Musicisti contro Spotify: non solo Neil Young

Dopo le invettive lanciate da Neil Young nei confronti di Spotify, anche altri musicisti si sono schierati contro la piattaforma, ritenendo le opinioni del cantautore corrette. 

Per chi se lo fosse perso, il 24 gennaio 2022, Neil Young assunse una forte presa di posizione contro Spotify, accusando pubblicamente la piattaforma di diffondere pericolosa disinformazione riguardo la pandemia. In particolare, Young ha criticato Spotify per supportare contenuti come il podcast di Joe Rogan, fervente anti vax e complottista. Young spiegò di aver voluto che il suo catalogo venisse cancellato da Spotify a causa della pericolosità dei contenuti sopracitati. "Potranno avere Rogan o Young, non entrambi", disse Young. 

Musicisti a supporto di Young 

La piattaforma di streaming verde ha rispettato la decisione di Young di prendere distanze da essa, eliminando il suo catalogo. In supporto sono, successivamente, accorse moltissime personalità del mondo della musica. Da Nils Lofgren, la cui moglie ha commentato sarcasticamente su Twitter in questo modo: "Ci mancheranno i 3.28 $ che Spotify ci paga ogni anno, ma andremo avanti dignitosamente". Non solo, anche David Crosby si è detto fiero di Young, mentre il Kay Hanley della alternative rock band Letters to Cleo ha lanciato l'hashtag #LeaveSpotify.

Catherine Meyer, vedova di Andy Gill dei Gang Of Four, deceduto a causa del COVID nei primi giorni di pandemia, si dice indignata per la posizione assunta dalla piattaforma, aggiungendo che se i vaccini fossero stati disponibili dal principio, adesso non avrebbe bisogno di esporsi. A schierarsi dalla parte di Young anche Sebastian Bach degli Skid Row che ha invitato i colleghi musicisti ad unire le forze contro la disinformazione. Non tutto il mondo del rock, però, si è schierato con Neil Young. David Draiman dei Disturbed, ad esempio, ha sottolineato l'importanza della libertà d'espressione sostenendo le decisioni assunte dalla piattaforma.