La prima metà dell'anno ha visto gli artisti di fama internazionale e non solo fronteggiare un lento ritorno sui palchi, con nuove modalità atte a garantire la sicurezza degli spettatori. Successivamente, però, la pandemia ha incalzato ancora, forzando i musicisti a rientrare in casa base con non pochi rimorsi, pur spingendoli a sviluppare le idee rimaste in sospeso per regalare nuova musica al pubblico. In questa classifica, vi presentiamo un sunto con alcuni dei migliori album usciti nel corso del 2021.
Con questo disco, i Kings Of Leon sono riusciti ad uscire dalla gabbia dorata che la loro reputazione da rockstar da arena gli aveva messo intorno. Un album oscuro, introspettivo e, sicuramente, inaspettato che, in ogni caso, non porterà alla band lo stesso successo dei lavori passati, pur essendo un disco valido ed accattivante.
Con una band composta da sole star in cui spicca il nome di Duff McKagan dei Guns N'Roses, Jerry Cantrell ha confezionato un disco colmo di sfumature differenti. Folk bucolici si intrecciano con adrenalinici country fuorilegge, per poi ritornare ad una comfort zone che strizza l'occhio ai riff aggressivi degli anni '90, il tutto arricchito da melodie ricercate e sonorità particolari.
Sebbene i testi del disco siano stati scritti prima della pandemia, questi risentono di una forte oscurità dovuta dal sentimento d'angoscia causato dalla percezione dello scorrere del tempo. Browne è famoso per la sua vena arcana, in grado di raggiungere l'epitome, collimando con il suo ampio spettro creativo in DOWNHILL FROM EVERYWHERE.
Elton John ha dato libero sfogo alla sua creatività durante tutto il periodo della pandemia e, con l'aiuto di alcuni colleghi, ha dato vita ad un disco che, più di tutto, rappresenta un vero e proprio ponte generazionale. Nella tracklist troviamo nomi preziosi come quello di Stevie Nicks o di Eddie Vedder, ma spiccano anche star del pop come Dua Lipa.
Da sempre al centro di accesi dibattiti sulla loro identità artistica, con il loro secondo album i Greta Van Fleet hanno scagliato una forte sferzata sulla scena musicale contemporanea, pur lasciando respirare al pubblico eleganti atmosfere retrò. Hard rock, progressive e tutto ciò che vive in mezzo si uniscono nell'ultimo lavoro in studio della giovane band statunitense.
Particolarmente legata al catalogo di Bob Dylan, Chrissie Hynde ha deciso di osservare un meraviglioso tributo all'artista con un disco nel quale si immerge completamente nella variegatissima discografia di uno dei cantautori più famosi nella storia della musica contemporanea.
Un ritorno alle radici del southern rock per i Blackberry Smoke, band di Atlanta che, per l'occasione, ha collaborato con grandi nomi del rock come il chitarrista degli Allman Brothers, Warren Haynes ed i Black Betty.
I Duran Duran irruppero sulle scene internazionali circa quarant'anni fa, con un sound nuovo, fresco e, a tratti, futuristico. Con queste premesse, un revival non sarebbe stato, di certo, inaspettato e, da qui, è nato il concept di FUTURE PAST. Un disco che, a partire dal titolo, getta uno sguardo non troppo nostalgico ai trascorsi della band, pur non mancando di grinta in tracce surf rock da capogiro.
Da molti considerato il miglior disco dei Cheap Trick nell'ultimo decennio, IN ANOTHER WORLD ha mostrato al pubblico la band in una veste ancor più adrenalinica e creativa, superando ampiamente le aspettative dei fan più esigenti.
Un viaggio lungo il viale dei ricordi, imboccando una nuova strada dal punto di vista concettuale, pur preservando i tratti caratteristici del suo unico sound. Quello di Alice Cooper è un brand particolarmente efficiente, sviluppato nel corso di anni di onorata carriera e, DETROIT STORIES ne è l'ultimo risultato.
Il leggendario chitarrista degli ZZ Top ha lasciato il pedale del freno su quest'album, recandosi nei caldi deserti californiani per incidere un lavoro estroso e variegato, tipicamente ispirato al clima torrido, alle ampie strade e alle vetture fiammanti degli States.
Già nel 2020, il trionfo in one man band dell'ex colonna portante dei Beatles riscosse un successo straordinario. L'anno successivo, McCartney ha rivisitato la tracklist dell'album, arricchendola con collaborazioni di grande rilievo, da Josh Homme a Beck e St. Vincent, tra gli altri.
Con SENJUTSU, gli Iron Maiden hanno dimostrato ai loro milioni di fan in tutto il mondo di avere ancora molto da dire e di essere ancora in grado di mettersi in discussione, nonostante la caratura immensa della loro opera. Un disco appassionante, in grado di avvicinare al genere anche i meno avvezzi e, che ha raccolto il plauso unanime di pubblico e critica.
A pochi mesi dalla morte del padre, Wolfgang Van Halen ha rilasciato il suo primo disco. Si tratta di un lavoro impegnato e particolarmente elaborato in cui si percepisce chiaramente l'impegno dell'artista per uscire dall'ombra di Eddie, pur non rinunciando ad un indole coinvolgente, in grado di mettere d'accordo anche gli ascoltatori più esigenti.
Introspettivo, catchy e fresco. L'ultimo album dei Foo Fighters racchiude tutto ciò che ci si aspettava dalla band. Dave Grohl compone con grande empatia e interpreta i brani con ancor più ispirazione, appassionando l'ascoltatore nota dopo nota.
Negli ultimi anni, David Crosby ha dimostrato di essere ancora molto creativo. FOR FREE è, probabilmente, il suo lavoro migliore finora, trattando tematiche delicate senza scendere a compromessi con la ricercatezza sonora.
Tra cover e brani originali, il decimo album dei Black Keys ha rappresentato, per la band, un ritorno alle origini del sound che li portò sul tetto del mondo ormai 20 anni fa. Un disco crudo e potente, da ascoltare tutto d'un fiato.
Per decenni, all'uscita di un nuovo disco di Neil Young, i fan erano curiosi di scoprire se il cantautore avrebbe sciolto dozzine di amplificatori o avrebbe composto la tracklist con ballate acustiche e struggenti. BARN è il giusto compromesso tra le due cose, comprendendo entrambi gli elementi dell'identità artistica di Young. Un disco che funziona e che ha convinto pubblico e addetti ai lavori.
Il primo disco solista di Buckingham in 10 anni. Un album dalle atmosfere pop che velano sapientemente un lato malinconico, ispirato dai trascorsi personali burrascosi dell'artista, dall'allontanamento dai Fleetwood Mac alla separazione con la moglie, fino ad arrivare all'operazione al cuore che ha subito.
Così come RAISING SAND del 2007, RAISE THE ROOF si posa con eleganza e candore nel cuore di chi ascolta. Le tracce si fanno largo con passi leggiadri, mostrando con limpidezza il processo di catarsi affrontato dai due artisti per dare vita all'album.
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