La traccia in questione rappresenta uno dei punti più alti dello straordinario terzo album del gruppo. Un pop energico, trainato da chitarre travolgenti, si mischia con grande spontaneità alle intense interpretazioni di Roger Daltrey, culminando in un tripudio di pura arte.
Gli anni '60 furono un periodo storico particolarmente acceso per la scena musicale britannica che in band come i Beatles, gli Hollies, i Kinks e, ovviamente, gli Who, trovò un primo porto sicuro. Substitute rappresenta l'epitome delle atmosfere tessute in quegli anni, grazie a linee di basso fulminee, batterie eclettiche e chitarre fragorose.
Chiudiamo la nostra classifica con la traccia omonima all'album di debutto del gruppo: My Generation. Parliamo del pezzo forse più conosciuto degli Who: una canzone dal testo ribelle, un vero e proprio monito alla rivoluzione giovanile che, negli anni '60, scosse profondamente gli animi dei giovani e non solo.
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