Sul fronte socioculturale, il 1972 si rivelò un periodo storico davvero delicato. Sono memorabili i deprecabili atti di terrore da parte della gang del Settembre Nero, che assassinarono a sangue freddo 11 atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco. Nel frattempo, cinque impiegati della Casa Bianca venivano arrestati per aver provato a derubare gli uffici del Comitato Democratico Nazionale. Ancora, fu annunciato il programma Space Shuttle americano che sarebbe, poi, decollato nel 1981. In musica, i Wings debuttavano dal vivo a Nottingham, i Pink Floyd eseguivano DARK SIDE OF THE MOON dal vivo, in attesa di pubblicarlo, i Creedence Clearwater Revival si scioglievano e gli Aerosmith firmavano con Columbia. Questi sono solo alcuni degli highlight di quell'anno; 365 giorni particolarmente impegnativi, da cui abbiamo estratto alcuni dei migliori album proposti nel corso di essi.
Arrivò immediatamente dopo MASTERS OF REALITY. Dopo un disco del genere le aspettative dei fan erano alle stelle e deluderle sarebbe stato semplicissimo. VOL. 4, però, non presenterà il medesimo apporto adrenalinico e aggressivo del lavoro precedente, ma in ogni caso, riesce a mostrare una band senza dubbio più matura, dal sound più preciso e sicuro.
Si può dire di pochi album che siano perfetti dall'inizio alla fine. Siamo di fronte ad un manifesto assoluto della storia del rock. Un'opera sublime, forte di sezioni di chitarra evocative e dalle sonorità ricercate, unite all'inconfondibile eleganza di David Bowie, sempre d'impatto.
I Deep Purple segnarono una doppietta nel 1972, prima con il disco con cui regalarono al mondo Smoke On The Water e alcune delle composizioni più incendiarie e complesse della loro discografia e, successivamente, con le versioni dal vivo dei brani con cui avrebbero fatto la storia, rilasciando il miglior live album di tutti i tempi.
Una pietra miliare del rock progressivo, un disco dalle atmosfere intricate ed affascinanti, forte di una tagliente ironia e di un sound ancor più variegato.
Dopo aver esplorato il suo lato più sensibile con AFTER THE GOLDRUSH, Neil Young ha deciso di continuare con la catarsi emotiva grazie ad HARVEST, in cui sono incluse piccole gemme del folk come Heart Of Gold.
Fu il disco di Walk On The Wild Side, prodotto da David Bowie e con Mick Ronson alla chitarra. TRANSFORMER mostra, in poche parole, Lou Reed al picco creativo.
Inizialmente non acclamato dalla critica, è stato valutato nel tempo come uno dei dischi più riusciti dei Rolling Stones o, in altre parole, una guida definitiva al loro sound. Oscuro e pesante a tratti, puro, energico, rock in altri momenti. Ascoltarlo più volte permette di apprezzarne a pieno le innumerevoli sfaccettature.
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