La rivoluzione sonica del grunge fu, secondo molti, l'ultima grande azione culturale del rock. Le proporzioni della scena musicale, la cui culla fu Seattle, assunsero ben presto proporzioni mondiali, facendo delle grandi hit grunge un vero e proprio manifesto giovanile. In collaborazione con Accordo.it, Corrado Bertonazzi ha fornito il suo punto di vista sui migliori batteristi del grunge.
Gli bastarono solo tre anni, dal 1991 al 1994, nei Pearl Jam, per imprimere il suo stile nella scena grunge internazionale. Parliamo di Dave Abbruzzese, batterista particolarmente brillante e, soprattutto, rimpianto dai fan. Abbruzzese entrò nella band durante la promozione di TEN. Con i Pearl Jam registrò VS e VITALOGY, rispettivamente nel '93 e nel '94. Lo si ricorda per la straordinaria creatività e per la sua capacità di unire la potenza del rock a carismatiche soluzioni funky. Abbruzzese finì per allontanarsi dai Pearl Jam a causa delle eccessive conflittualità con gli altri membri della band.
Andando avanti tra gli articoli creati da Bertonazzi in collaborazione con Accordo.it, troviamo il nome di Matt Cameron, altro grande protagonista del grunge che ha militato in due tra le più grandi band della scena dei '90s: Soundgarden e Pearl Jam. Tecnicamente, il suo background jazz gli permise di mettere in risalto un eclettismo assoluto, specie sul fronte delle dinamiche e dell'indipendenza. Cameron nascondeva strutture complesse dietro ritmiche apparentemente semplici ed immediate. Tra le sue esecuzioni migliori, va ricordata quella in Black Hole Sun, vero e proprio simbolo del panorama di riferimento.
Su Suonarelabatteria.it, suo blog personale, Corrado Bertonazzi fornisce il suo punto di vista su Dave Grohl, da lui definito come uno dei più grandi batteristi nella storia del rock. Attualmente leader dei Foo Fighters, Grohl non ha mai studiato formalmente, imparando a suonare con i gruppi in sala prove e traendo ispirazione dai dischi. L'approccio di Grohl dà molta priorità al feeling, pur avendo maturato una tecnica invidiabile. Il suo stile unico, aggressivo e travolgente, ha permesso ai brani dei Nirvana di godere di una marcia in più. Il playing di Dave Grohl dietro le pelli è molto personale e, per questo, inimitabile. Negli anni, il batterista ha riconfermato la sua spiccata propensione per lo strumento collaborando con diversi artisti, da Tom Petty a David Bowie, fino ad arrivare a Queens Of The Stone Age e Them Crooked Vultures, tra gli altri.
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